mercoledì 6 giugno 2012

Visita EBU ad Andorra

In una breve nota della RTVA, emittente televisiva andorrana, si comunica che, in data di ieri, una delegazione dell'EBU capeggiata dalla Direttrice Generale, Ingrid Deltenre, ha fatto visita al principato. E' la prima volta che una delegazione EBU visita Andorra, e tale avvenimento ha ovviamente a che vedere con il rischio, ventilato lo scorso Novembre, che il principato si ritiri non solo dall'ESC, ma proprio dall'EBU.

Finora ciò non è avvenuto, e questo sembra dare qualche speranza per la permanenza di Andorra nella European Broadcasting Union, e forse anche per un suo futuro ritorno all'ESC. Tale argomento è stato uno dei principali affrontati durante la visita, e la Deltenre ha affermato che si augura che questo rientro avvenga al più presto.

La delegazione EBU ha visitato in mattinata gli studi della RTVA, mentre nel pomeriggio ha incontrato il capo del governo Antoni Martí.

Augurandoci che questa visita dia buoni frutti, riascoltiamoci la prima partecipazione di Andorra all'ESC. Era il 2004 e Marta Roure cantava "Jugarem a estimar-nos".

Un eBook per guardare dietro ai lustrini



I riflettori si sono ormai spenti sulla 57esima edizione dell'Eurovision Song Contest, e adesso ai fans non resta che attendere che, dopo l'estate, riprenda l'annuale sequela di conferme, smentite, voci, annunci, selezioni nazionali che preluderà all'edizione del 2013 in Svezia.

Ma vi siete mai chiesti cosa succeda dietro le scene, fra un Eurovision e l'altro? Se siete curiosi, fatevelo raccontare da Ewan Spence, autore di "Behind the sequins" ("Dietro ai lustrini"), un "documentario di viaggio" dietro le quinte dell'ESC scritto fra le edizioni di Düsseldorf e di Baku, e per ora disponibile solo in eBook in formato kindle (questo è il link http://www.amazon.it/Eurovision-Beyond-sequins-Guardian-ebook/dp/B00844K0UE).

Oltre a esplorare il mondo delle finali nazionali e della preparazione in generale, il libro cerca di sfatare alcuni miti eurovisivi, come quello che vuole che la migliore canzone non vinca mai, o quello, ormai radicato, che definisce "voto politico" la preferenza che un Paese ha per la musica che è più vicina o affine alla propria cultura.

Del suo libro, Spence dice: "In generale la maggior parte delle persone guarda la finale nazionale del proprio Paese, ma nelle selezioni nazionali ci sono più di 800 canzoni, durante le tre serate ne possiamo ascoltare solo 42, e solo una vince. Ci perdiamo tanta ottima musica: per questo è nata l'idea di questo libro". Buona lettura!

domenica 3 giugno 2012

A Rona Nishliu il premio Barbara Dex

Eccolo qua anche quest'anno, puntuale e immancabile: il premio Barbara Dex, più che un premio una feroce critica, il Teleratto dei costumi di scena dell'ESC! Assegnato dal sito The House of Eurovision (http://www.eurovisionhouse.nl/), l'impopolare riconoscimento trae la propria origine dal vestito indossato dalla cantante belga Barbara Dex nel 1993, per la sua interpretazione di "Jemand als jij". Vestito che, evidentemente, le rendeva così poca giustizia da spingere i fans a intitolare un premio a suo nome: premio, ovviamente, in negativo, assegnato ogni anno al partecipante all'ESC salito sul palco con il vestito peggiore.

Non tutti, ovviamente, sono d'accordo con una tale votazione: trattandosi di costumi di scena, molti pensano che ai cantanti dovrebbe essere permessa la più totale libertà di stravaganza e perfino di assurdità. Nondimeno, il riconoscimento è molto amato tra i fans, e negli anni molti interpreti sono stati raggiunti da questa specie di "Tapiro stilistico". Ricordiamo, fra gli altri, la spagnola Lydia nel 1999 e l'andorrana Gisela nel 2008.

Quest'anno il dubbio onore è toccato all'albanese Rona Nishliu, seguita dagli irlandesi Jedward e dalla bulgara Sofi Marinova. Solo quarta la "pellerossa" Joan Franka. Ecco la classifica completa:

1. Albania – Rona Nishliu (829)
2. Ireland – Jedward (551)
3. Bulgaria – Sofi Marinova (232)
4. The Netherlands – Joan Franka (163)
5. Ukraine – Gaitana (145)
6. Denmark – Soluna Samay (82)
7. Turkey – Can Bonomo (76)
8. Sweden – Loreen (66)
9. Bosnia & Herzegovina – Maya Sar (62)
-. San Marino – Valentina Monetta (62)

Che ne pensate? Siete d'accordo? C'era di peggio? Ricordandoci che, comunque, si tratta pur sempre di un premio ironico e affettuoso, noi ci rivediamo l'esibizione della vincitrice, commentando che con quella voce può vestirsi come le pare!