sabato 7 febbraio 2015

E' così che sei, Danimarca



Dalla Danimarca, un gruppo! Si chiamano Anti Social Media, e già il nome è tutto un programma, e la canzone si chiama "The way you are", scritta da Lars ”Chief 1” Pedersen e Remee (vero nome Mikkel Johan Imer Sigvardt), gli stessi autori di "Should've known better", canzone che ha rappresentato la Danimarca nel 2012.

In una serata che ha visto il succedersi di ritmi e sonorità che non ti aspetteresti dalla Danimarca, geograficamente e cronologicamente lontane, fuse in un insieme che è l'inno all'integrazione razziale del Paese e l'ennesima prova che la musica parla oltre tutte le barriere, abbiamo potuto vedere e sentire sonorità cubane/sudamericane nella canzone Manjana (Presumibilmente la traslitterazione fonetica in danese della parola spagnola e latinoamericana), ma anche almeno due esempi di musica country: "Suitcase", cantata da Anne Gadegaard e data per favorita, arrivata prima nel televoto, ma con un distacco non sufficiente a colmare i sedici punti di differenza dai ragazzi accumulati nella votazione delle giurie, e poi anche il Girl Power delle "World of Girls", che sono salite sul palco tutte vestite in camicette a quadri.
Abbiamo potuto anche sentire, all'inizio della competizione, una canzone in stile Bollywood, scritta da Arash (Azerbaijan 2009, con Aysel - Always on my mind) e cantata da Sara Sukurani, piena di sonorità medio/estremo orientali, e la cantante salita sul palco in costume tipico indiano.
Da notare anche la performance di Tina e René, che hanno cantato "Mi amore" (e noi ci stiamo ancora chiedendo se è un errore di trascrizione, e, nel caso, se sia italiano o spagnolo), canzone che per molti versi ricordava In a moment like this (Chanée 'n 'Nevergreen - Danimarca 2010), ma anche, per altri versi, This time I mean it (Michael Teschl & Trine Jepsen - Danimarca 1999).
E spazio anche alla musica soul in danese, con il gruppo Marcel & Soulman Group, che ha cantato Når veje krydses (Quando le strade si incrociano).
Da riportare, inoltre, la presenza di cinque ex partecipanti, chiamati questa volta a capo delle giurie territoriali: Per la Regione Hovedstaden, Søren Poppe (Rollo & King, Never ever let you go, 2001); per la regione Sjælland, Tim Schou (A friend in London - New tomorrow 2011), per la regione del Medio Julland, Trine Jepsen (This time I mean it - 1999); per la regione del Nord Julland, Lotte Feder Nilsson (Alt det som ingen ser - 1992); per la regione Sud Danimarca, Jakob Sveistrup (I'm talking to you - 2005)

Ma parliamo di questi bravi ragazzi che hanno vinto. Un gruppo di quattro elementi, che con due coriste a portare la voce femminile, hanno interpretato una canzone che, a vedere il video, forse anche a voi farà l'impressione di assomigliare alla produzione degli Alphabeat. La band è così composta: Philip Tornhill, 19 anni, voce; Nikolaj Tøth 19 anni, chitarra, David Vang 25 anni, basso, ed Emil Vissing 24 anni, percussioni. Dalla loro pagina Facebook si definiscono gruppo pop rock.

Ascoltiamo nuovamente la loro canzone:

giovedì 5 febbraio 2015

E se il nostro sondaggio fosse profetico? Malika Ayane e l'Eurovision Song Contest


L'avete stabilito voi: fra i partecipanti al Festival di Sanremo 2015, Malika Ayane è di gran lunga la vostra preferita per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest. Non è un risultato inaspettato: è, anzi, cosa nota da tempo la popolarità di Malika tra i fans eurovisivi, non solo italiani.

Il risultato del nostro sondaggio ci è piaciuto così tanto che ci siamo chiesti: e se questo sogno si avverasse?  Dopo averlo chiesto a noi stessi, abbiamo voluto chiederlo anche a lei. Come reagirebbe? Le farebbe piacere? Come si preparerebbe a questo importante compito? Sentite che cosa ci ha
risposto in questa intervista.

OGAE Italy: Malika, intanto ti ringraziamo per avere accettato questa intervista. Sappiamo che le settimane precedenti al Festival di Sanremo sono dense di impegni, ed è veramente gentile da parte tua avere trovato un attimo per rispondere alle nostre domande. Vorrei iniziare dal risultato del sondaggio che abbiamo proposto sulla nostra pagina Facebook, chiedendo ai fans quale, tra i partecipanti al Festival di Sanremo di quest’anno, vorrebbero come rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest. Sei arrivata prima con molti punti di distacco dal secondo classificato. Come commenti questo risultato?

Malika Ayane: Non sapevo di questo risultato ma ne sono felice e sarei onorata di poter rappresentare l’Italia in un contesto cosi unico come l’Eurovision Song Contest, soprattutto quest’anno che si terrà a Vienna.

OGAE Italy: Quest’anno, come già sai, per regolamento il vincitore del Festival di Sanremo avrà la possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Immagina di arrivare alla serata del 14 Febbraio, di vincere il Festival, di salire sul palco a ritirare il premio, e di sentirti rivolgere la fatidica domanda: cosa rispondi?

Malika Ayane: ...Si, molto volentieri!!!

OGAE Italy: Che conoscenza hai dell’Eurovision Song Contest? Lo conosci solo dal rientro in gara dell’Italia, o lo seguivi anche prima? Che cosa pensi della manifestazione?

Malika Ayane: L’Italia è mancata per tanto tempo prima del ritorno nel 2011, quindi anche nell’immaginario collettivo italiano è un programma che si sta pian piano riaffermando. L'evento è affascinante proprio perché puoi vedere tutta l'Europa e in un'unica serata hai un insieme di diversità, concetto sempre più raro.

OGAE Italy: Parliamo del brano che porti a Sanremo, “Adesso e qui”: il titolo sembra suggerire dinamicità, impazienza, voglia di vivere subito, quasi in contrasto con quel “Nostalgico presente”. In quale modo il presente può essere nostalgico?

Malika Ayane: Nel modo più curioso e scrutatore, raccontando storie per immagini, ricordi comuni a molti perché ognuno trovi la sua storia personale.

OGAE Italy: Torniamo a immaginare la tua partecipazione all’Eurovision Song Contest: sai anche che non è obbligatorio partecipare con lo stesso brano che si è portato a Sanremo, ma si può anche cambiare la canzone. Se dovessi scegliere, porteresti questa all’Eurovision oppure sceglieresti un altro tipo di pezzo?

Malika Ayane: Scaramanticamente, questa è una decisione da prendere dopo!!!

OGAE Italy: Da diversi anni non è più valida, all’Eurovision, la regola della lingua: questo vuol dire che non sarebbe obbligatorio presentare la tua canzone in italiano, ma potresti scegliere qualsiasi lingua. Gran parte dei concorrenti sceglie l’inglese. Tu che lingua sceglieresti, e perché?

Malika Ayane: Ho la fortuna di avere un percorso multietnico ed internazionale, e tutt’oggi viaggio quando posso e cerco di apprendere più lingue possibili. L’Italiano è sicuramente unico ed è una bellissima lingua, ma ci sono tante lingue in cui la melodia e musicalità di un testo vengono fuori altrettanto bene. La scelta di una lingua è strettamente legata alla canzone quindi è da scegliere con quella bene in mente.

OGAE Italy: Sicuramente guardando qualche edizione dell’Eurovision ti sarai resa conto che, spesso, ottengono un buon risultato i motivi più orecchiabili, adatti a essere ballati o fischiettati sotto la doccia, con testi spesso trascurabili. Tu, al contrario, hai uno stile estremamente raffinato. Pensi che questo possa essere un po’ un ostacolo, in una gara del genere, o, al contrario, un vantaggio?

Malika Ayane: Penso che la musica quando è bella ed emozionante non può avere limiti di palcoscenici o nazionalità. Io mi impegno in un costante lavoro di ricerca artistica quotidiano e spero di poter portare questa mia visione anche su quel palco.

OGAE Italy: Ti appresti a partecipare a Sanremo sperando sia nella vittoria che nella possibilità di rappresentarci all’Eurovision. A parte questo, ovviamente dopo il Festival ci saranno un CD e un tour. Vuoi parlarcene?

Malika Ayane: L'approccio con cui é stato il mio ultimo disco NAIF, che uscirà durante il Festival di Sanremo 2015, é in qualche modo riconducibile al titolo stesso dell’album, mescolare suoni e ritmi lontani nel tempo e nello spazio attraverso uno stile il più urbano possibile. Il tutto pensato come una grande festa da ballo che si svolge in nell'immaginaria cantina di una grande città. Dovremmo esserci riusciti. E spero di portarlo anche in un contesto come l’Eurovision.

OGAE Italy: Come ultima domanda, immagina di essere davanti a una commissione che debba decidere se affidare a te la bandiera italiana all’Eurovision Song Contest: con quali argomenti li convinci? Cosa pensi di poter offrire a questa manifestazione?

Malika Ayane: Con la cosa più semplice e complicata di tutte: tanta bella musica.

OGAE Italy: Grazie, Malika, per le tue risposte, e lasciaci dire che speriamo veramente di poterti vedere sul palco di Vienna a sventolare la nostra bandiera! Intanto ti sosterremo a Sanremo, e se son rose, fioriranno!

Ancora un grazie di cuore a Malika Ayane e ad Alberto Lombardi e Francesco Pasquero della Sugar Music che hanno reso possibile questa intervista. In bocca al lupo, Malika!

Un videoclip per l'Eurovision: San Marino cerca voi!


A noi gli occhi, ragazzi, e leggete bene: siete registi, sceneggiatori, direttori della fotografia, costumisti? Volete entrare a far parte della storia dell'Eurovision Song Contest? Grazie al MEI e a San Marino RTV potreste entrare nella squadra che girerà il videoclip di Michele Perniola e Anita Simoncini per l'ESC 2015!

Come fare per iscriversi? E' semplice e gratuito. Inviate, entro il 15 Febbraio, il vostro curriculum a mei@materialimusicali.it. Se avete bisogno di chiarimenti o ulteriori informazioni, trovate il bando di concorso sul sito del MEI a questo indirizzo.
Vi piace l'idea? Secondo noi qualcuno di voi è già al lavoro per iscriversi! E chissà che OGAE Italy non possa vantare un proprio elemento fra i realizzatori del video di Michele e Anita! Forza ragazzi, e in bocca al lupo a chi vorrà cimentarsi!

martedì 3 febbraio 2015

A Londra l'evento e la conferenza per i 60 Anni dell'Eurovision!



Quello del prossimo maggio a Vienna sarà il 60° Eurovision Song Contest, lo spettacolo più longevo della storia della televisione, essendo nato nel 1956 a Lugano e trasmesso ininterrottamente ogni anno da allora.

L'EBU vuole celebrare al meglio questo importante anniversario e, con l'organizzazione della BBC, ha annunciato un evento speciale che raccoglierà i momenti più significativi di questi 60 anni.

Eurovision Song Contest's Greatest Hits andrà in scena il 31 marzo all'Eventim Apollo, nel quartiere di Hammersmith. Condotto da Graham Norton (della BBC) e dalla svedese Petra Mede (la presentatrice dell'Eurovision 2013 a Malmö), lo show andrà in onda sulla BBC e su molte altre tv nazionali nei giorni immediatamente successivi, già confermata la trasmissione su San Marino RTV, non ancora sulla RAI.

Già annunciati Conchita Wurst (la vincitrice dell'ultima edizione), gli Herreys (vincitori per la Svezia nel 1984) e Natasha St. Pier (che ha rappresentato la Francia nel 2001). Molti altri si aggiungeranno nelle prossime settimane.

I biglietti per lo spettacolo saranno messi in vendita venerdì prossimo, 6 febbraio, a partire dalle 11:15 (ora italiana) sul sito eurovision.tv

Il 24 aprile sempre a Londra, alla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), una speciale conferenza intitolata proprio Eurovision Song Contest: 60th Anniversary Conference, analizzerà l'impatto dell'Eurovision in questi 60 anni, la sua importanza nel costruire un'identità europea comune e nel valorizzare i singoli paesi partecipanti. interverranno studiosi, commentatori e partecipanti del passato, tra cui ancora una volta Conchita Wurst.

Tutto questo prima di arrivare a Vienna, il 2015 promette di essere indimenticabile per noi che amiamo l'Eurovision!

lunedì 2 febbraio 2015

I nostri inviati a Kreuzlingen: Josh e Giachino ci raccontano la finale svizzera




La Svizzera, come sappiamo, ha scelto la sua rappresentante eurovisiva sabato scorso, con uno show trasmesso in diretta da Kreuzlingen.  Voi l'avete visto? I nostri Josh Gallo e Giachino Castrogiovanni erano lì, e ci hanno mandato questi reportage che pubblichiamo più che volentieri. Leggeteli per essere trasportati anche voi nell'atmosfera euforica della finale nazionale svizzera!



Il risultato è stata una sorpresa, però assolutamente meritato. Sei artisti si sono esibiti prima con la loro canzone per l’ESC e poi con una cover. Personalmente non vedo la raggione della cover, siccome si tratta esclusivamente di scegliere la canzone che dovrebbe rappresentare il paese al ESC. Preferirei qualche artista in più – però strictly Eurovision.
La passerella è stata aperta da Deborah Bough con «Take me back to 23». Nel secondo round ha presentato « Shake if off » di Taylor Swift. I favoriti della serata Timebelle con «Singing About Love» sono partiti in seconda posizione. Questo gruppo multi-culti è stato formato esclusivamente per questo evento e probabilmente con qualche calcolo - però a volte questi si fanno senza l’oste. Nel caso di una possibile vincita le varie nazioni di questi artisti non avrebbero potuto favoreggiare il punteggio durante le votazioni, siccome questi paesi fanno parte dell’altra semifinale. Alcuni hanno criticato le luci circensi/natalizie. Personalmente non mi hanno dispiaciuto. Permettetemi di essere un pò banale… apparentemente prima di entrare in scena Miruna Manescu si è macchiato la gonna con il rossetto. La cover di Rihanna « Rude Boy » poi l’ha presentata in pantaloni e giacca rossa. Una donna attraente - però era la prima volta (incluso l’Expertencheck in dicembre) che l’ho vista elegante è con classe. Anche le aspettative per Licia Chery con «Fly» erano enormi. In dicembre aveva trionfato in assoluto con la sua voce, il carisma, la sua presenza, l’amore per la musica, la sceneggiatura. Perché mai avrà cambiatio la coregrafia cioè tolto i due ballerini maschi ed aggiunto altre due coriste ? Pare che aveva anche qualche problema di gola/voce, però ha dato del suo meglio. Un momento molto carino, quando ha persino sorpreso il pubblico con delle frasi in « Schweizerdeutsch – dialetto Svizzero ». La sua versione di « All About That Bass » di Meghan Trainor era straordinaria ed una lode a se stessa e alle donne un pò più formose. Licia è una persona molto solare e positiva; fà piacere vedere la sua personalità ed il suo sorriso. Quande la vedo mi viene voglia di darle un pizzicotto alle guancie. Andy McSean con «Hey now» e con « Chasing Cars » di Snow Patrol proveniente dalla zona era il « matador locale », la fan base si faceva sentire. In seguito era il turno di Mélanie René con «Time to Shine» e « Chandelier » di Sia. Una performance impeccabile. Subito si poteva percepire che il piedistallo dove avevamo messo i favoriti stava per crollare. Per finire era il turno di Tiziana Gulino che aveva già vinto the Voice of Switzerland con «Only Human». Purtroppo la sua cover di Frankie Goes To Hollywood « The Power of Love » non era una delle migliori della serata. Purtroppo la sceneggiatura (i fiori sul palco) erano brutti. Inoltre lo stilista andrebbe licenziato. Magari Jonathan potrebbe dare qualche consiglio in riguardo alla gonna corta ed al look infantile.
È stata una serata molto piacevole, anche se i nostri posti al lato del palco lasciavano desiderare. Comunque abbiamo sempre avuto una bella vista sul « derrière » degli artisti. Anche la presenza di Sebalter ha fatto molto piacere – questa volta in funzione di giuria – purtroppo non ha cantato. Però il vertice della serata era l'esibizione dell’ospite d’onore Conchita Wurst. Logicamente non è necessario descrivere l’ambiente nell’arena - "Rise like a Phoenix" appicca il fuoco eurovisivo ed incita a partecipare.
La serata l’abbiamo conclusa con una after-party a due passi dalla Bodensee-Arena. Quest’anno Florian Tusi, Angela Grande ed io abbiamo deciso di organizzare questo evento.
Josh Gallo



Sono molto contento per la vittoria di Melanie Rene, anche se avevo altri favoriti nella mia classifica. Per tutti noi lei è stata una sorpresa, ed è stata, secondo, me la migliore esibizione di Sabato sera. È stata una sorpresa perché i favoriti erano altri: Timebelle, Licia Chery e Tiziana. Melanie, insieme ad Andy McSean, era, come dire, un outsiders, e Deborah Bough, che a me piaceva tanto, era purtroppo già destinata a non vincere. È anche vero, però, che i miei amici della Svizzera francese, vivendo lì e ascoltando la radio e vedendo la TV regionale, davano per super favoritissima Melanie Rene, per la bella voce e la presenza scenica. Loro tifavano fortemente per lei, o almeno speravano che a vincere fosse una delle due rappresentanti della Svizzera francese (l’altra era Licia Chery). E così, 19 anni dopo Kathy Leander, che cantò “Mon cœur l’aime” nel 1996, Melanie Rene è la prima vincitrice svizzero-romanda  a salire sul palco del Eurovision per la Svizzera. Queste cose le conosco perché in OGAE Svizzera ci sono delle “menti storiche” che seguono l’Eurovision da più di 30 anni.
Quest’anno, per chi non l’ha visto o non ci ha fatto caso, è cambiato il palco. Gli ultimi due anni era tipo passarella di moda, ora è un vero palco da concorso canoro.
Mi sono piaciute tutte le canzoni, sia eurosong che cover. A dir la verità, quella di Tiziana mi piaceva un po’ meno: per noi fans di OGAE Svizzera era da ultimo posto, non solo in Svizzera ma anche in Europa. Io non voglio essere cattivo, ma alla domanda fatta dal presentatore riguardo all’Eurovision Tiziana ha risposto che non conosce l’evento, e anche prima dello spettacolo i suo familiari e parenti non conoscevano nessuna delle canzoni che il presentatore annunciava per farci un po’ scatenare, come succede anche all’Eurovision. (Forse perché sono italiani ed è colpa della lunga assenza della RAI? Mah)
Comunque parliamo d’altro. Dopo lo Show sono riuscito a parlare e a farmi una foto con Licia e Deborah. Non lo sapevo, ma Licia sa parlare perfettamente anche in italiano ed è una persona super mega positiva e gentile. I suoi parenti e amici, ascoltando i miei apprezzamenti su di lei prima in inglese e poi in italiano, mi hanno invitato ad andare il prossimo marzo a Ginevra al suo concerto. Io purtroppo ho detto che sarà molto difficile e che mi dispiace molto, ma non si sa mai. Il problema principale è che da dove vivo io Ginevra dista 3-4 ore di treno/auto circa, e poi stiamo pur sempre parlando della Svizzera che, adesso più che mai, è carissima, più dei paesi scandinavi. (Almeno secondo un sondaggio che ho letto di recente). Comunque mi hanno annunciato che a marzo uscirà il suo secondo album, e molto probabilmente mi comprerò il suo album nuovo e anche quello vecchio. Con Deborah la chiacchierata è stata più breve, ahimè, non per colpa sua ma per i giornalisti che volevano intervistarla. Però sono riuscito a dirle che ho anche votato per lei, e per questo si è dimostrata molto contenta e anche molto affettuosa. Per fare almeno una foto con la vincitrice Melanie Rene bisognava essere un giornalista, o avere fortuna. Io non l’ho avuta, come anche altri, ma fa niente, sarà sicuramente per Vienna.
E ora alcune righe sulla regina d’Austria e d'Europa Conchita Wurst. Intanto, dopo l’esibizione è scomparsa e non si è fatta più vedere,  quindi non ho potuto avere il piacere di incontrarla. A Vienna non mi sfuggirai, stai attenta Conchi, io so in quale letto dormi e in quale casa vivi! (Non è vero, ma sono delle frasi divertenti che si dicono qui in Svizzera). Però ha detto delle cose molto interessanti nella breve intervista con Sven Epiney. A Marzo uscirà un nuovo singolo e a Maggio, proprio nella settimana eurovisiva, il suo primo album. Quindi io già m’immagino che a Vienna tutti correranno nei negozi di CD a comprarlo. E poi sarà responsabile della Greenroom nella Stadthalle di Vienna per l’Eurovision. Ma questo voi già lo sapete come me. Lei dice che quello è il suo posto e che cercherà di togliere l’ansia ai cantanti in gara e di donar loro serenità e gioia.
Quest’anno, grazie ai tre organizzatori Angela, Florian e Josh, dopo lo show siamo stati invitati all’Aftershow Party a soli 3 minuti dalla Bodensee Arena. In pratica era come un EuroClub in versione elvetica (lo potremmo chiamare SwissClub, che ne dici Josh?) Lì sì che si ballava, si parlava, si beveva e si mangiava stuzzichini. E devo dire che mi ricordava l’Euroclub di Copenhagen e, quindi, divertimento assicurato.
Bene, spero che Melanie Rene possa arrivare in finale e ottenere un buon piazzamento. E ora, dopo aver tifato per il Paese in cui io sono nato e cresciuto (nel bene o nel male), non vedo l’ora di tifare per il Paese delle mie origini e della mia nazionalità, l’Italia. Che vinca il (o la o i) migliore/i sia al Festival di Sanremo che all’Eurovision Song Contest a Vienna.
Giachino Castrogiovanni




Grazie a Josh e Giachino, per averci offerto questo "dietro le quinte". E ci uniamo al vostro "vinca il migliore"! 

L'anima di Elisa vola... al primo posto e l'Italia vince il World Peace Song Festival


Bisogna dirlo: non era possibile resistere a una melodia così suadente, a una voce così cristallina, a un'atmosfera così sognante: infatti, la giuria del World Peace Song Festival 2014 non ha resistito, e ha attribuito all'Italia la vittoria di questa diciannovesima edizione.

Elisa, con la sua "L'anima vola", ha sbaragliato tutti, e si è piazzata al primo posto con 22 punti di distacco sulla seconda classificata, l'Inghilterra con Katy B. e "Crying for no reason". Al terzo posto, stavolta con due soli punti di scarto, la Francia con "Un jour au mauvais endroit" di Calogero.

Avremmo pensato a un miglior risultato per l'Irlanda, che, con gli U2 e "Ordinary love" arriva solo settima, e per la Norvegia, sesta con la "vecchia conoscenza eurovisiva" Kate Gulbrandsen e la sua "Et annet sted". In tema di ex partecipanti all'Eurovision Song Contest si piazza meglio la Slovenia di Eva Boto, che riscatta il non brillante risultato di Baku con un quarto posto per la sua "Na kožo pisana".

Ma si sa, in questi concorsi vincono tutti, perché lo scopo principale è diffondere la musica! Ringraziando gli organizzatori, vi diamo appuntamento alla prossima edizione e ci riascoltiamo Elisa con il brano vincente.

domenica 1 febbraio 2015

Una cosa che avremmo dovuto fare, a Cipro



Sarà Giannis Karagiannis, con la canzone One thing I should have done, a rappresentare Cipro all'Eurovision del 2015 a Vienna.

Questa è stata la decisione di una giuria composta metà dal voto popolare e metà da quello di una giuria di qualità.
Il ragazzo e la sua canzone sono arrivati secondi nel voto popolare e secondi nel voto qualificato, ottenendo quindi la più alta somma di punti. One thing I should have done è una ballad malinconica, cantata con una bella voce piena di vibrazioni.

Uno speciale amore deve legare l'isoletta mediterranea all'Italia, perché stasera abbiamo sentito, interpretate sia dai giurati ciprioti, che dai partecipanti alla selezione, alcune delle canzoni, per la verità un po' datate ma ancora bellissime, che l'Italia ha mandato all'Eurovision Song Contest in anni non troppo recenti.

Prima dell'inizio della selezione, i tre giurati e cantanti ciprioti, Alexis Panagiotis (Cipro 2000 - Nomiza), Despina Olympiou (Cipro 2013 - An me thimase) e Elena Patroklou (Cipro 1991 - S.O.S.) hanno interpretato Gente di mare (Italia 1987 - Umberto Tozzi e Raf). Dopo la fine delle esibizioni dei partecipanti, abbiamo potuto vedere una rivisitazione di Insieme 1992, la nostra vittoria del 1990, cantata da Toto Cutugno, interpretata da Despina Olympiou, in coro con i Minus One, Charis Savva e Nearchos Evaggelou. E poi Elena Patroklou ha cantato insieme ai partecipanti Hovig e Panagiotis Koufogiannis la nostra vittoria morale del 1958, Volare.

E va sottolineata anche la presenza di Nicola Caligiore come membro internazionale della giuria qualificata. Il nostro Capo Delegazione ha saputo anche destreggiarsi a commentare qualche volta in greco le esibizioni dei partecipanti. E come non ricordare che Alexis Panagiotis quando nel 2000 rappresentò Cipro cantò Nomiza in greco e italiano? L'altro giurato internazionale era Bruno Berberes, francese.

E il francese, insieme all'italiano e al greco, hanno dominato in tutto il contorno allo spettacolo. E' stata interpretata anche, infatti, Aprés toi (la vittoria del Lussemburgo nel 1972 con Vicky Leandros), ma il francese è stato presente anche in gara, nel duetto tra Charis Savva e Nearchos Evaggelou, che hanno cantato la bilingue Δειλά δεν αγαπώ (I codardi non amano). E come non ricordare che Cipro ha mandato all'Eurovision canzoni come Comme çi, comme ça (Evridiki - 2007) e Femme fatale (Evdokia Kadi - 2008).

Se poi sia stata la presenza dei due giurati internazionali a spingere gli organizzatori della selezione a scegliere così tanto francese e italiano, o invece sia un rapporto speciale di Cipro con queste due culture ad aver spinto a chiamare i due giurati internazionali, lasciamo ad altri di stabilire.
Sicuramente è stata una bellissima serata, dove ci siamo sentiti a nostro agio come fossimo a casa nostra.

Qui di seguito, risentiamo la bellissima voce che ha vinto stasera:


OGAE Italy: nozze d'argento con l'Eurovision Song Contest!



Successe proprio 25 anni fa, per merito di un ragazzo chiamato Federico Stufi e della sua risposta a un annuncio di un finlandese, Ilari Karhapää, che cercava qualcuno che fosse disposto a fondare un fan club italiano per l'Eurovision Song Contest. Da quell'incontro, dapprima solo epistolare, tra Federico e Ilari, nacque OGAE Italy, e Federico, ovviamente, rivestì da subito il ruolo di presidente. Impossibile risalire con certezza al giorno preciso, ma con tutta probabilità fu davvero il 1 Febbraio di quel 1990, anno che, di lì a poco, portò ai fans italiani una seconda, grandissima sorpresa.



La fondazione di OGAE Italy portò fortuna all'Italia eurovisiva? Chissà. Fatto sta che il 5 maggio dello stesso anno, a Zagabria, Toto Cutugno si portò a casa il trofeo. Fu la migliore partenza per il club italiano, che inizialmente contava poco più di una decina di iscritti, ma era destinato a crescere nel tempo. Federico e gli iscritti al club si buttarono anima e corpo nel progetto di diffusione della cultura eurovisiva in Italia, raccolsero adesioni attraverso annunci sui giornali o programmi radiofonici, fino a organizzare il primo meeting ufficiale del club a Pisa, il 30 aprile del 1994, per seguire l'Eurovision di quell'anno. Pochi anni dopo OGAE Italy svolse addirittura un ruolo attivo nel favorire la partecipazione dei Jalisse, freschi vincitori del Festival di Sanremo, a Dublino, nel 1997, dopo tre anni di assenza della RAI dal concorso.



Anni bui, però, dovevano arrivare: dal 1998, senza un vero motivo né una spiegazione, la RAI tornò a disertare il concorso. Un silenzio durato ben 13 anni, ma che non scoraggiò certo i ragazzi di OGAE Italy, Anzi, paradossalmente, l'assenza dell'Italia dette un nuovo e più forte scopo al club: fare tutto il possibile per riportare in gara il nostro Paese, sensibilizzando sia la RAI che i fans e cercando di fare sentire in ogni modo la propria voce. Intanto, altri presidenti si erano alternati alla guida del club: dopo Federico Stufi nel 1993 fu la volta di Alessandro Banti, che nel 1996 passò la presidenza a Paolo Boccadoro, al quale successe Matteo Aldrovandi nel 2003. Ultima in ordine di tempo, e prima donna fra i presidenti, Cristina Giuntini fu nominata nel novembre 2008, ed è tuttora in carica.



Gli ultimi cinque anni hanno visto enormi cambiamenti e una crescita vertiginosa per quanto riguarda le attività del club. Dalla festa del ventennale, nel 2010, che ha visto la graditissima presenza dei Jalisse, gli incontri in varie località italiane si sono moltiplicati, prevedendo sempre uno o due ospiti eurovisivi. Anche quella prima festa, però, ha portato fortuna, perché pochi mesi dopo, come una bomba, è arrivato il rientro dell'Italia all'Eurovision: lo spettacolare secondo posto di Raphael Gualazzi e le partecipazioni di Nina Zilli, Marco Mengoni ed Emma appartengono ormai alla storia. Il rientro in gara ha permesso anche a OGAE Italy di essere più presente all'interno del mondo eurovisivo, con il lavoro di alcuni membri in sala stampa per curare il sito del club, realizzando articoli e interviste. Nel 2012, OGAE Italy si è registrata come Associazione Culturale senza scopo di lucro, e a Ottobre dello stesso anno si è tenuta l'elezione del primo Direttivo. Attualmente, il club conta 155 iscritti e ospita anche diversi stranieri che si sentono, almeno in parte, italiani nel cuore! E il primo fra di loro è sempre lui: il nostro Ilari, che, insieme a Federico, ha fatto sì che tutto inizasse.  



Il club vanta anche un medagliere di tutto rispetto per quanto riguarda i concorsi interni OGAE: quattro vittorie all'OGAE Song Contest (1990 "Vattene amore", Amedeo Minghi e Mietta - 1993 "La solitudine", Laura Pausini - 2005 "Da grande", Alexia - 2012 "Per sempre", Nina Zilli), due all'OGAE Video Contest (2006 "Contromano", Nek - 2012 "E' l'amore che conta", Giorgia), una all'OGAE Second Chance Contest (1997 "Storie", Anna Oxa) e ben sei al Guest Jury Hits (1983 "Sarà quel che sarà", Tiziana Rivale - 1982 "Storie di tutti i giorni", Riccardo Fogli - 1981 "Sarà perché di amo", Ricchi e Poveri - 1980 "Stella stai", Umberto Tozzi - 1979 "Gloria", Umberto Tozzi - 1977 "Ti amo", Umberto Tozzi).



Vale la pena di ricordare anche i numerosi e prestigiosi ospiti che abbiamo avuto l'occasione di accogliere alle nostre feste. Oltre ai Jalisse, in ordine di tempo abbiamo ricevuto Roberto Meloni, Fabrizio Faniello, Tonina Torrielli, Jacopo Massa, Roberto Bellarosa, Valentina Monetta, Maya Sar e, last but not least, Hersi Matmuja, alla quale ci sentiamo particolarmente legati non solo per la grandissima simpatia ed energia che ha saputo portare fra di noi, ma anche perché oggi, insieme a noi, anche lei compie esattamente 25 anni! Auguri, nostra gemella Hersi, da tutti noi!  



Ma non ci fermiamo qui: la prossima festa è prevista per il 25 Aprile nella bella città di Parma: seguiteci per saperne di più su location, ospiti e quant'altro. In quell'occasione festeggeremo come si deve queste splendide nozze d'argento sperando di arrivare a quelle d'oro, di diamante, di platino!



Intanto, oggi è ufficialmente il nostro giorno, e il nostro grazie va a tutti gli iscritti che stanno lavorando insieme a noi per rendere il club sempre più attivo e dinamico, e anche a chi non è iscritto ma ci sostiene e segue con affetto il nostro cammino: quello di un club senza età, senza sesso, senza credo politico, senza colore della pelle, senza nazionalità, senza stato sociale, perché la musica è di tutti, e noi siamo qui a costruire ponti verso l'unione e l'avvenire.

Pronti con lo champagne? Salute a tutti!

La Repubblica Ceca sceglie la speranza: a Vienna Marta Jandová e Václav Noid Bárta


Lo ha annunciato poco fa il sito dell'emittente CeskaTelevize: la scelta, interna, della Repubblica Ceca per Vienna è un duetto composto da Marta Jandová e Václav Noid Bárta. I due artisti interpreteranno il brano "Hope never dies", che verrà presentato in data da destinarsi. Per ora si sa solo, secondo quanto afferma un membro della commissione che ha scelto cantanti e canzone, che ha "un coro speciale e molto bello, e molte modulazioni piuttosto sorprendenti".

Da una sommaria occhiata alla precedente produzione dei due artisti, comunque, è lecito aspettarsi un brano particolare. Mentre Václav Noid Bárta è infatti cantautore pop melodico oltre che attore, Marta Jandová è artista dall'anima decisamente rock, molto nota in Germania, dove è stata la voce del gruppo Die Happy e ha partecipato due volte al Bundesvision Song Contest di Stefan Raab: la prima nel 2005, insieme alla band finlandese Apocalyptica, con il brano "Wie weit", classificandosi al quinto posto, e la seconda nel 2007, vincendo addirittura la competizione insieme alla band Oomph! con il brano "Träumst du".

In attesa di ascoltare "Hope never dies", facciamoci un'idea dei due stili: ecco Václav Noid Bárta con "No tak co dál?"



e Marta Jandová, insieme agli Oomph!, con "Träumst du?"