giovedì 10 aprile 2014

Tre minuti (ma meglio di più) con gli Shin


Impegnatissimi nella definizione di tutti i dettagli della loro esibizione, gli Shin, che con Mariko e Alexander Chumburidze rappresenteranno la Georgia al prossimo Eurovision, che ormai avrete imparato a memoria che si terrà a Copenaghen, hanno trovato il tempo di rispondere alle nostre domande. L'intervista è stata condotta in inglese. Abbiamo quindi trascritto in corsivo le parole che gli Shin hanno detto in italiano. Eccovi una bella panoramica di questi artisti eclettici.

OGAE Italy: Sarete in sei sul palco dell'Eurovision? Voi tre, e Mariko, e magari qualcun altro?

The Shin: Come avrete ormai visto, sul palco ci saranno Lady - Mariko, noi tre, gli Shin - Moschettieri e Mr. D'Artagnan - Alexander (il nostro ballerino e percussionista), e... alcune ballerine che saranno completamente invisibili!

OGAE Italy: La Georgia ha sempre portato canzoni in inglese dalla sua prima partecipazione. Solo Anri Jokhadze ha cantato una introduzione in georgiano. State pensando di portare una canzone nel vostro bellissimo linguaggio?

The Shin: Parleremo del cuore al cuore! Al momento non siamo purtroppo in grado di comunicare né nel vostro spettacolare linguaggio, né nel nostro. Quindi, dobbiamo parlare nell'inglese internazionale di oggi, ma due parole (magari le parole più importanti) le diremo nella nostra lingua.

OGAE Italy: La musica non ha frontiere e può essere apprezzata al di là della propria lingua materna. Pensate che l'inglese sia utile in una canzone in una competizione internazionale?

The Shin: Per l'Eurovision del 2015 a Tbilisi penseremo a come promuovere la nostra madrelingua nel mondo.

OGAE Italy: Con quale strumento musicale vi sentite più a vostro agio, o con quale preferite suonare, o con quale avete ottenuto i migliori risultati?

The Shin: Bella domanda! In effetti, i nostri strumenti sono molto tradizionali: si tratta di intuizione, seguita da conoscenza. Ma ci sentiamo sicuramente più a nostro agio ottenendo i migliori risultati con lo strumento più importante dell'uomo: il CUORE!

OGAE Italy: Conoscete gli strumenti a corda della tradizione italiana?

The Shin: Abbiamo già suonato la Dodici Corde italiana, che da un bellissimo suono, ma lo strumento a corda italiano migliore è in ogni caso la voce italiana.

OGAE Italy: Sul palco dell'Eurovision, la musica deve essere registrata e, al momento, non può essere suonata dal vivo. Questo cambierà in qualche modo la realizzazione della vostra canzone?

The Shin: Nessun cambio, siamo una Live Band anche quando suoniamo "strumenti silenziosi".

OGAE Italy: Parliamo dei vostri progetti. Il primo è Egari che, secondo quanto si apprende dal vostro sito, prendendo ispirazione da differenti esperienze artistiche georgiane, combina Est e Ovest. Il progetto ha prodotto un CD nel 2006. Il secondo è Es Ari, una progetto di collaborazione tra Lettonia e Georgia. Dopo l'Est e l'Ovest, adesso il Nord e il Sud. Il progetto ha prodotto una CD nel 2009. E poi Black Sea Fire, un progetto che coinvolge tutte le popolazioni che vivono intorno al Mar Nero. La commistione e il dialogo musicali sono i vostri caratteri distintivi. Pensate che questi progetti siano arrivati alla loro conclusione? Se sì, cosa vi hanno dato? Se no, come continueranno? 

The Shin: Ogni progetto ha il suo tratto magico. Questi progetti hanno dato e danno molto a noi e al nostro pubblico, e non finiscono mai, come sempre succedere alle cose di qualità.

OGAE Italy: Oltre l'Eurovision, quali sono i vostri piani per il futuro?

The Shin: Svilupperemo il messaggio della canzone ad un livello superiore. Nonostante sia più molto più tardi di quello che pensiamo, noi tutti abbiamo ancora "Tre minuti alla Terra" rimanenti per fare qualcosa. 

Prima di risentire la loro canzone, consentiteci di ringraziare gli Shin, Mariko e Alexander per la cortesia che hanno dimostrato nella definizione di questa intervista, e di augurare, a tutti loro, i migliori successi nella carriera.


Conosciamo meglio Maya Sar attraverso il suo CD "Krive riječi"


Sabato prossimo sarà l'attesa e preziosa ospite dell'OGAE Italy Preview Meeting di Mantova: non vediamo l'ora. Nel frattempo, vogliamo prepararvi ad accogliere Maya Sar parlandovi del suo CD "Krive riječi", pubblicato a Giugno dello scorso anno. Un'artista, soprattutto una vera artista come Maya, trova la sua più vera e completa dimensione proprio negli album, che le permettono di mostrare le varie sfaccettature della propria musica andando al di là del pur splendido, ma singolo, brano presentato all'ESC, e per il quale tutti gli eurofans la conoscono.

Proprio lo stile della sua "Korake ti znam", da lei eseguita sul palco di Baku, è un ottimo biglietto da visita per suggerirci quello che possiamo trovare in questo CD. Non c'è bisogno di sottolineare che, accingendovi all'ascolto, dovrete dimenticarvi dell'europop, dello schlager e delle canzoncine spensierate ma troppo spesso stereotipate. Questo è un album leggero e raffinato, fatto per chi ama la solitudine e i silenzi della notte, la meditazione, la riflessione, il mondo interiore.

Maya è un personaggio atipico per il contesto dell'ESC, e anche per questo risulta ancora più gradita a molti degli spettatori. E' una cantautrice: tutti i brani di questo CD sono infatti scritti da lei, con l'eccezione di "More nemira" e "Bilo je vrijeme". La sua è una scrittura intimista, sognante, sussurrata, che bussa ai sensi piano, quasi per non disturbare, ma che li cattura già al primo ascolto.

E' un cinguettio di uccelli che ci introduce al primo brano, "Krive riječi", che dà il titolo all'intero CD. L'atmosfera è da piano bar, con uno stile di sapore americano e un inserto strumentale eseguito da una tromba. Lo stesso stile, sia come scrittura che come arrangiamento, si ritrova nella più ritmata "O meni nikom ne pričaj".

Una lunga introduzione pianistica apre "Milovanja". L'atmosfera è crepuscolare, tremula, soffusa, e l'assolo di sax non fa che esaltare la natura "notturna" del brano. Con "Dilema" si torna invece a un ritmo leggermente più sostenuto e a una melodia più aperta e ariosa.

In un album di questo genere non può certo mancare una canzone costruita su di una base di bossanova, anche se molto delicata: è il caso di "More nemira", un pezzo scorrevole che la voce cristallina di Maya impreziosisce. Segue "Ne brini", che, malgrado il titolo, non ha niente a che vedere con la grintosa entry bosniaca del 2003, interpretata da Mija Martina Barbarić. Questa "Ne brini" è lentissima, quasi in punta di strumento, un brano di grande atmosfera.

"Neću da šutim" è invece più "easy" e solare, come un'incursione nella luce diurna proprio in mezzo a questo album così crepuscolare. Segue "Nespretno", un pezzo suadente e affascinante che culla l'ascoltatore, prendendo però forza man mano che ci si avvicina al finale.

"Bilo je vrijeme" è malinconica e raffinata, e offre un contrasto fra la strofa meno orecchiabile e il ritornello che presenta un tema cantabile e di facile presa. Arriva poi "Korake ti znam" che non ha certo bisogno di presentazioni né di spiegazioni.

Dopo "Više nego ikada", una dolce ballata accompagnata da pianoforte e violino, si arriva all'ultima traccia, che contiene la canzone più bella e importante che Maya abbia mai scritto. Questo non tanto dal punto di vista artistico, essendo "Moj je život moja pjesma" una canzone semplice, lineare e accattivante ma certamente meno "colta" delle altre, ma per altri e validissimi motivi. Il brano, interpretato insieme a Karolina Goceva, Nina Badrić e Aleksandra Radović, è infatti la canzone ufficiale dell'omonima campagna, il cui scopo è sensibilizzare il pubblico sul tema, purtroppo sempre attuale, della prevenzione del cancro cervicale.

Con questo argomento importante, quindi, si conclude questo delicato e sognante CD. Ancora pochi giorni, e Maya ci regalerà le sue bellissime note dal vivo. La aspettiamo! 

mercoledì 9 aprile 2014

Sebalter ad Amsterdam: la nostra intervista esclusiva

Prima che salisse sul palco del Melkweg abbiamo incontrato anche Sebastiano Paù-Lessi, in arte Sebalter, il rappresentante della Svizzera all'Eurovision di quest'anno.

Ci ha raccontato il suo percorso e le sue passioni musicali.



Riascoltiamo anche la sua "Hunter of Stars" live ad Amsterdam all'Eurovision In Concert di sabato scorso.

"Adesso è l'ora" di Tijana!

I fan dell'Eurovision troveranno una sorpresa nel promo CD di Tijana che rappresenterà la Macedonia all'Eurovision con "To the sky".

Oltre alla versione in inglese e a quella originale macedone, Tijana ha inciso una versione in serbo e una in italiano.

Ce ne ha fatto ascoltare un frammento durante la conferenza stampa di sabato scorso ad Amsterdam.



Riascoltiamo anche la sua potente esecuzione dal vivo sul palco del Melkweg. 

martedì 8 aprile 2014

Mariya ama l'Italia!

Abbiamo incontrato la bella e brava Mariya Yaremchuk, la rappresentante ucraina al prossimo Eurovision, poche ore prima della sua esibizione all'Eurovision In Concert 2014 ad Amsterdam.

Appena ci ha sentito parlare ha voluto dedicare a tutti i fan italiani questo simpatico video saluto.

 


Ricambiamo l'affetto e ci ascoltiamo "Tick Tock" nella sua esibizione di sabato scorso al Melkweg.

Hersi ad Amsterdam: la nostra intervista esclusiva

Poco prima della sua esibizione al Melkweg abbiamo incontrato Hersi Matmuja, la rappresentante albanese all'Eurovision di quest'anno, che ci ha raccontato il suo percorso e le sue aspettative.




Nel farle un grosso in bocca al lupo ci rivediamo anche la sua esecuzione live di "One Night's Anger" di sabato scorso.

"Sì", c'è Valentina al Brighton Dome!


Inarrestabile Valentina Monetta! Neppure il tempo di riprendersi dalle emozioni di Amsterdam e di Eurovision in Concert, ed è saltata subito su di un altro aereo per raggiungere la città di Brighton, ridente località balneare sulla Manica che viene spesso definita "La piccola Londra" per il suo carattere vivace e giovane.

E' lì che il 6 Marzo, al Brighton Dome, si è svolta la celebrazione dei 40 anni dalla vittoria degli Abba all'ESC 1974 con quella "Waterloo" che li ha lanciati in tutto il mondo. Per  l'occasione è stato organizzato uno show condotto da Christopher Green e allietato dalla musica del Brighton Gay Men's Chorus.

Lo show si è avvalso della presenza di alcuni ospiti fra i quali, unica partecipante all'ESC 2014 presente alla serata, anche la nostra Valentina Monetta. Valentina ha voluto ricordare quel 1974 interpretando la seconda classificata, "Sì" di Gigliola Cinquetti, in una versione classicheggiante ed esaltata dalla sua voce cristallina. Ovviamente, la reazione del pubblico non ha potuto che essere uno scroscio di applausi!

Oltre al pezzo di Gigliola Cinquetti, Valentina ha regalato al pubblico anche la sua entry per Copenaghen, "Maybe", che è stata accolta con altrettanto calore.

Ecco a voi la performance di Valentina in "Sì"!


lunedì 7 aprile 2014

Valentina ad Amsterdam: la nostra intervista esclusiva

È ormai una di noi, abbiamo fatto il tifo per lei a Baku, a Malmö e lo faremo anche a Copenaghen tra meno di un mese.
È stata anche nostra graditissima ospite all'ultima convention lo scorso novembre a Roma.
È Valentina Monetta, che abbiamo intervistato ad Amsterdam poche ore prima della sua esibizione sul palco del Melkweg per la settima edizione di Eurovision In Concert.


Rivediamo anche la sua esibizione live di sabato scorso e godiamoci "Maybe" con cui difenderà per il terzo anno consecutivo i colori di San Marino.

domenica 6 aprile 2014

Linus e Nicola Savino commentatori ufficiali dell’Eurovision 2014


6 aprile 2014: giornata importante fatta di Eurovision e di ABBA.

Importante perché si è parlato di Eurovision durante la trasmissione “Quelli che il calcio” quando, nel corso di un collegamento da Stoccolma per un servizio sul museo degli ABBA, è stato fatto a sorpresa l’annuncio dei nomi dei commentatori della finale.
Saranno Linus e Nicola Savino, già voci e volti noti nell’ambiente musicale, radiofonico e televisivo, ad animare per l’Italia la serata del 10 maggio e a tifare per la nostra Emma.
Una scelta sensata anche visto il pubblico che li ascolta quotidianamente sulle frequenze di Radio Deejay.
I due saranno alla guida della finalissima ma, almeno per ora, pare non delle due semifinali che la Rai ha deciso di trasmettere su Rai4, su cui ancora si sta decidendo il da farsi.

E importante perché esattamente quarant'anni fa i sopracitati ABBA hanno vinto a Brighton idiciannovesimo Eurovision Song Contest con la loro memorabile "Waterloo". In attesa del prossimo Eurovision risentiamo la loro hit.

Eurovision in Concert: ad Amsterdam l'antipasto è servito!

Da sette anni è diventato un appuntamento tradizionale per fan e addetti ai lavori.



Ieri ad Amsterdam è andata in scena una ghiotta anteprima dell'Eurovision con ben 25 cantanti in gara quest'anno che si sono esibiti sul palco del Melkweg accompagnati dalla vincitrice della scorsa edizione Emmelie De Forest.

È proprio lei ad aprire la serata con "Only teardrops" e con la nuova "Rainmaker", poi via alle canzoni in gara e per un attimo sembra già di essere a maggio.

Tra i 25 non c'è l'Italia (l'anno scorso invece aveva partecipato con Marco Mengoni) ma lo stivale è rappresentato da Valentina Monetta che seduce la platea con "Maybe".





Molto applaudita l'Ucraina a cui va la solidarietà del pubblico per la vicenda della Crimea, la Russia non è presente ma non crediamo che avrebbe ricevuto altrettanto sostegno.

Il favorito Aram Mp3 viene fischiato per le sue recenti dichiarazioni interpretate come omofobiche. Lui cerca di chiarire con la platea spiegando che è un attore e la sua era solo una battuta, ma l'impressione è che qualcosa si sia incrinato e che il favorito rischi di entrare papa e uscire cardinale.

Dal vivo sembra l'anno delle grandi voci: la britannica Molly, il belga Axel, la rumena Paula (in coppia con OVI) o la spagnola Ruth ne fanno grande sfoggio e gli applausi scrosciano, ma anche brani più sussurrati come quelli di Norvegia, Montenegro o dei padroni di casa olandesi vengono molto apprezzati.

Curioso l'omaggio dei lettoni Aarzemnieki al pubblico di casa con quello che viene presentato quasi come un secondo inno nazionale dei Paesi Bassi ma in realtà è la cover olandese di "Storie di tutti i giorni" di Riccardo Fogli, portata a un enorme successo negli anni novanta da Marco Borsato

Se ci fosse stato l'applausometro la serata sarebbe stata sicuramente vinta da Conchita Wurst, sepolta da applausi che l'hanno commossa fino alle lacrime.


Conchita è sicuramente il personaggio dell'anno, il suo messaggio manda in visibilio la comunità LGBT da sempre numerosa tra i fan dell'ESC, se ci aggiungiamo una voce potente e una canzone di facile presa si potrebbe pensare a un piazzamento sul podio, ma resta l'incognita delle giurie e del pubblico televisivo più in generale.

L'ultimo a presentarsi è Basim, che fa idealmente da tramite con Copenaghen, tra poche settimane ci ritroveremo lì, ma la festa è già cominciata.