sabato 14 febbraio 2015

L’ininterrotta voglia dell’Islanda di tornare in finale


Dopo due semifinali che hanno dato tre vincitori l'una e con l'aggiunta di un jolly, stasera è il momento, per i sette finalisti islandesi, di competere per l'ultima volta per rappresentare l'Islanda all'Eurovision Song Contest 2015. Il sistema è semplice. In un primo momento tutti gli artisti presenteranno il loro brano e saranno votati dalla giuria presente e dal televoto. I voti incideranno per un 50/50. I brani, presentati esclusivamente in islandese in fase di selezione, vengono ora proposti nella lingua in cui si intende partecipare all'Eurovision in caso di vittoria: inglese per quasi tutti i partecipanti, islandese per due di loro. Alla fine di questa prima parte i primi due classificati si affronteranno nuovamente nel superfinale. Il vincitore sarà decretato dal solo televoto. 
Ma conosciamo i finalisti:
Cadem - Fly – gruppo composto da Daníel Óliver, Emelie Schytz and Caroline Waldemarsson. Daníel Óliver è un nome noto per noi… era il 2000 e la canzone era Tell me. Tra gli autori questo ragazzo islandese trapiantato in Svezia. E svedesi sono anche le altre due componenti del gruppo. In effetti volevano partecipare alla selezione svedese, ma il loro manager li ha convinti a provare al Söngvakeppni. Destino? 

Sunday - Feathers – gruppo composto da Hildur Kristín Stefánsdóttir e Guðfinnur Sveinsson. Hildur, oltre a cantare, sa suonare il violoncello. Guðfinnur suona chitarra e pianoforte. Il brano Fjaðrir è stato appositamente scritto per l'Eurovision Song Contest. Sono fra i favoriti di questo contest. Sarà vero? 

Björn og félagar Piltur og stúlka – gruppo composto da Björn Jörundur Friðbjörnsson, Unnur Birna Björnsdóttir, Hafrún Kolbeinsdóttir and Pétur Örn Guðmundsson. Björn Jörundur è un veterano della musica rock islandese. Unnur e Pétur sono entrambi apparsi in precedenti finali nazionali islandesi, nel 2009 e nel 2011, rispettivamente, mentre Hafrún nell'edizione 2014 di “The Voice” in Germania. Nonostante tutto fanalino di coda per loro stando ai pronostici.

María Ólafsdóttir - Unbroken - María Ólafsdóttir, l'altra favorita del concorso, ha partecipato a numerosi musicals. Il brano è stato scritto dal team di StopWaitGo che lo scorso anno avevano raggiunto la finale con il brano dei Pollapönk. 

Elín Sif Kjartansdóttir - Dance slow - Con i suoi 16 anni Elín Sif è la più giovane partecipante del Söngvakeppnin di quest’anno. Suona fin dalla più tenera età chitarra, clarinetto e pianoforte. Oltre alla musica è anche ballerina. Í kvöld è stato scritto la scorsa estate in inglese, per cui Elín ha dovuto tradurre il brano in islandese per il Söngvakeppnin. 

Friðrik Dór - Once again - Ha inciso il suo primo brano nel 2009 e da allora ha pubblicato due album: il primo, Allt sem þú átt, nel 2010 e il secondo, Vélrænn, nel 2012. 

Haukur Heiðar Hauksson - Milljón Augnablik - Haukur Heiðar è il frontman del gruppo rock Dikta, nota band rock islandese. E’ anche un apprezzato medico. 

La giuria, composta da alcuni volti noti al pubblico eurovisivo e da personaggi di spicco nella discografia islandese, è formata da:
·         Yohanna, che ha rappresentato l’Islanda nel 2009
·         Stefán Hilmarsson, del gruppo Sálin, che ha rappresentato l’Islanda nel 1988 e nel 1991.
·         Einar Bárðarson, conduttore radiofonico e manager musicale.
·         Sigríður Thorlacius, cantante e compositore del gruppo Hjaltalín.
·         Valdimar Guðmundsson, cantante del gruppo Valdimar

Pubblico in piedi per i Pollapönk che hanno aperto la manifestazione per passare il testimone al prossimo rappresentante. La prima parte ammette in finale Friðrik Dór e María Ólafsdóttir. Due ballads a confronto: la prima è un brano d'atmosfera, nella seconda riecheggia vagamente Emmelie De Forest. Ed è il pubblico da casa, grazie al televoto, a decidere il suo rappresentante  2015. E sarà María Ólafsdóttir con la sua Unbroken a rappresentare l'Islanda a Vienna. Sentiamo la vincitrice e in bocca al lupo all'Islanda.

Sanremo, Nuove Proposte: vince Giovanni Caccamo. Lara Fabian e Raf eliminati.


Italiani ed eurofans di nuovo davanti al televisore: siamo alla quarta serata del Festival di Sanremo, e stasera, dopo il trionfo di Nek nella serata delle cover, avremo il secondo vincitore, quello della gara delle nuove proposte. Inoltre, quattro dei Campioni verranno, purtroppo, eliminati, e, malgrado già conosciamo i nomi degli otto a rischio, in teoria tutto può ancora succedere.

All'inizio della serata, ci vengono proposte subito le due sfide eliminatorie fra i giovani. Amara si scontra con i Kutso, che, forti della loro spensieratezza e forse anche del chitarrista travestito da doccia, vincono il duello. La seconda sfida vede Enrico Nigiotti cedere a Giovanni Caccamo con un lievissimo scarto.

Stasera conosciamo già le canzoni, quindi ci rilassiamo e ci godiamo soprattutto i look scelti da cantanti e presentatori. Annalisa, ad esempio, si presenta con un vestito lungo, a maniche lunghe, stampato con un "pastiche" di fiori e righe, che, onestamente, non le rende giustizia più di tanto.

Impossibile non notare il completo rosso fuoco di Nesli, che si rende protagonista di un simpatico siparietto regalando fiori ad Arisa che lo ringrazia facendogli gli occhi dolci, avvolta nel suo look giustamente definito "Betty Boop" da Carlo Conti: un bianco e nero in gonna corta, con due sorprendenti sfere color fucsia dietro le scarpe. 

E che dire di Emma, che ironizza su se stessa dandosi della camionista e il cui look vagamente da antica romana ci risveglia ricordi eurovisivi? Chissà se lo stilista è lo stesso, sicuramente il morbido peplo bianco che ha scelto è molto più semplice ed elegante rispetto al look di Copenaghen.

Nero e semplicità sia per Irene Grandi che per Nek. Bianca Atzei punta invece su di una mise sexy, forse un'altra freccia al suo arco per scongiurare l'eliminazione, ma il vestito, somigliante a un incrocio fra una guepière e una sottoveste con una coda di veli colorati, lascia piuttosto perplessi.

Nessun cambiamento per Biggio e Mandelli; ci chiediamo solo dove siano finiti Cochi e Renato, che avrebbero dovuto duettare con loro ieri sera e invece non si vedono neppure in questa occasione. Moreno, dal canto suo, insiste con un look estremamente elegante che lo fa somigliare più a un Modugno prima maniera che a un rapper arrabbiato.

Un semplicissimo nero anche per Lara Fabian, che, con i capelli sciolti sulle spalle, non ha bisogno di altro. Mauro Coruzzi, invece, ha di nuovo abbandonato i panni di Platinette, ma ha il suo ritratto sulla maglietta, sotto una giacca con collo di paillettes rosse. Grazia Di Michele ha un vestito di gusto vagamente medievale, in giallo oro, con corpetto ricamato.        

Cambio di look per Lorenzo Fragola, che si presenta in un completo scuro. Ma abbiamo sentito male, o a fine interpretazione ha nominato "Giorgio del Lago Maggiore"? Anna Tatangelo è indubbiamente elegante nel suo "total black" e con i capelli alla Veronica Lake, ma la scollatura posteriore, impreziosita da un merletto, è un poco al limite della decenza.

I ragazzi del Volo stasera sono classici, con l'unico vezzo di avere dimenticato la cravatta in camerino. Il nero, comunque, è ancora una volta il colore (anche se di colore non si tratta) più gettonato sul palco di Sanremo: anche Gianluca Grignani è in total black.

Malika Ayane è elegantissima in rosa cipria, con una tunica che le ricade addosso molto morbida. Certo, se fosse stato possibile evitare l'apparecchio ai denti, magari sarebbe stato preferibile. I Dear Jack, invece, si allineano anche loro al filone dei neri... non per caso.

Intanto, appena passata la mezzanotte, conosciamo già il vincitore delle Nuove Proposte: con una votazione forse un poco sbrigativa, come al solito più talent show che Sanremo, viene premiato Giovanni Caccamo, che vince anche il premio della critica Mia Martini e il premio della sala stampa Lucio Dalla.

Dopo il siparietto degli pseudo-giornalisti Boiler, con tanto di "Concetta Wrust" in barba, capelli e costume adamitico, eccoci a Marco Masini, che quantomeno prova, con una cravatta rossa, a ravvivare l'ormai tradizionale nero. Anche Nina Zilli stasera ha scelto il nero, ma... a modo suo. L'abito è completamente tempestato di paillettes, e la pettinatura raccolta e le scarpe rosse a contrasto la fanno assomigliare a una spagnola.  

Ancora un tutto nero per Alex Britti, e viene da chiedersi se i cantanti non si siano allineati all'atmosfera della scenetta di ieri sera di Luca e Paolo. Raf prova invece a ravvivarlo con una camicia bianca ricamata che aggiunge un tocco vagamente eccentrico. Fortuna che l'ultima cantante in gara, Chiara, accende l'atmosfera con un tubino in pizzo rosa cipria e scarpe quantomeno degne di nota.

Dopo tante voci, è ora di far parlare i tasti: Giovanni Allevi, che è anche uno dei membri della commissione che ha scelto i brani sanremesi, esegue la dolce "Loving you", dall'album "Love", in tema con il Santo di oggi.

Ed eccoci alle dolenti note. I quattro eliminati sono Biggio e Mandelli, Lara Fabian (fra il disappunto del pubblico in sala e il nostro), Raf e Anna Tatangelo. A volte, davanti a certi nomi, c'è da chiedersi come funzionano le votazioni. Ma pazienza: non è un festival a compromettere una carriera.

Sulle note della terza esecuzione di "Ritornerò da te" di Giovanni Caccamo, vincitrice delle Nuove Proposte, l'appuntamento è a domani sera per la finale.

venerdì 13 febbraio 2015

Sanremo, serata revival e ancora nuove proposte



Sta iniziando la terza serata del Festival di Sanremo, quella in cui i venti Campioni interpreteranno brani della tradizione musicale italiana, con una "gara dentro la gara" che eleggerà un vincitore assoluto.

Prima, però, occupiamoci degli altri quattro giovani che si contendono la seconda eliminatoria. Non è per niente probabile che uno di loro venga scelto come nostro rappresentante a Vienna, ma non si può mai dire!

La prima sfida è tra Giovanni Caccamo e Serena Brancale. Caccamo, con "Ritornerò da te", sembra quasi rispondere a Chanty, che ha cantato ieri sera. Il brano è arioso e scorrevole, con un buon ritmo, estremamente radiofonico. Giovanni lo esegue seduto al pianoforte. Il difficilissimo e splendido cool jazz "Galleggiare", eseguito da Serena Brancale, ricco di dissonanze ed eseguito quasi con un filo di voce, si deve arrendere all'orecchiabilità del brano del suo occasionale "nemico".

Seconda sfida tra Amara e Rakele. La prima presenta "Credo", un brano dolce dall'andamento tradizionale cantato con voce roca e "vissuta". Bungaro ha scritto invece il brano di Rakele, "Io non so cos'è l'amore". Il brano è suggestivo, e Rakele lo inizia quasi "in punta di fiato" per poi risultare più decisa nell'acuto. La spunta Amara, malgrado Carlo Conti si sbagli chiamandola Rakele (tutta la nostra solidarietà alle due malcapitate: non avremmo voluto trovarci al loro posto in quell'istante).

Dopo la gara dei giovani, parte la sigla. Segnatevi questo nome, perché ne sentirete presto parlare: Federico Paciotti, tenore e chitarrista, ha proposto un'incredibile fusion tra rock e opera con una particolarissima versione di "E lucean le stelle" dalla "Tosca" di Giacomo Puccini. Scioccante e incantevole.

Si inizia poi con la gara delle cover: saranno divise in quaterne, da ciascuna delle quali uscirà una finalista. Raf si cimenta con "Rose rosse" di Massimo Ranieri, e per farlo si presenta con un completo stampato proprio a rosa rossa. La versione, piuttosto strana, parte come un reggae intimista, con un inciso completamente riscritto in musica e parole, per poi finire nel modo più tradizionale.

Da Firenze a Firenze, arriva Irene Grandi. Il titolo originale è "The time has come", quello italiano "Se perdo te", originariamente interpretata da Patty Pravo. Irene accelera il tempo e ne ricava un motivetto gradevole, ma che perde, purtroppo, il fascino e la magia della versione di Patty.

Moreno vira decisamente sul reggae per "Una carezza in un pugno" di Adriano Celentano. Sorprendentemente, è la cover meglio riuscita finora. L'intonazione è buona e il ritmo trascinante. Come è logico, si chiude con qualche strofa rap.

L'unico brano eurovisivo della serata, "Dio, come ti amo" di Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, ci viene presentato da Anna Tatangelo. La versione ricorda un arrangiamento da piano bar, con i tempi accelerati nel punto in cui l'emotività raggiunge il culmine.

Dopo il collegamento con l'astronauta Samantha Cristoforetti, viene dichiarato il vincitore della prima quaterna: Moreno.

La seconda quaterna viene aperta da Biggio e Mandelli con "E la vita, la vita" di Cochi e Renato. Il brano viene eseguito in stile swing, con buona intonazione e grande classe. Sicuramente ha il suo peso l'ottima direzione di Roy Paci.

Chiara ha scelto "Il volto della vita" di Caterina Caselli, cover di "The days of Pearly Spencer". L'arrangiamento onirico ha lasciato il posto a uno più classico, con l'introduzione di un key change. Il brano risulta forse più moderno, ma meno sognante.

Nesli inserisce un canto rock su di una base rap per "Mare mare" di Luca Carboni. La canzone perde il sussurrato per spostarsi su di un ritmo sostenuto. Rischioso, ma Nesli se la cava benissimo.

Moderna e tirata la "Se telefonando" di Nek, cover di Mina. Ottima la voce, con la difficoltà supplementare dell'intonare il primo ritornello senza l'ausilio della base. Il pezzo diventa aggressivo ma non perde la sua suggestione.

Siparietto con Luca e Paolo, che uniscono una commemorazione di vari cantanti che ci hanno lasciati nel corso degli anni a una feroce e impietosa critica... alla mania delle commemorazioni televisive. Alla fine viene annunciato il vincitore della seconda quaterna: Nek.

"Io che amo solo te", nell'interpretazione dei Dear Jack, apre la terza quaterna. La canzone è stata trasformata in una ballata rock, cantata in modo gentile e convincente.

Vestiti sgargianti e vacanzieri, una vettura rossa e Platinette che è tornata Platinette, per l'esibizione di Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi. Si tratta di "Alghero" di Giuni Russo, che nell'introduzione ricorda piuttosto "Gianna" di Rino Gaetano. Perdendo la liricità, il brano acquista spensieratezza e diverte.

Bianca Atzei ha una voce ancora più graffiante nell'interpretazione di "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco. Una grandissima prova di coraggio, specialmente dopo l'inarrivabile exploit di Marco Mengoni di due anni fa. Bianca ne dà una versione più "maledetta", ma non disprezzabile.

Alex Britti affronta "Io mi fermo qui" di Donatello e dei Dik Dik. Lo fa a suo modo, con il sound della sua chitarra che ormai è diventato il suo marchio di fabbrica. Nel ritornello viene sostenuto dall'orchestra, Il risultato è grezzo, diverso, apprezzabile.

Alla fine della quaterna, trionfano i Dear Jack.

Pausa nostalgica e incantevole con gli Spandau Ballet, appena un poco invecchiati negli anni, con un medley "True/I'll fly for you/Gold/Through the barricades". Alzi la mano chi non ha sospirato almeno due o tre volte.

Eccoci al quarto gruppo. Omaggio a Ron per Lorenzo Fragola, con "Una città per cantare". Come in altri brani, anche qui c'è una batteria preponderante che dà ritmo, ma toglie quella tremula atmosfera di sogno e malinconia, riportando il brano bruscamente sulla terra.

Il Volo ha scelto "Ancora" di Eduardo De Crescenzo. Partono soft, sussurrando quasi, per poi andare sui toni alti, ma senza mai raggiungere la vocalità lirica che ci si aspetterebbe da loro. Buona interpretazione, comunque.

Scelta difficile per Annalisa: "Ti sento" dei Matia Bazar. Con un arrangiamento più marcatamente dance, Annalisa cerca di dare un altro sapore al brano. Buona prova, ma la voce di Antonella Ruggiero è inarrivabile, inutile quindi mettersi in competizione.

Da anni la canta in francese come "Je suis malade", ma stasera Lara Fabian interpreta la versione italiana di Ornella Vanoni "Sto male". Il tempo si ferma durante la sua interpretazione, senza tema di smentita una spanna sopra tutte le altre.

Altro siparietto di Luca e Paolo sui matrimoni gay, poi il risultato della sfida: ovviamente Il Volo.

Ancora una cover di Luigi Tenco: "Vedrai vedrai" per Gianluca Grignani. Non si capisce cosa c'entri la medusa sullo sfondo, ma il brano, impreziosito dal pianoforte e liberato dalla pesantezza di certe cover più parlate che cantate, diventa "maledetto" al punto giusto.

Nina Zilli è sempre una grande diva a partire dalla mise, in bianco prezioso con un mantello color cedro rivestito in arancio. In linea con il personaggio la scelta di "Se bruciasse la città" di Massimo Ranieri. La voce e la grinta di Nina non si discutono, ed è bello riscoprire brani anche meno scontati.

"Vivere" di Vasco Rossi è invece la scelta di Malika Ayane. Una buona decisione: sembra quasi di ascoltare un pezzo originale di Malika. Quando si dice "far propria una canzone".

Una scelta già di per se commovente quella di Marco Masini, che ha deciso per "Sarà per te" di Francesco Nuti. In certi punti l'orchestra sembra stridere con la voce, non capiamo se per troppa emozione dell'interprete; quando il motivo si apre, però, dà forti sensazioni.

Dopo il TG, torna Federico Paciotti, e ci viene svelato che in passato è stato il chitarrista dei Gazosa. Stavolta "rockizza" "Nessun dorma", dalla "Turandot", sempre di Puccini. Niente vie di mezzo: o si ama o si odia. Sicuramente è qualcosa di diverso dal solito.

Prevedibilmente, Marco Masini vince l'ultima quartina. Poi, in attesa del risultato finale, ospitata dei Saint Motel con "My type". Carlo Conti consegna loro il disco di platino, poi introduce la loro "Cold cold man".

Arriviamo finalmente alla proclamazione del vincitore: ecco la classifica finale.

5 - Dear Jack
4 - Moreno
3 - Marco Masini
2 - Il Volo
1 - Nek

Il festival ha quindi il suo primo vincitore! Appuntamento a stasera per la finale delle nuove proposte, e a sabato per conoscere il vincitore del festival.

giovedì 12 febbraio 2015

Conchita, grande successo dopo l'esibizione sanremese



Se gli eurofans, fino a ieri pomeriggio, si stavano ancora chiedendo come il pubblico sanremese avrebbe reagito all'esibizione di Conchita Wurst nell'ambito della kermesse di punta della TV e della musica italiana, oggi, con l'annuncio dei dati di ascolto, tutti i dubbi si sono dissipati.

L'apparizione di Conchita, alle 00,10, ha infatti coinciso con la punta più alta dello share, 53,21%. Per essere precisi, questo si è verificato non durante l'interpretazione di "Heroes", ma durante la breve intervista, a dimostrazione di quanto il personaggio susciti interesse e curiosità.

Questo non vuol dire, però, che le sue doti canore siano passate inosservate: anzi, al momento la sua "Heroes" si trova al diciassettesimo posto nella classifica di iTunes, e la tendenza è verso l'alto.

Insomma, Conchita è partita anche alla conquista dell'Italia, e questo è solo l'inizio! E' proprio vero, Sanremo è e rimane un importantissimo trampolino di lancio per qualunque artista.


Armenia internazionale con "Don't deny"

Foto: Armenian Public Television Company

Mentre noi eravamo occupati a seguire il Festival di Sanremo, l'Armenia, zitta zitta, ha annunciato il proprio rappresentante all'Eurovision Song Contest. Della canzone, finora, si conosce solo il titolo, "Don't deny". Si sa qualcosa di più del gruppo che la eseguirà, denominato "Genealogy".

L'idea è quella di riunire i cinque continenti tramite cinque artisti di origine armena, ma residenti in ciascuno di essi. Cinque è anche il numero dei petali del nontiscordardimé, fiore che, in corrispondenza dell'anniversario del genocidio armeno, assume un significato particolare.

I componenti del gruppo sono Tamar Kaprelian (America), Inga Arshakyan (Armenia, Asia - Già componente, con la gemella, del duo Inga e Anush, a Mosca nel 2009 con "Jan-Jan"), Athena Manoukian (Australia), Essai Altounian (Francia, Europa) e Vahe Tilbian (Etiopia, Africa).

Sarà un collage perfetto o un'operazione costruita a tavolino? Per capirlo meglio, aspettiamo la presentazione della canzone, che avverrà quanto prima.

La "Voce" di Lara Fabian: la nostra intervista a Sanremo



È la cantante più attesa di questo Festival per noi eurofan: Lara Fabian, che conosciamo e amiamo dal lontano 1988 quando rappresentò il Lussemburgo con "Croire", ci ha rilasciato questa intervista dove parla di Sanremo, di Italia e di Eurovision.

Un grande onore per noi, speriamo un piacere per voi ascoltare le sue parole e la sua voce. Grazie Lara!


Sanremo, seconda serata con Conchita


Una seconda serata estremamente eurovisiva, per questo festival sempre più proiettato verso Vienna. Non solo perché continua la ricerca del rappresentante italiano, ma anche per la presenza, finalmente, sul palco sanremese, della regina in carica Conchita Wurst.

Questa sera il menu è stato particolarmente ricco, perché l'inizio ha visto la prima eliminatoria delle Nuove Proposte, a scontro diretto. Sanremo cerca sempre di più di assomigliare ai talent show, e non siamo sicuri che la cosa sia positiva per i giovani cantanti che cercano di farsi notare dal grande pubblico. Nel primo scontro l'hanno spuntata i Kutso, briosi e divertenti con "Elisa", contro Kaligola, la cui giovanissima età ha probabilmente giocato a sfavore, malgrado il bellissimo testo di "Oltre il giardino". Per quanto riguarda il secondo scontro, prevedibile la vittoria di Enrico Nigiotti con la decisa e ben arrangiata "Qualcosa da decidere", malgrado la splendida voce e la passione di Chanty con la sua "Ritornerai".

La gara è poi entrata nel vivo con una Nina Zilli splendente in oro, con la raffinata e non certo facile "Sola", un brano che poche altre interpreti si potrebbero permettere. Nina ha emozionato con la sua anima soul e si è confermata, se ce n'era ancora bisogno, interprete di razza.

Una piacevole sorpresa la "Che giorno è" di Marco Masini, un brano che rientra nella miglior produzione del cantautore, che l'ha interpretato con tutta l'anima. Un ritornello marcato che convince in pieno e moltiplica le sue chances.

E' passata invece in sordina "Libera" di Anna Tatangelo, una ballata senza infamia e senza lode che la cantante ha interpretato bene ma senza particolari guizzi.

Neppure Raf impressiona particolarmente. Il brano "Come una favola", seppure non disprezzabile, non è certo all'altezza dei suoi successi che tutti ricordano, compresa quella "Gente di mare" che tanto successo ottenne a Bruxelles.

I tre ragazzi del gruppo Il Volo, tra i favoriti per la vittoria finale, mescolano timbro lirico e pop. Ineccepibili dal punto di vista tecnico, hanno infiammato la platea con un motivo, "Grande amore", che risulta però abbastanza datato.

Il brano inaspettato è arrivato da Irene Grandi, che, con "Un vento senza nome", ha preso bene le distanze da pezzi come "Fuori" e "La tua ragazza sempre". Brano difficile, ma bravissima Irene che ha tirato fuori una voce davvero preziosa per un tema molto importante.

Altro favorito è Lorenzo Fragola, con "Siamo uguali". Molto radiofonico, riscuoterà certamente il favore di chi lo segue già dall'inizio di "XFactor".

Biggio e Mandelli sembrano i figli di Cochi e Renato. Il brano "Vita d'inferno" dipinge un veritiero ma facile affresco dei problemi di tutti i giorni visti in chiave grottesca. Fa sorridere, ma musicalmente non spicca.

Malgrado sia stata bistrattata da tutti i giornalisti, Bianca Atzei, con la sua voce roca, ha interpretato un brano molto anni sessanta, molto "Nina-Zilli-wannabe", ma inaspettatamente piacevole. "Il solo al mondo" entra in testa e coinvolge.

Per ultimo, Moreno si è esibito nel suo genere, il rap, stavolta però con ritornello cantato. "Oggi ti parlo così" non aggiunge e non toglie niente al personaggio. Curiosa la scelta di presentarsi in smoking, in antitesi con il suo genere musicale.

Verso la fine della lunga serata, intramezzata anche da ospiti non necessariamente attinenti alla manifestazione, il momento che tutti gli eurofans aspettavano è arrivato: ha fatto il suo ingresso Conchita Wurst. Con un nuovo look, un caschetto asimmetrico, ha interpretato il suo nuovo brano "Heroes", conquistando un pubblico inizialmente un poco perplesso. Contrariamente a quanto Carlo Conti aveva affermato, c'è stato spazio anche per una breve intervista, nella quale Conchita ha ribadito il concetto del sentirsi bene con se stessi e del sentirsi liberi se non si fa del male a nessuno. Infine, Emma è uscita per consegnarle un mazzo di fiori, e ha ricordato con molta autoironia il suo 21mo posto a Copenaghen in contrasto con la vittoria di Conchita.

In chiusura, sono stati annunciati i quattro interpreti a rischio di eliminazione. Se Bianca Atzei, per il suo essere semisconosciuta, e Biggio e Mandelli, per essere più comici che cantanti, non hanno stupito, meno spiegabile è stata la presenza nella quaterna di Moreno, che avremmo pensato venisse spinto molto di più dal televoto, e di Anna Tatangelo, finora abituata a ben altri successi. Ma niente è definito, e tutto può ancora accadere.  

mercoledì 11 febbraio 2015

Emma e Arisa: parliamo di Eurovision!


E' ormai un virus che si sta diffondendo tra i partecipanti a Sanremo e alle conferenze stampa: Eurovision Song Contest è la parola chiave! OGAE Italy, dal canto suo, sta facendo di tutto per parlarne e per farne parlare, diffondendo questo bellissimo "contagio".

Quale occasione più ghiotta della conferenza stampa ancora in corso alla sala Lucio Dalla del Palafiori, con la presenza di Emma e Arisa? Prendendo spunto dalle dichiarazioni della seconda di qualche giorno fa, la presidente di OGAE Italy ha preso la parola, ha ricordato ad Arisa la sua esternazione ("Se non ci vuole andare il vincitore ci vado io!") e ha chiesto a Emma cosa le consiglia: vai, non andare, fai bene, sei pazza?

Emma ha iniziato con una battuta: vai sicuramente, ma non metterti le mutande dorate, perché altrimenti è la fine! Al che c'è stata l'esplosione della sala stampa, evidentemente non del tutto a digiuno dell'argomento eurovisivo. Poi, scherzi a parte, ha detto che secondo lei è un'esperienza da fare perché comunque arricchisce e perché lei vive la vita di petto, buttandosi in ogni esperienza senza riflettere troppo e gustandola fino in fondo. Un ricordo, dunque, comunque molto bello per la nostra Emma!

Arisa, dal canto suo, ha tenuto a sottolineare che lei ci vuole fortemente andare, che aspetta solo di essere scelta, e, spiritosamente, che fra poco "va in menopausa" ("Ho 32 anni!") e quindi bisogna che si affretti!

Non solo: alla domanda successiva di un altro esponente della sala stampa ha sottolineato che Sanremo è una cosa fantastica ma che non vede la sua carriera fermarsi solo all'Italia: la sua aspirazione è quella di aprirsi verso l'Europa e altri mercati, e in questo senso un festival come l'Eurovision sarebbe un passo fondamentale.

Arisa, OGAE Italy ti aspetta a braccia aperte!

Michele Perniola: uno showcase da... Panico!



Grande emozione e grande energia, lunedì sera, per i privilegiati che hanno potuto accedere allo showcase "Funky night" di Michele Perniola, che si è tenuto nella sala dedicata al compianto Mango, al Palafiori di Sanremo.

OGAE Italy era presente in qualità di media partner, e ha seguito per voi tutta l'esibizione. Prima dell'inizio dello showcase abbiamo potuto incontrare e intervistare brevemente Michele in una cornice veramente molto sanremese, e vi proponiamo qui di seguito l'intervista che ne è risultata.




Ci siamo poi trasferiti in sala per lo showcase, che, data la giovane età di Michele, è terminato prima della mezzanotte. Bisogna dire, però, che, malgrado l'età anagrafica, Michele non è più il ragazzino, per quanto talentuoso, che ha trionfato a "Ti lascio una canzone", ma un giovane artista che sta sviluppando il suo proprio stile, anche se, come sempre succede, è ovviamente mediato da quello dei suoi idoli, e che acquista sempre più grinta e professionalità sul palco, portando anche la sua prestazione vocale a livelli sempre più alti.

L'apertura della serata è stata, giustamente, dedicata al primo idolo di Michele, Michael Jackson, con una "Billie Jean" iniziata lentamente, quasi con venature jazzate, per poi esplodere nella dance che ci è familiare, e culminare in un  mix con "Get lucky" dei Daft Punk.





L'atmosfera si è scaldata, si può quindi premere sull'acceleratore con un'energetica "Uptown funk!" di Mark Ronson feat, Bruno Mars.  



L'omaggio a Bruno Mars è continuato con "Locked out of heaven"



e con "Treasure".



La serata ha segnato anche la presentazione in anteprima del nuovo singolo di Michele, intitolato "Panico". Un ottimo pezzo, tirato al massimo come il tema richiede, con un tocco di inglese nel ritornello. Un brano che "spacca", e per il quale è facile prevedere un ottimo successo.



Nuovo omaggio a Michael Jackson con la sua "Love never felt so good" feat. Justin Timberlake.



Conclusione con una cover di "Superstition" di Stevie Wonder, eseguita in coppia con Antonello Carozza.




Si chiude qui lo showcase "Funky Night", ma si apre il percorso di Michele Perniola verso Vienna, insieme ad Anita Simoncini. E' solo l'inizio!  

Sanremo ai nastri di partenza, con Vienna nella testa!



Un piccolo evento, almeno per quanto riguarda la TV italiana, l'abbiamo appena visto al TG1: Al Bano e Romina Power di nuovo insieme, sorridenti, sulla mitica terrazzina del Teatro Ariston, insieme a Carlo Conti e Vincenzo Mollica. Un'immagine che, ne siamo sicuri, avrà colpito anche e soprattutto i nostri eurofans, che saranno stati ritrasportati ai tempi di "Noi lo rivivremo di nuovo" e "Magic oh magic".

Ci troviamo nella sala stampa Lucio Dalla del Palafiori di Sanremo: seguiremo da qui la prima serata del Festival della Canzone Italiana e vi trasmetteremo le nostre impressioni sulle canzoni e sui cantanti in gara, tenendo bene in mente che uno di loro potrebbe essere il nostro rappresentante all'Eurovision Song Contest di Vienna!  

L'inizio della trasmissione, dopo quella celeberrima melodia che, chissà come, ci piace tanto, ricorda decisamente un talent show, con immagini e dichiarazioni dei cantanti in ordine sparso e l'inquietante frase in sovrimpressione: "4 saranno eliminati". Già dalla prima impressione, Sanremo dichiara esplicitamente la sua intenzione di avvicinarsi al pubblico giovane, con la formula prima ancora che con i contenuti: e certo è che, se scorriamo i nomi in gara, questa intenzione diventa ancora più evidente.

Ma finalmente, dopo una breve esecuzione di "Fanfare for the common man", Carlo Conti appare sul palco. Una veloce spiegazione del regolamento, e si entra nel vivo della gara.

Il primo Campione è Chiara con "Straordinario". Sicuramente colpisce già per il lungo vestito giallo e per i lunghi capelli rossi. Una ballata di costruzione classica e di sapore anni 70, che lascia il finale quasi in sospeso.

Entra poi Emma, stavolta in veste di co-presentatrice, avvolta in un abito lungo, bianco, con pizzo, che la fa somigliare a una sposa. Un matrimonio ideale con il Festival!

E' poi la volta di Gianluca Grignani e della sua "Sogni infranti". Più pop che rock, anche lui con un'accentuata aria anni 70, un ritornello decisamente melodico e un bridge più grintoso.

Fa ora la sua entrata Arisa, la seconda co-presentatrice, preceduta da un "Buonaseraaaa!" urlato a squarciagola e avvolta in un vestito rosso con lunga coda, adrenalinica ed entusiasta.

Alex Britti attacca adesso la sua "Un attimo importante". Superfluo, ormai, parlare delle sue doti di chitarrista. Il pezzo ha un inizio quasi "parlato" e una notevole fluidità tra la strofa e il ritornello, non certo esplosivo ma che dà piuttosto un'idea di continuità.

Dopo il siparietto con la famiglia più numerosa d'Italia, arriva la preferita di OGAE Italy, Malika Ayane. "Adesso e qui" (Nostalgico presente) inizia in sordina, con un lieve accompagnamento di piano, ma si apre poi verso una parte più melodica, anche se sempre tremula e delicata. Una Malika un po' più orecchiabile e che sfrutta di più le note alte, ma sempre di grandissima classe.

Entra anche la terza co-presentatrice, Rocío Muñoz Morales. Tipica spagnola in gale rosse e crocchia scura. Molto spigliata, anche se l'accento è molto evidente.

Sul palco adesso il primo superospite, Tiziano Ferro, il sogno proibito di ogni eurofan, che vorrebbe vederlo presto rappresentare l'Italia. Chissà se prima o poi succederà: per ora "accontentiamoci" di questo medley "Non me lo so spiegare/Sere nere/Il regalo più grande" che fa esplodere la sala stampa. Non può mancare il nuovo brano "Incanto", dal sapore quasi popolaresco, inusuale per Tiziano, che però lo affronta magnificamente.

Siamo agli idoli delle teenagers, i Dear Jack di defilippiana provenienza. Sicuramente l'emozione gioca un ruolo fondamentale, visto che l'esecuzione di "Il mondo esplode tranne noi" non è incisiva come il brano certamente richiederebbe. Un pezzo sicuramente piacevole e orecchiabile, ma non particolarmente originale.   

E adesso facciamoci due risate con Alessandro Siani!

Momento clou per i fans eurovisivi: sta facendo il suo ingresso Lara Fabian! Evidentemente felicissima di calcare il palco di Sanremo. "Voce" è proprio il suo titolo: il brano non è di quelli che restano al primo ascolto, ma la voce di Lara ricama letteralmente nell'aria, con una sicurezza e precisione da far invidia a molti, pur senza dimenticare l'emozione.

Da un'euroemozione all'altra: la reunion sul palco dell'Ariston, dopo 24 anni, di Al Bano e Romina Power. Quanto tempo è passato da "Cara terra mia"? Romina rappeggia, in un tentativo di rendere la canzone al passo coi tempi. Celebrano poi la loro vittoria con "Ci sarà", e infine via con "Felicità". Un breve siparietto, poi l'esibizione di Al Bano solo con "E' la mia vita".

Grande rientro di Nek con "Fatti avanti amore", nel giudizio di chi scrive il pezzo più eurovisivo finora ascoltato. A metà fra la dance e un soft rock, coinvolge e risveglia l'attenzione. Se avevate dimenticato la grinta e la professionalità di Nek, è ora di ricordarsele.

Dopo un poco di pubblicità, attesissimo l'inedito duo Grazia Di Michele - Mauro Coruzzi (Platinette). "Io sono una finestra" è un brano di gusto rétro e di andamento lieve, che affronta delicatamente il tema proposto. Si va quasi nel parlato più che nel cantato, ma il risultato non è disprezzabile.

Breve intervista a Fabrizio Pulvirenti, il medico guarito dal virus ebola. Gli viene dedicata "Brividi" di Rossana Casale. Si passa poi ad Annalisa, con "Una finestra tra le stelle". Pezzo cantato con slancio, che però riecheggia melodie già sentite. Annalisa emozionata, ma con buona intonazione.

Dopo il siparietto pseudo-giornalistico dei Boiler, ecco l'ultimo Campione in gara, Nesli. Ex rapper che ha deciso di cantare, e a essere sinceri non lo fa poi male, presenta "Buona fortuna amore", un brano melodico scorrevole e orecchiabile, ma poco più.

In puro stile eurovisivo, ecco adesso un recap delle dieci canzoni, poi di nuovo via al televoto. In attesa dei risultati, ascoltiamoci gli Imagine Dragons.

Bella e commovente l'esibizione di Emma e Arisa che cantano "Il carrozzone" tra le foto in bianco e nero degli ex partecipanti che ci hanno lasciati nel corso degli anni, finendo su Giorgio Faletti, Mango e Pino Daniele, che non è mai stato in gara a Sanremo, ma non importa.

In conclusione di serata, i quattro interpreti che si trovano nella parte più bassa della classifica, e quindi a rischio eliminazione, sono, ahinoi, Lara Fabian, che certamente paga il suo non essere nota in Italia, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, Gianluca Grignani e Alex Britti. Appuntamento a domani sera!      

martedì 10 febbraio 2015

Anche l'Australia in gara a Vienna!



Notizia inaspettata dall'EBU: ci sarà anche l'Australia in gara al 60° Eurovision Song Contest!

Da anni la tv australiana trasmette l'evento con crescente interesse e lo scorso anno a Copenaghen proprio a una cantante australiana fu affidato l'interval act. Quest'anno, per celebrare l'importante anniversario, l'Australia sarà in gara e ammessa di diritto alla finale del 23 maggio.

Ancora da svelare titolo e interprete di questa storica partecipazione, di sicuro si sa già che in caso di vittoria l'Australia organizzerà l'edizione 2016 in Europa in collaborazione con una delle emittenti affiliate all'EBU.




L'Eurovision Song Contest nelle conferenze stampa di Sanremo


A vedere la foto qua sopra, con la presidente di OGAE Italy che appare in video sopra le teste, fra gli altri, di Conti e Leone, si potrebbe dire che lo spettro dell'Eurovision Song Contest aleggi su Sanremo! A parte le battute, è assolutamente vero che quest'anno, nell'ambito della kermesse più importante d'Italia, viene data molta attenzione all'Eurovision Song Contest. Lasciando un attimo da parte la modestia, possiamo dire che, in minima parte, questo è anche merito di OGAE Italy.

Questa mattina si è tenuta al Roof del Teatro Ariston la conferenza iniziale del Festival. A Carlo Conti e Giancarlo Leone sono state rivolte domande di vario tipo, riguardo alla lunghezza delle serate (obbligata, come hanno spiegato, dalla vendita degli spazi pubblicitari), all'opportunità della presenza di comici nel cast dei partecipanti in gara (Conti ha ricordato Francesco Nuti, Giorgio Faletti e altri ottimi esempi e ha sottolineato che si tratta di un festival della canzone, non del cantante), allo spostamento di altri programmi durante la settimana sanremese.

Mancava una domanda relativa all'Eurovision Song Contest: ci ha pensato, in extremis, la presidente di OGAE Italy, in collegamento dalla sala stampa Lucio Dalla del Palafiori, chiedendo a Carlo Conti se, in fase di selezione dei motivi, si fosse già pensato a un'eventuale platea internazionale e se, senza fare nomi, ritenesse che qualcuna delle canzoni fosse più adatta di altre all'Eurovision. Conti, con grande diplomazia, ha risposto che non è stato fatto un ragionamento del genere perché la musica italiana ha il suo stile che viene apprezzato ovunque, e che tutti i cantanti in gara potrebbero rappresentare degnamente l'Italia.


Oggi pomeriggio, invece, ha aperto i lavori della sala stampa  Nina Zilli, splendente e sorridente come al solito. Non poteva mancare una domanda sulla sua esperienza eurofestivaliera: ci ha pensato sempre OGAE Italy. La presidente ha ricordato la sua partecipazione di Baku, che ha lasciato un bellissimo ricordo nei fans europei che la seguono ancora, e le ha chiesto se, in caso di vittoria a Sanremo, sarebbe disposta a rappresentare nuovamente l'Italia. La risposta è stata: sì! E' stata un'esperienza così bella ed esaltante, e che le ha dato così tanto, che non avrebbe esitazioni ad accettare di nuovo. E noi non disdegneremmo certo!

Insomma, siamo solo a metà della prima giornata e possiamo già affermare che l'interesse intorno all'Eurovision Song Contest ha raggiunto vette senza precedenti. Questa è innanzitutto una grande emozione e, oltre a questo, la conferma che, nel nostro piccolo, abbiamo intrapreso una strada faticosa, ma che sicuramente porterà, e sta già portando, i suoi frutti.  

Tutti cantano Sanremo ma tutti parlano di Eurovision!

Una bella emozione scoprire i brani in anteprima nella sessione di prove riservate alla stampa. Ma per noi l'emozione maggiore è stata ascoltare i colleghi che, come noi, ascoltavano per la prima volta i brani dei Big, e li guidicavano anche in base a come sarebbero andati all'Eurovision!

Dopo la graditissima uscita di Arisa nella conferenza di presentazione ("Se il vincitore rifiuta vado io"), gli addetti ai lavori devono aver fatto quello scatto che auspicavamo da tempo, pensare a Sanremo anche come nostra selezione nazionale.

Non stiamo parlando di eurofan ma di giornalisti delle più importanti testate, che quasi all'unanimità hanno giudicato "Grande Amore" de Il Volo perfetta per l'Europa (e anche oltre visto che c'era chi diceva che prenderebbero punti anche dall'Azerbaigian e dal Kazakistan).
Il brano in effetti piacerà a grandi e piccini, a giuria e televoto, e sembra davvero quello che ci si aspetta per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest, come prevede il regolamento di quest'anno per il vincitore.



I loro rivali più concreti, gli idoli delle teen ager Dear Jack con "Il mondo esplode tranne noi" partono con un bel ritmo ma testo e voce sembrano deboli.

Piace anche Chiara con "Straordinario", un pezzo che potrebbe essere la sorpresa dell'anno, il brano cresce e trascina, e anche qui si parlava apertamente di Eurofestival o Eurosong, o Eurovision, fino a chiedere se il vincitore dovrà comunque portare il brano di Sanremo o potrà cambiarlo, che nel caso di Chiara sembrerebbe davvero un sacrilegio!

Grande classe di Malika, che emoziona con "Adesso e qui" e sarebbe un motivo di grande orgoglio per il nostro paese.

Perfetta per l'euroclub e per sfondare in un segmento poco frequentato dall'Italia all'Eurovision la dance di "Fatti avanti amore" di Nek.

E potrebbe funzionare anche all'estero "Siamo uguali" di Lorenzo Fragola, brano super radiofonico che punta al podio. 

Tra gli altri segnaliamo Lara Fabian, che sfoggia una voce senza pari ma il suo brano "Voce" sembra un po' datato, Nina Zilli, che torna al soul e al blues con "Sola", e Annalisa, che percorre con grande interpretazione la tradizione sanremese con "Una finestra tra le stelle", il migliore dei tre brani di Kekko Silvestre in gara quest'anno.

Insomma Carlo Conti sembra aver fatto un buon lavoro: che la selezione italiana per Vienna abbia inizio!

lunedì 9 febbraio 2015

Sanremo: la vigilia!


Ci siamo quasi: la serata inaugurale del Festival di Sanremo 2015 è prevista per domani sera, e Sabato prossimo, dopo cinque giorni di gara senza esclusione di colpi, conosceremo il nome del vincitore, e, conseguentemente (?), quello del nostro rappresentante all'Eurovision Song Contest di Vienna!

Una città in fermento: questo è Sanremo in questa vigilia di Festival. La confusione, la folla, il clima di attesa ci fanno quasi dimenticare il placido sole che brilla sulla riviera ligure e il tranquillo mare, oggi relegato sullo sfondo, nascosto dalla figura preponderante del teatro Ariston.

La presidente si trova nella sala stampa "Lucio Dalla" del Palafiori, oggi ancora abbastanza silenziosa, in attesa di quello che succederà a partire da domani. Il vicepresidente è seduto nel teatro Ariston e sta seguendo le prove dei Campioni, inviando di tanto in tanto qualche SMS che ci racconta che "Chiara ha un pezzo molto eurovisivo" o che "La canzone di Malika è stupenda".

Stasera, per iniziare in bellezza, grande evento con Michele Perniola, che abbiamo incrociato poco fa, in grande forma, insieme ad Antonello Carozza. Ancora nessuna anticipazione sulla canzone che San Marino presenterà all'Eurovision Song Contest, ma per ora ci basterà goderci la sua esibizione che, ne siamo sicuri, non ci deluderà, e della quale vi racconteremo tutto.

Nel frattempo, giochiamo fra di noi al "toto-rappresentante". Chi vincerà il Festival? E sarà davvero lui a rappresentarci? Oppure...? Intanto ci giunge notizia che Arisa non perde occasione per esternare il suo interesse nell'Eurovision Song Contest: una cosa impensabile anche solo cinque anni fa. E' proprio il caso di dire che ne abbiamo fatta, di strada!

In questi giorni cercheremo di trasmettervi un poco di atmosfera sanremese e di raccontarvi la manifestazione dal punto di vista degli "addetti ai lavori". Seguiteci nel percorso che ci porterà alla nomina del nostro artista eurovisivo!
   

domenica 8 febbraio 2015

25 Aprile, una data importante... Certo, perché c'è la festa di OGAE Italy!


Sapete già che OGAE Italy ha appena festeggiato, il 1 Febbraio, il suo venticinquesimo anniversario. Ma la vera festa sarà il 25 Aprile, giorno in cui si svolgerà l'annuale Preview Meeting e Party. Stavolta abbiamo scelto la bella e "appetitosa" città di Parma.

L'hotel presso il quale si svolgerà la festa è un po' diverso da quelli a cui siamo abituati. Si tratta di una villa patrizia dei primi del Novecento, appartenuta a Maria Luigia D'Asburgo, Duchessa di Parma, il cui stile è perfettamente intonato alla tradizione storica e musicale che la città può vantare. Stiamo parlando dell'Hotel Verdi.

La giornata comprenderà, come al solito, la visione dei preview delle canzoni selezionate per l'Eurovision 2015 e varie attività sociali, un coffee break, una cena e qualche sorpresa sulla quale stiamo ancora lavorando, quindi stay tuned!

Anche per la Domenica mattina è in preparazione un programma che verrà specificato più tardi, ma che certamente ci porterà ad "assaggiare" la città... nel vero senso della parola! 

Intanto, potete già chiedere informazioni a ogaeitaly.president@gmail.com. Siete tutti invitati a fare festa con noi!