sabato 18 maggio 2013

La finale vista dalla sala stampa!



Eccoci qua ragazzi, stiamo guardando la serata finale dell’Eurovision Song Contest davanti al maxischermo del press center, ed è appena entrata in scena Petra Mede. Bisogna dirlo subito, la cerimonia d’apertura è stata degna di una edizione delle Olimpiadi. Abbiamo prima di tutto seguito un filmato su di un delizioso bruco che attraversa tutta Europa prima di fermarsi davanti a Malmö, diventare crisalide (alzi la mano chi non ha sentito una fitta di dispiacere per San Marino e Valentina Monetta), e poi splendida farfalla. Dopo di che, e crediamo sia la prima volta nella storia dell’ESC, tutti gli artisti in gara stasera hanno partecipato a una passerella trionfale, preceduti ciascuno da un portabandiera, sopra il ponte sul quale Loreen ha passeggiato nell’introduzione della prima serata.

In rosa shocking, Petra sta adesso introducendo la gara, senza dimenticare un divertente siparietto sui fans australiani addormentati davanti al televisore a causa del fuso orario. E ora, iniziamo con la musica!

Si esibisce per prima la francese Amandine Bourgeois con “L’enfer et moi”, in un’ambientazione letteralmente “satanica”, con luci rosse e gialle, ma senza esagerazioni. Amandine, voce soul non troppo nera, che ci arriva leggermente appannata negli acuti, porta un vestito a frange di pelle nera e si muove con misurata sensualità. Finale in crescendo, molto trascinante.

E’ poi la volta della Lituania con Andrius Pojavis e la sua “Something”. Il pubblico batte le mani seguendo la musica. Andrius appare a proprio agio e sicuro di sé. Nessun effetto speciale, solo fasci di luce a dare un’idea di discoteca. Genere già sentito, ma sicuramente ben eseguito.

La Moldavia presenta Aliona Moon con “O mie”. La delicata scena con pianoforte bianco e tre ballerini vestiti pure di bianco contrasta abbastanza con l’esagerazione del vestito, che copre una piattaforma mobile che, a un certo punto del brano, si alza sollevando la cantante, con immagini di fulmini e fuoco proiettate su gonna e sfondo. L’impressione è che questa messinscena sia superflua, e, anzi, tolga solo attenzione alla bella ballata e all’ottima voce di Aliona.

Abbiamo poi la sposina d’Europa, Krista Siegfrieds per la Finlandia, che per tutta la settimana ha girato per i luoghi eurovisivi di Malmö invitando chiunque a fare la “ding-dong walk”. Questo potrebbe averla portata a sforzare un po’ troppo la voce, che appare meno chiara che nella precedente esibizione. Ci piacciono lo spirito fortemente ironico della canzone e la prorompente simpatia di Krista, ma forse il tutto avrebbe beneficiato di uno sfondo meno deciso e di qualche fuoco d’artificio in meno. Si chiude, come previsto, col bacio saffico. Non è il primo neppure sul palcoscenico dell’ESC.

“Contigo hasta el final” è il brano che El Sueño de Morfeo presenta per la Spagna. Il vestito giallo di Raquel spicca contro il palcoscenico blu e contro i colori dello sfondo, che simulano un tramonto. La canzone è graziosa e piacevole, e Raquel interagisce con le lampade che pendono dal soffitto. Unica nota stonata, i fuochi d’artificio a metà brano, che sembrano un poco “presi e messi lì”.

Ci sentiamo, per ovvii motivi, molto coinvolti dall’esibizione del Belgio: si tratta di Roberto Bellarosa con “Love kills”. Il ragazzo è molto giovane, ma il vestito elegante non gli sta male (ha avuto l’accortezza di non mettersi la cravatta). Circondato da ballerine e coristi vestiti come lui di nero, Roberto stavolta affronta il brano con sicurezza ed entusiasmo. E’ già la sorpresa di questo ESC, visto che era stato dato per scontato che non sarebbe neppure passato in finale.

Inizia in bianco e nero l’esibizione di Birgit Õigemeel, per poi passare al colore nel momento in cui si apre il ritornello della sua “Et uus saaks alguse”. Birgit, per la sua dolcezza, i capelli neri e il vestito bianco, ci sembra un poco la Biancaneve dell’Estonia. Ma attenzione, che con quella voce e quella grinta saprà tirare fuori le unghie.

Ecco la bielorussa Alyona Lanskaya con “Solayoh”, canzone molto più trascinante della precedentemente prescenta “Rhytm of love”, che forse non sarebbe arrivata in finale. Vestito ridotto ai minimi termini, uscita da una gigantesca palla stroboscopica, ballerini scatenati, il trash c’è tutto. Però trascina!

Ed eccolo, il clan maltese dei Bezzina con “Tomorrow”! Gianluca sembra non credere ancora al fatto di essere sul palco per la finale, tanto il suo sorriso è stupito ed entusiasta. Dite quello che volete, ma questa canzone prende fin dal primo ascolto, e non esce più dalla testa. Un vero e proprio tormentone, spinto anche dalla simpatia di Gianluca e di tutto il clan, che finisce l’esibizione seduto sulla panchina del video.

La russa Dina Garipova canta “What if” in una foresta di globi luminosi che ricorda molto Cipro 2011. Una buona ballata, ma forse eccessivamente classica, e la voce di Dina non è sfruttata a pieno. Anche l’abito, con il coprispalle in pizzo bianco, ha un gusto forse eccessivamente orientato verso Est.

Attesissima l’esibizione dei Cascada, con “Glorious”, per la Germania. La frontwoman, in oro, canta in cima a una scala, che scende verso la fine. Ci stupiamo della moderazione degli effetti speciali per un pezzo così dance: appena una cascata di scintille.

Prosegue l’Armenia con i Dorians di Gor Suyjan e “Lonely planet”, composta da Tony Iommi dei Black Sabbath. Indubbiamente il pezzo non mostra in pieno la potenzialità degli artisti, ma è tutto meno che da buttar via. Lingue di fuoco, a simboleggiare il pianeta che sta bruciando. Vediamo di salvarlo.

Siparietto di Linda Woodruff a Stoccolma, talmente fredda da essere visitata da orsi polari. Simpatico il parallelo tra i reali di Svezia e gli Abba.

Una perla completamente distaccata dalle altre è “Birds” di Anouk, per l’Olanda. Talmente raffinata da farci temere per la qualificazione alla finale. Stasera, o va benissimo o malissimo. Anouk è sola davanti al microfono e canta con passione, su di uno sfondo di uccelli in volo. Se l’Olanda non ottiene un ottimo risultato stavolta, non si sa più cosa debba fare.

La Romania fa il paio con la Moldavia in quanto a piattaforme che portano in alto il cantante nascoste dal vestito. La voce di Cezar, interprete di “It’s my life”, non si discute. La messinscena, con i ballerini simil-nudi e chilometri di stoffa rossa, è molto operistica, ma forse un poco di semplicità in più gioverebbe.    

Un’altra diva: Bonnie Tyler con “Believe in me” per il Regno Unito. Bonnie è in scena con un gruppo di musicisti, in nero su di uno sfondo con i colori del sole. L’attacco vocale, purtroppo, non è dei migliori. Durante il pezzo la prestazione risale, ma l’impressione è che la serata, per la pur grandissima Bonnie, non sia delle migliori. Finale spettacolare con la cantante sollevata in mezzo al pubblico.

Eccoci ai padroni di casa. “You” di Robin Stjernberg è ovviamente acclamatissima dal pubblico presente. Personalmente, in questi dieci giorni l’abbiamo sentita in giro talmente tante volte da esserne un poco stanchi, sebbene non sia una brutta canzone. Il punto di forza è la voce di Robin. La messinscena sembra semplice, ma non vi impensierite, a un certo punto arrivano anche i fuochi d’artificio.

Siamo ancora sorpresi di vedere in finale una canzone sottile e delicata come quella ungherese, “Kedvesem” di ByeAlx. Sempre con cappellino, barba e occhiali, Alex canta su di uno sfondo sul quale scorrono le immagini del cartone animato contenuto nel video. Troviamo la voce della corista a tratti eccessivamente entrante.

Arriva la superfavorita, la Danimarca di Emmelie De Forest e “Only teardrops”. L’ufficio stampa ci ha perfino distribuito flauti simili a quello suonato sul palco. Una canzone molto più irlandese che danese. Emmelie sembra molto emozionata. Profusione di coriandoli luccicanti sul pubblico e di cascate di scintille, che appesantiscono un poco il tutto.

La farfalla vola fino all’Islanda per ascoltare Eythor Ingi che canta la sua “Eg a lif”. Sembra un pezzo islandese preso dall’ESC degli anni Ottanta, ma forse proprio per questo è incantevole. L’atmosfera è sognante, la voce del cantante davvero notevole, l’interpretazione coniuga forza e tenerezza. Ottimo.

Belle immagini di Baku nella cartolina dell’Azerbaijan. La coreografia che Farid Mammadov esegue per “Hold me” colpisce con classe. In una teca di plexiglass si muove un ballerino che rappresenta l’immagine di Farid stesso. All’arrivo di una lei vestita di rosso, mille petali di rosa riempiono la teca, mentre i due innamorati si cercano. Pezzo accattivante, prestazione vocale convincente.

Si arriva alla trascinante “Alcohol is free” dei greci Koza Mostra e Agathon Iakovidis. I gonnellini, finalmente, sono più greci che scozzesi. Entusiasmo incontrollabile da parte dei fans presenti in sala stampa. Dopotutto, i greci sanno come festeggiare. Sul palco si salta e si balla con forza, ma anche con senso della tradizione.

Ancora una grande  favorita: l’ucraina Zlata Ognevich con “Gravity”. L’atmosfera è da favola, Zlata arriva in scena in braccio a un gigante che la posa su di un sasso. I coristi risalgono dalla nebbia. Grazioso, ma quello che conta è la voce di Zlata, straordinaria, e la canzone, una ballata per niente banale e molto ariosa.

Eccoci al nostro Marco! Non c’è niente da fare, non guarda in camera. Lui segue la sua musica, il suo pensiero, ma dà tutto sé stesso. Si muove un poco di più che nelle prove, l’esecuzione vocale come sempre è impeccabile, e possiamo essere soddisfatti anche solo della prestazione: stasera l’Europa ha conosciuto un grandissimo interprete italiano.

L’elettropop della Norvegia, con “I feed you my love” di Margaret Berger, non aggiunge ne’ toglie niente alle precenti esibizioni. Il pezzo è moderno e ben cantato, la scena in bianco e azzurro colpisce e il vestito della cantante è perfettamente integrato.

Sono datati, ma accattivanti, Sopho e Nodi, che eseguono “Waterfall” per la Georgia. Un misto di “Running scared” e “Molitva” con una spruzzata di “In a moment like this”. Ci vuole voce per un pezzo del genere. In sala stampa, i fans lanciano palloncini bianchi e rossi. Ne è scoppiato anche uno.

Si chiude con l’Irlanda di Ryan Dolan e “Only love survives”. Simboli tribali e percussionisti tatuatissimi per un pezzo che, in fondo, è una canzone pop. Ritmo ballabile e trascinante, ben eseguita, ma in fondo simile a tante altre. Buon materiale per i vari Euroclub ed Euro Fan Café, comunque.      
 
Che altro dire? Europe, start voting now!

Sostegno per Marco dalla musica italiana! E intanto Torino si propone per il 2014



"Marco, pronto a correre! Tifiamo per te! Claudia e Adriano Celentano" "Merdaaaaaaaaaaa! Gianna Nannini" "Forza Marco Mengoni. Eros Ramazzotti". Questi sono soli alcuni dei tweet che si stanno susseguendo in sostegno del nostro Marco nella sua partecipazione all'ESC. Anche Andrea Bocelli ha scritto "Mille in bocca al lupo@mengonimarco, voce italiana all'Eurovision". A quanto pare, l'affetto non solo dei fans, ma anche dei colleghi per Marco Mengoni ha alzato vertiginosamente l'asticella dell'interesse italiano verso l'Eurovision Song Contest.

Ma non esiste solo l'interesse puramente musical/competitivo: si è infatti espresso anche l'Assessore alla Cultura di Torino Maurizio Braccialarghe, proponendo la sua città come prossima sede dell'ESC. Questa la sua dichiarazione: "La città di Torino sarebbe felice di poter incontrare al più presto gli organizzatori italiani ed europei per poter proporre nel nostro Paese un evento di così straordinaria rilevanza".

Non facciamo nessun tipo di previsione, ma a noi Torino 2014 non dispiacerebbe per niente! E neppure a voi, giusto?

Marco Mengoni e Gianluca Bezzina: in bocca al lupo!

Presi fra mille impegni al press center, all'arena e nei vari eventi collaterali, il nostro Marco Mengoni e il maltese Gianluca Bezzina hanno trovare il tempo di girare questo divertente videoclip nel quale Marco funge da "interprete" di Gianluca.

Il video verrà mandato in onda stasera sulla TV nazionale maltese. Noi però ce lo vediamo già adesso. Un simbolo di amicizia fra i Paesi e un augurio di buona fortuna a entrambi!


venerdì 17 maggio 2013

Ecco l'ordine di esibizione per la finale


L'EBU ha deciso da poche ore l'ordine di esibizione dei Paesi finalisti dell'ESC. Eccolo:

  1. Francia
  2. Lituania
  3. Moldavia
  4. Finlandia
  5. Spagna
  6. Belgio
  7. Estonia
  8. Bielorussia
  9. Malta
  10. Russia
  11. Germania
  12. Armenia
  13. Olanda
  14. Romania
  15. Regno Unito
  16. Svezia
  17. Ungheria
  18. Danimarca
  19. Islanda
  20. Azerbaijan
  21. Grecia
  22. Ucraina
  23. Italia
  24. Norvegia
  25. Georgia
  26. Irlanda
Partiamo quindi in ventitreesima posizione, la stessa di Marie N. nel 2002, quando vinse per la Lettonia con "I wanna". Siamo però stretti fra le due grandi favorite Ucraina e Norvegia. Vedremo Sabato se questa posizione ci sarà o no favorevole. Intanto, e non è poco, abbiamo evitato la maledizione del numero due, toccata invece alla Lituania.

Che vinca il migliore!

La conferenza stampa dei secondi finalisti


Grande folla di giornalisti e fotografi alla conferenza stampa immediatamente dopo la seconda semifinale. Uguale alla prima il meccanismo: una domanda dalla stampa nazionale, una dalla stampa internazionale. Malgrado il grande affollamento, la conferenza si è svolta in modo ordinato e senza grandi intoppi.

L'azero Farid Mammadov ha iniziato dando una brevissima dimostrazione di capoeira, poi, alla domanda se ha intenzione di riportare l'ESC in Azerbaijan, ha risposto che è una buona idea. Gli è stato anche chiesto della sua collaborazione con il compositore greco Dimitris Kontopoulos, e ha detto che se ne sente onorato.
Farid canterà nella secona metà della finale.

La finlandese Krista Siegfrieds ha dichiarato che la sua ballerina bacia bene, e che spera di poter battere l'exploit dei Lordi, essendo oltretutto più carina come ha sottolineato un giornalista. Le è stato nuovamente chiesto se il fidanzato le ha fatto la proposta, e lei ha risposto che non aveva ancora controllato il cellulare.
Krista canterà nella prima metà della finale.

Il maltese Gianluca Bezzina ha intonato "Euphoria" per descrivere i propri sentimenti. Ha però dichiarato che per lui cantare è comunque un hobby e che tornerà presto alla sua professione di medico. Richiesto dalla nostra redattrice Cristina di parlare della sua visita all'ospedale per bambini di Malmö, ha detto che è stato il giorno migliore che ha passato qui: vedere il sorriso del bambini e registrare con loro una versione della canzone è stato fantastico.
Gianluca canterà nella prima metà della finale.

All'islandese Eythor Ingi è stato chiesto se era nervoso, e ha risposto di no perché il suo team è stato davvero fantastico. Ha ringraziato il suo paese natale per il supporto, e ha detto che cercherà di offrire una performance ancora migliore in finale. Gli è poi stato chiesto di dare un giudizio sulla canzone svedese che è stato, ovviamente, positivo.
Eythor Ingi canterà nella seconda metà della finale.

Ilias Kozas, leader dei greci Koza Mostra, ha dichiarato che ama il fair play e che per questo non è molto d'accordo con il voto di scambio, e non si inquieterà se Cipro non darà 12 punti alla Grecia. Essendo stato l'ultimo Paese ad essere chiamato, gli è stato chiesto cosa gli è passato per la testa, ma lui ha affermato di non voler ripetere certe parole non proprio gentili.
I Koza Mostra e Agathon Iakovidis canteranno nella seconda metà della finale.

L'armeno Gor Suyjan è stato sorpreso dal passaggio in finale, ma felice di avercela fatta. Pensa che alla gente manchi la musica onesta, e spera che il messaggio della loro canzone sia passato, in ogni caso Sabato avranno un'altra possibilità di trasmetterlo.
I Dorians canteranno nella prima metà della finale.

ByeAlex, l'ungherese, ha citato Nietzsche: la vita sarebbe un errore senza la musica. Non sa quale sia il suo segreto, sa solo che la gente sembra avere afferrato il messaggio malgrado il testo sia in ungherese. Se era nervoso? Sì, ma forse solo perché non aveva avuto tempo di mangiare.
ByeAlex canterù nella seconda parte della finale.

La norvegese Margaret Berger non dà niente per scontato, quindi neppure il passaggio in finale. Paragonata a Lady Gaga, ha risposto che dai suoi video del 2006 si può vedere che è piuttosto Lady Gaga che ha copiato lei. Essendo oggi festa nazionale in Norvegia, festeggerà con un vestito rosso, bianco e blu e una coppa di champagne.
Margaret canterà nella seconda metà della finale.

I georgiani Sopho e Nodiko dedicano il loro passaggio in finale ai tre soldati loro connazionali morti oggi in Afghanistan. Alla richiesta di convincerci ad andare in Georgia in caso di vittoria, hanno risposto che la Georgia è un bellissimo Paese che dobbiamo visitare in ogni caso.
Sopho e Nodi canteranno nella seconda metà della finale.

Infine, il rumeno Cezar si sente rappresentante non solo del proprio Paese, ma di tutti i cantanti d'opera. Dopo avere dedicato il passaggio in finale al padre scomparso e avere indicato come vincitori sé stesso, Georgia e Ucraina, Cezar ha chiuso la conferenza cantando un pezzo d'opera.
Cezar canterà nella seconda metà della finale.

San Marino, è ancora no. Delusione nella seconda semifinale



Non è bastato il secondo posto assoluto nella votazione OGAE, ne' il sostegno dei fans di tutta Europa, ne' le bandiere sammarinesi sventolate anche da stranieri un po' in tutta l'arena: una volta di più, Valentina Monetta non è riuscita a raggiungere la finale dell'Eurovision Song Contest.

Grande delusione, quindi, per San Marino, che ogni anno crede sempre di più nella propria proposta, e che con la grande voce e professionalità di Valentina pensava di essere davvero a un passo dalla qualificazione. Di nuovo una porta chiusa, che sicuramente aprirà di nuovo un portone, visto il talento, la grinta e la dolcezza della nostra Valentina, che non si lascerà certamente abbattere da questo.

Passano invece in finale l'Ungheria di ByeAlex, la bella performance di Farid per l'Azerbaijan, il romantico duetto della Georgia, la potente voce di Cezar per la Romania, la favorita Norvegia, la dolce melodia dell'Islanda, il rock dei Dorians per l'Armenia, il matrimonio della Finlandia, la semplice allegria del dottore di Malta, e l'alcolico dinamismo della Grecia.

Perdiamo per strada la ballata interpretata da Moran Mazor per Israele, il potente rock pirotecnico dell'Albania, l'allegra banda della Svizzera, il duetto melodico-etnico della Macedonia, i paillettati amici della Lettonia (con gran dispiacere del nostro Jacopo). A confermare la consuetudine che vuole i grandi successi di qualche anno prima difficilissimi da ripetere, ci lasciano anche Elitsa e Stoyan della Bulgaria, in barba al quinto posto assoluto del 2007.

Lo sappiamo, qualcuno deve essere per forza eliminato. Certo che ci avrebbe fatto piacere se non fosse toccato nuovamente a San Marino. Ma speriamo che la tenacia porti prima o poi il piccolo grande Paese in finale.

Grazie, Valentina!


giovedì 16 maggio 2013

Festa OGAE al Moriskan Paviljongen

Giornata intensa, il 15 Marzo, qui a Malmö. La degna conclusione è stata la festa OGAE che si è svolta all'Euro Fan Café nel Moriskan Paviljongen. Grande folla di fans, buona musica eurovisiva a cura dei DJ OGAE, e come sempre molte esibizioni di cantanti in gara. Ve ne segnaliamo alcune.

Robin Stjernberg ha imbracciato la chitarra per una versione acustica di "You" che ha completamente rivoluzionato il pezzo, regalandogli una dimensione più intimistica e permettendo al pubblico di apprezzarlo ancora meglio.



Birgit Õigemeel, oltre alla sua "Et uus saaks alguse", ha eseguito la sua entry per l'Eesti Laul 2012, "You're not alone



Dina Garipova si è lanciata, prima ancora che in "What if", in una cover di "Je ne regrette rien" di Edith Piaf, che le ha permesso di mostrare la sua splendida voce molto più del brano scelto per l'ESC



Who See e Nina Žižić hanno ripetuto la loro "Igranka", ma senza abbigliamento spaziale



Oltre a queste, ci sono state esibizioni di Roberto Bellarosa, di Adrian Lulgjuraj e Bledar Sejko, e dei Koza Mostra con Agathon Iakovidis, che hanno eseguito "For real" degli Athena, concludendo con un "Turkey, we miss you!", a sottolineare quanto l'ESC aiuti a superare le barriere.

Ancora una magnifica opportunità per vedere da vicino i propri beniamini eurovisivi, per la quale ringraziamo la perfetta organizzazione di OGAE International.

L'evento Big 5 all'Eurovision Village



Mercoledì 15 Maggio ore 17, evento Big 5 all'Eurovision Village. Una specie di mini-concerto diventato ormai consuetudine, nel quale i rappresentanti dei Big 5 si presentano al pubblico. Lo scorso anno, a Baku, qualcuno dette forfait; quest'anno invece c'erano proprio tutti.

El Sueño de Morfeo ha interpretato "Lo mejor esta por llegar" prima di ripetere "Contigo hasta el final". E' stata poi la volta di Amandine Bourgeois, che si è scatenata dapprima in "L'enfer et moi" e poi in un'interpretazione in inglese che ha esaltato ancora di più la sua grinta. Cascada, la rappresentante tedesca, ha fatto ballare chi riusciva a muoversi in mezzo alla calca, dapprima con "Evacuate the dancefloor" e poi con "Glorious". Più stringata Bonnie Tyler, che ha solamente eseguito la sua "Believe in me".

E che dire di Marco Mengoni? Questi due video parlano da soli. Grande successo e grandi ovazioni per tutti: speriamo che sia una buona premessa per la gara di Sabato!


Mini videointervista a Marco!

Ragazzi, che corsa! L'abbiamo acciuffato per un pelo, perché aveva già un piede sul pullman che lo doveva portare al sound check per l'Evento Big 5, ma siamo riusciti ugualmente a scambiare due parole con Marco Mengoni. Eccovi il risultato, molto veloce ma molto sentito!


Marco e Zlata, incontro di voci

Dopo la conferenza stampa e appena prima che Marco Mengoni iniziasse la serie di interviste, la rappresentante ucraina Zlata Ognevich ha insistito per un incontro con lui, in quanto ammira molto la sua voce e si sente accomunata a lui dalle origini italiane (il bisnonno di Zlata era italiano).

Marco ha incontrato con piacere la bella e brava interprete, con la quale si è intrattenuto in un breve colloquio e ha regalato agli estemporanei ascoltatori un duetto su "E poi" di Giorgia. Lo regaliamo anche a voi.


La conferenza stampa di Marco

Una volta terminate le prove, si è svolta la conferenza stampa di Marco. Un avvio in sordina, condizionato dalla non dimestichezza del nostro beniamino con la lingua inglese, ha poi virato verso una bella conclusione. Marco ha via via preso sicurezza ed espresso concetti molto belli e legati allo spirito dell'ESC. Dev'essere la musica, ha detto, a unire l'Europa, non solo la moneta. Riguardo alla lunga assenza italiana, ha commentato che non sa come abbiamo fatto a perderci questa figata, e che certamente abbiamo sbagliato a starne lontani per tanti anni. Ha poi sottolineato come la messa in scena veramente essenziale della sua esibizione non rispecchi solo la sua canzone, ma anche il tono generale di questo ESC.

Eccovi la conferenza in versione integrale.


Secondo set di prove per Marco Mengoni

Secondo set di prove (primo aperto alla stampa) nel pomeriggio di Mercoledì per Marco Mengoni. Ancora tre esecuzioni della sua "L'essenziale". Marco è apparso rilassato e divertito dalla situazione e dalle urla dei simpatizzanti alla fine di ciascuna esibizione.

Alessandro Ragni della delegazione italiana ha presentato sul palco la giacca prescelta per l'esibizione, che Marco ha anche indossato per la terza esecuzione. Dal punto di vista gestuale e interpretativo, sembra che Marco si stia risparmiando per l'exploit vero e proprio. Ineccepibile, come sempre, ciascuna delle prestazioni vocali: Marco è sicuro della sua voce in qualsiasi situazione e riesce sempre a emozionare.

Eccovi il video della seconda esecuzione.


mercoledì 15 maggio 2013

La conferenza stampa dei primi finalisti


Come di consueto, subito dopo la fine della prima semifinale si è tenuta la conferenza stampa dei vincitori, rappresentati ciascuno dall'interprete (o uno degli interpreti) e dal capo delegazione. Conformemente agli scorsi anni, a ciascun rappresentante è stata rivolta una domanda da parte della stampa del suo Paese e un'altra da parte della stampa internazionale. Nel contempo, gli artisti hanno estratto anche il proprio posizionamento in finale (prima o seconda metà), in quanto l'ordine di esibizione verrà deciso dall'EBU.

Ha iniziato l'estone Birgit Õigemeel, felice per il passaggio in finale oltre che per la prossima maternità. Le è stato chiesto se non abbia sentito la mancanza di Paesi amici che potessero sostenerla, e se non la sentirà ancora di più in finale. Ha risposto per lei il suo capo delegazione, facendo notare che il fatto che l'Estonia sia passata in finale senza sostegno di Paesi vicini è la migliore prova del fatto che l'accusa che si fa all'ESC di essere politicizzato è spesso ingiustificata.
Birgit si esibirà nella prima metà della finale.

Emmelie De Forest, per la Danimarca, è stata accolta da ovazioni. Ha spiegato che crede nella sua canzone e la ama molto, per questo punta alla vittoria finale. Le è stato chiesto per quale motivo canti scalza, ha risposto che lo trova soltanto naturale.
Emmelie si esibirà nella seconda metà della finale.

La russa Dina Garipova ha mostrato il suo talismano, una bambola rappresentante la classica nonna tartara. E' un regalo dei suoi fans che Dina porta sempre con sé perché convinta che le porti fortuna. La sua canzone, ha spiegato, è diretta a chiunque perché ha un messaggio valido per tutti.
Dina si esibirà nella prima metà della finale.

Domanda ironica per Zlata Ognevic, Ucraina. Guardando alle partecipazioni ucraine all'ESC (come Ani Lorak, Alyosha, Mika Newton, Gaitana), ha osservato un giornalista, viene da chiedersi: ma in Ucraina esistono ragazzi che cantano? Certo, ha risposto Zlata, Verka Serducka.
Zlata si esibirà nella seconda metà della finale.

L'ovazione più decisa della serata l'ha vinta, ovviamente, l'olandese Anouk. Alla domanda su quanto sia importante essere un'icona gay per avere successo, ha risposto che secondo le non è per niente importante, non crede che la sua popolarità possa dipendere da questo.
Anouk si esibirà nella prima metà della finale, ma ha sottolineato di non sapere neppure quale posizione sia più o meno vantaggiosa.

L'italo belga Roberto Bellarosa, secondo la sua capo delegazione, ha promesso che si sarebbe tagliato i capelli se fosse passato in finale. La nostra redattrice Cristina, dopo avergli espresso il nostro orgoglio, come italiani, per la sua promozione, e avergli chiesto, per favore, di non tagliarsi i capelli, gli ha domandato, partendo dal fatto che la selezione nazionale comprendeva due canzoni in inglese e una in francese, quale lingua avrebbe scelto lui. Roberto ha risposto che l'inglese è indubbiamente più adatto a un pubblico internazionale, ma che personalmente preferisce cantare in francese.
Roberto si esibirà nella prima metà della finale.

Domanda imbarazzante per la bielorussa Alyona Lanskaya: se la Bielorussia vincesse e dovesse organizzare, sarebbe un passo per diventare finalmente un Paese più democratico? Alyona ha giustamente glissato, limitandosi a dire che saprebbero organizzare un grande show.   
Alyona si esibirà nella prima metà della finale.

Alla moldava Aliona Moon non è stato chiesto di meglio che il peso del suo vestito. Ha risposto il capo delegazione, dicendo che non lo sanno ma che sicuramente quando Aliona se lo toglie si sente notevolmente sollevata.
Aliona si esibirà nella prima metà della finale.

L'entrata dei due suonatori di tamburo che hanno caratterizzato la sua esibizione ha aperto anche la parte della conferenza dedicata all'irlandese Ryan Dolan. Anche per lui una domanda imbarazzante, in questo caso sulla sua opinione sui cantanti non di madrelingua inglese che usano tale lingua nelle loro canzoni. Anche Ryan ha preferito glissare, dicendo che la lingua usata per le canzoni è legittimamente scelta da ciascun cantante.
Ryan si esibirà nella seconda metà della finale.

Infine, il lituano Andrius Pojavis. Gli è stato domandato quale risultato si aspetti dalla finale. Ha risposto che non fa progetti, gli farebbe però piacere esibirsi al numero 8, che è anche il titolo del suo prossimo album.
Chissà che non venga accontentato, visto che si esibirà nella prima metà della finale.  

Prima semifinale, notte di stelle


Undicimila braccialetti luminosi e colorati a formare coreografie stellari e i colori delle bandiere di ciascun Paese in gara: la Malmö Arena, vestita a festa per la prima semifinale dell'ESC 2013, era un vero tripudio di lucciole, una festa per gli occhi completata dai colori delle bandiere sventolate dai fans di ogni parte d'Europa. E' iniziata così questa edizione dell'Eurovision Song Contest: meno fuochi d'artificio, più punti luce, a sottolineare l'atmosfera intimista scelta dall'organizzazione.

L'inizio, ripreso in parte dal Melodifestivalen, ha incantato tutti con la passerella di Loreen su di un altissimo ponte, fra due ali di bambini che hanno intonato la sua "Euphoria".



Terminata l'esibizione, la presentatrice Petra Mede ha dato inizio alle danze, senza fronzoli ne' perdite di tempo, com'è usanza dell'ESC. Bisogna dire che non si è sentita in alcun modo la mancanza di presentatori aggiuntivi: anzi, la conduzione da parte di una sola host ha permesso di focalizzare l'attenzione principalmente sulle canzoni.

Le esibizioni si sono susseguite senza soluzione di continuità, dall'Austria alla Serbia, con pochissimi break. I cantanti hanno dato il massimo e veramente poche sono state le pecche che abbiamo rilevato nell'ascolto dal vivo.

Alla fine dei 16 ascolti, dopo un interessante interval act, un divertente siparietto di Petra Mede sulla storia dell'ESC, e la presentazione di Bonnie Tyler, Robin Stjernberg e del nostro Marco Mengoni, è arrivato il verdetto finale.

Rivedremo Sabato prossimo, come prevedibile, Russia, Ucraina e Danimarca.Meno scontate le promozioni alla finale di Estonia, Lituania e Moldavia. Non stupisce l'Irlanda, mentre una bella sorpresa è stato il belga di origini italiane Roberto Bellarosa.


Si qualifica anche la Bielorussia, mentre ha fatto trepidare fino all'ultimo l'Olanda di Anouk.


Eliminate, purtroppo, l'Austria, l'interessante e incompresa Croazia, il ben costruito Montenegro (un plauso alla voce di Nina Žižić), la Serbia (ci dispiace moltissimo per Sara, la componente nata e cresciuta a Roma), la Slovenia e la pur bellissima e vocalmente impeccabile Cipro. 

Uno show più essenziale del solito, e ancora più incentrato sulla musica e sulle doti vocali e interpretative dei cantanti. E adesso, appuntamento al 16 Maggio per la seconda semifinale.

martedì 14 maggio 2013

The Biggest Eurovision Quiz Ever all'Euro Fan Café

Giusto il tempo di spostarsi dal Glasklart al Moriskan Paviljongen, ed è iniziata la seconda parte del Biggest Eurovision Quiz Ever, una competizione, ovviamente, impostata sulla storia dell'ESC. Le domande sono state presentate dalla host sul palco, mentre le risposte sono state inviate via smartphone da ciascun concorrente iscritto. Il vincitore verrà annunciato oggi.

Non solo quiz, comunque: anche qui hanno sfilato grandi ospiti della storia dell'Eurovision, per la gioia dei fans che li hanno accolti con entusiasmo.

La prima è stata Linda Martin, che ha cantato due cover ("Stranger" di Carola e "Ooh aah just a little bit" di Gina G.) oltre a "Terminal three" e, naturalmente, "Why me?".

Linda Martin "Terminal three"



Poi Glen Vella, con "One life", che ha anche coverizzato "This is my life" degli Euroband e "Insieme: 1992" di Toto Cutugno.

Glen Vella "Insieme:1992"



E infine Elisabeth Andreasson, prima sola con "Dag efter dag" e "I evighet", poi insieme ad Hanne Krogh con "Waiting for the morning" e "La det swinge".

Bobbysocks "Waiting for the morning"



A seguire, musica con DJ Ohrmeister fino alle prime ore del mattino. E stasera, finalmente, si entra nel vivo della manifestazione!

Parata di esibizioni e incontri al party israeliano



Grande festa israeliana, ieri sera, al Glasklart di Malmö. Location raffinata ed elegante, affacciata sul mare, il Glasklart tiene pienamente fede al proprio nome, essendo una costruzione realizzata quasi interamente in vetro. Il party, gremito di ospiti che hanno approfittato del ricco buffet offerto dalla delegazione, si è svolto nella grande hall del business center.

Molti dei cantanti in gara si sono esibiti per i presenti, ma è stato possibile incontrare "casualmente" anche quelle star la cui esibizione non era prevista, come il nostro Marco Mengoni e come Carola, che vediamo qui sotto con la figlia adottiva e la presidente Cristina.



Le esibizioni sono state aperte da Moran Mazor con "Hallelujah" dei Milk and Honey.



Sono saliti poi sul palco i Cascada, che hanno eseguito la loro "Glorious".



Gli albanesi Adrian Lulgjuraj & Bledar Sejko ci hanno regalato tre canzoni, fra cui la loro "Identitet".



Gianluca Bezzina, accompagnato dalla sorella e da due coristi, ha eseguito "Tomorrow".



Esma e Lozano ci hanno riproposto "Pred da se razdeni".



I greci Koza Mostra e Agathon Iakovidis hanno improvvisato un mini-party greco a base di "Alcohol is free".



Gor Suyjan e i Dorians hanno dato di nuovo prova della loro carica rock con tre brani fra cui "Lonely planet".



Elitsa e Stoyan hanno dato l'anima nell'esecuzione della loro "Samo shampioni".



L'esibizione di Moran Mazor, che ha chiuso la serata, si è aperta con la sua "Rak bishvilo".



Una festa ben organizzata e con grande partecipazione, che però non è stata l'unico evento della serata: c'è stato ancora tempo per spostarci all'Euro Fan Café. Continua nel prossimo articolo!

lunedì 13 maggio 2013

Red carpet con Marco, Valentina e tutti gli altri!


Alle 18,30 di ieri sera, la cerimonia di apertura, che si è svolta alla Malmö Opera, ha dato ufficialmente il via all'ESC 2013. Centinaia di fans e giornalisti si sono riuniti intorno al red carpet, che ha simboleggiato l'ingresso dei partecipanti in questa gara, per cercare di carpire una foto, un autografo, un'intervista.

Il nostro Marco si è fatto desiderare, arrivando buon ultimo, e noi speriamo che questo possa costituire un parallelo con il detto "gli ultimi saranno i primi"! Preceduto dalla delegazione composta da Nicola Caligiore, Alessandro Ragni e dalla sua manager Marta Donà, eccolo qui sopra mentre si ferma a salutare OGAE Italy.

Non è stato però l'unico: quest'anno molti partecipanti hanno legami con l'italia, e la bandiera nazionale in bella vista ha spinto diversi di loro ad avvicinarsi per un saluto.

Roberto Bellarosa, individuata la bandiera da lontano, è corso verso di noi con entusiasmo. Roberto capisce l'italiano e ne parla qualche parola. Gli abbiamo salutato la sua Vico del Gargano!


Raquel Del Rosario, di El Sueño de Morfeo è stata accolta al coro di "Andiamo sù sù sù nel cielo, giù giù giù nel mare", cosa che l'ha sicuramente meravigliata.


L'intero clan Bezzina ci ha salutati con entusiasmo, memore dell'intervista di ieri.
 

I PeR, come sappiamo amici di Jacopo Massa, ci hanno pregato di portargli i loro saluti. Notare i loro originali vestiti!



 Andrius Pojavis, milanese di adozione, è stato felice di trovare una rappresentanza italiana.


 
 Cezar, anche lui residente in Italia, ha addirittura improvvisato per noi un'interpretazione di "E poi" di Giorgia... senza parole.



E come dimenticare la nostra Valentina?


Dopo il red carpet, il pubblico si è riunito all'Euroclub per la festa di apertura, alla quale si sono più tardi presentati quasi tutti gli artisti, e dove tutti hanno potuto godere, fra l'altro, dell'esibizione di Robin Stjernberg con la sua "You".


Intervista con Valentina

Se Malta ha un rapporto speciale con OGAE Italy, figuriamoci San Marino. Non poteva quindi mancare un'intervista alla nostra crisalide diventata farfalla. Valentina Monetta ci ha dato appuntamento in un bellissimo patio nell'hotel in cui alloggia, e ci ha parlato un poco di sé e di questa sua seconda esperienza eurofestivaliera.

Eccovi il video dell'intervista, per la quale ringraziamo la gentilezza di Marcus Luern, di Alessandro Capicchioni e di tutto il team di Valentina.



domenica 12 maggio 2013

Prima sessione di prove per Marco!

E' arrivato trafelato da poche ore, dopo avere presenziato, ieri sera a Milano in Piazza Duomo, al concerto organizzato da Radio Italia. Poco sonno, e poi dritto sull'aereo per arrivare in tempo per la prima sessione di prove qui a Malmö. Un programma forse eccessivamente serrato, che l'ha portato ad annullare la conferenza stampa prevista per oggi, in favore di una più accurata preparazione per il red carpet di stasera.

Quattro prove, quattro esecuzioni nelle quali Marco è apparso certamente stanco, ma tuttavia sicuro di sé e della propria prestazione. Malgrado il look trascurato che ovviamente non sarà quello adottato sul palco, Marco ha preso via via, prova dopo prova, confidenza con l'arena e con la situazione, provando variazioni dal punto di vista vocale così come da quello gestuale.

Sebbene abbiamo notato, chiaramente, un certo risparmio di energie (capibile trattandosi delle prime prove), le quattro prestazioni sono state vocalmente ineccepibili, il che non è facile da affermare per tutti i cantanti in gara.

Il video è di eurovision.tv.


Alla festa bielorussa abbondanza di star eurovisive... e di cioccolato


Appena entrati all'Euroclub, dove ieri sera, 11 Maggio, si è svolta la festa della delegazione bielorussa, non potevamo credere ai nostri occhi. Tutti i tavolini disponibili erano stati letteralmente ricoperti da scatole di cioccolatini, tavolette di cioccolato, sacchetti di bonbon, biscotti glassati a forma di cuore, confezioni di gelatine di frutta, tutti recanti il nome della rappresentante Alyona Lanskaya. Un vero tripudio per gli occhi e per il palato, a partire dai cioccolatini "Solayoh" fino alla tavoletta di cioccolato al latte "Lyubimaya Alyonka", "Amata piccola Alyona". Come potete vedere dalla foto qua sopra, la presidente Cristina ha trovato veramente difficile resistere a tanta abbondanza di cose buone!

Si può ben dire che la festa bielorussa sia stata all'insegna dell'opulenza e della generosità, non solo nella cioccolata, presente, come abbiamo detto, in quantità industriale, o nel nutrito buffet a disposizione degli ospiti, ma anche per la consistente presenza di rappresentanti di altri Paesi in gara.

Alyona ci ha ovviamente intrattenuti con la sua "Solayoh"



mentre Birgit Õigemeel ci ha regalato una versione in lingua russa di "Et uus saaks alguse".



E' stata poi la volta di Natália Kelly con "Shine",



di Farid Mammadov con "Hold me",



della Klapa s Mora in una versione a cappella di  "Mižerja",



di Esma e Lozano con "Pred da se razdeni",



di una irriconoscibile Aliona Moon con "O mie",



e delle Moje 3 con "Ljubav je svuda".



Mentre la musica continuava, centinaia di fans hanno iniziato la caccia al proprio beniamino per una foto o un autografo, individuando anche qualche artista non salito sul palco ma ugualmente importantissimo: Ryan Dolan, Agathon Iakovidis, e perfino Thomas G:son.

Un programma veramente ricco per una festa molto ben riuscita. Stavolta alla Bielorussia bisogna proprio fare un applauso!

Intervista con Gianluca Bezzina

OGAE Italy, com'è noto, ha un occhio particolare per Malta. Quando, poi, come quest'anno, il rappresentante maltese ha chiare origini italiane, ci sentiamo ancora più vicini alla bella isola mediterranea: possiamo quindi farci scappare l'occasione di un'intervista?

Grazie alla gentilezza e alla disponibilità di Daniel D'Anastasi siamo riusciti a scambiare due parole con Gianluca Bezzina dopo la sua conferenza stampa. Abbiamo scoperto che Gianluca ha una certa dimestichezza con la nostra lingua, ed è un ragazzo, come appare, semplice e simpatico. Scopritelo anche voi!

La conferenza stampa di San Marino

Qualche minuto dopo la fine della prova, Valentina Monetta ha tenuto la sua conferenza stampa insieme a Ralph Siegel, Mauro Balestri, Fabrizio Raggi, al capo delegazione Alessandro Capicchioni e alle due brave ballerine che l'hanno accompagnata sul palco.

Non ci perdiamo in chiacchiere e lasciamo parlare Valentina: eccovi la ripresa della conferenza.