sabato 10 maggio 2014

La finale dalla sala stampa: Italia e San Marino finalmente in gara insieme!


Grande eccitazione questa sera nella sala stampa di Copenaghen, dalla quale vi stiamo scrivendo. Giornalisti e semplici fans di tutte le nazioni in gara sono impazienti di sapere chi, fra poche ore, stringerà fra le mani il prezioso trofeo e l'onore, per il proprio Paese, di essere l'organizzatore del prossimo anno.

Incredibile quello che si vede da queste parti. Dimenticate le compassate sale stampa proprie di tutti gli altri eventi musicali e non: solo qui potete vedere un lettone vestito da cuoco, con tanto di cappello, in attesa di una "Cake to bake". Solo qui i giornalisti portano i baffi di plastica in onore dei Twin-Twin, o una barba posticcia per imitare Conchita Wurst. Solo qui potete vedere gli svedesi che hanno montato il gran pavese, o un ungherese con un curioso cappello da jolly. L'atmosfera è perfino molto più carica di quella dello scorso anno. Pensate quindi come ci sentiamo noi, che stavolta abbiamo in gara sia Italia che San Marino!

Parte l'inno eurovisivo, ed è un boato che ci avvolge. Sullo schermo scorrono le immagini della sigla, e la tensione sale sempre di più. Un tripudio di bandiere invade il palco, mentre tutti i giornalisti battono le mani a tempo. Le urla della sala stampa si fondono a quelle provenienti dall'arena. Siamo già tutti ubriachi e fuori di testa.

Inedita la presentazione dei cantanti uno a uno. Sembra di essere a Miss Italia, ma è un ottimo sistema per dirigere l'attenzione su ogni singolo cantante e per mostrarli da subito al pubblico a casa. Nel frattempo la nostra scrittura è rallentata da degli ottimi "moretti" che i volontari ci stanno presentando su dei vassoi. Dopotutto, sarebbe ora di mettere qualcosa sotto i denti!

Inizia l'Ucraina con Marya Yaremchuk e l'ormai famoso "uomo-criceto". Sempre originali nelle loro presentazioni. Un uptempo senza grosse pretese ma con molta energia. Molto più semplice la presentazione della Bielorussia, con Teo e i suoi ballerini in semplici completi neri. Evidentemente puntano molto di più sul brano, simpatico e accattivante. Speriamo che non venga penalizzato dalla "maledizione del numero due".

Ecco adesso una canzone veramente di classe, quella dell'azera Dilara Kazimova. Apprezziamo la bravura e il coraggio della trapezista, che però non toglie ne' aggiunge niente al brano, che sarebbe stato di per sé già perfetto anche senza grossi effetti scenici. Arrivano poi i colorati islandesi Pollapönk. Al di là del ritmo e dell'allegria, come non fare proprio il loro messaggio? Basta con i pregiudizi!

Una canzone incantevole è quella della Norvegia, dolce e malinconica. L'atmosfera è sottolineata dai telefoni cellulari usati in funzione flash da tutto il pubblico, ma il brano è veramente bello e non avrebbe neppure bisogno di questo aiuto. Seguono due vecchie conoscenze dell'ESC, Paula Seling e Ovi, con la loro "Miracle". L'interpretazione è come sempre impeccabile, ma su di loro pesa ancora il ricordo della superiore "Playing with fire". La sala stampa, comunque, sta ballando scatenata.

Ecco ora il grande favorito dei bookmakers fino alla scorsa settimana, Aram MP3 per l'Armenia. Solo in mezzo al palco, regala una performance emozionale arricchita e sottolineata solo da un gioco di luci e sfondi. Il brano seguente, quello montenegrino, regala davvero un sogno a chi lo ascolta. Chiudete gli occhi, e la voce di Sergej vi trasporterà dalle bocche di Kotor al lago di Skadar in un attimo.

Stiamo adesso guardando e ascoltando la performance energica della Polonia, che combina ritmo trascinante ed elementi etnici. Un po' al limite del gusto le due figuranti che fingono di fare il burro e lavare i panni, ma visto che la stessa Cleo ha dichiarato che l'importante è la canzone... ascoltate! E quando avrete finito di dimenarvi, ricominciate: sta arrivando la Grecia con la sua house e il suo tappeto elastico. Riuscirete a resistere? I giornalisti greci in sala stampa sicuramente no: sono già saliti sulle sedie!

Ed eccola, la vera protagonista di questo ESC: Conchita Wurst, con "Rise like a phoenix". Vada come vada, la rappresentante austriaca ha già vinto, facendo passare il proprio messaggio di tolleranza e venendo circondata ovunque da consensi ed entusiasmo. Aggiungeteci che è davvero brava, e chiedetevi dove può arrivare. La sala stampa è in delirio. Dopo di lei, per le Elaiza, rappresentanti tedesche, è un lavoro durissimo. Loro però ce la mettono tutta, seguendo il ritmo costante del loro pezzo con precisione. 

Un simpatico siparietto con i vari record eurovisivi, e siamo pronti per ripartire.

Un tappeto di flash dei cellulari accoglie anche la svedese Sanna Nielsen, la favorita dei fans, con la sua ballata che inizia come un carillon e culmina in leggere acrobazie vocali. Risolto il problema con il faro "deviato" che aveva provocato una protesta della delegazione alla prima prova. Cambio di atmosfera con la Francia e i TwinTwin che presentano "Moustache". La canzone è piena di vita ed energia, ma non per questo il testo è banale. Ben riuscita!

Ecco le gemelline russe, davvero molto dolci e carine sul palco. La canzone è orecchiabile, ma un poco sentita e risentita. Attenzione a Rui Andrade che appare sul palco per chiudere il ventaglio! E dopo di loro, eccoci a Emma, e scusatemi se non ho guardato la performance perché troppo occupata a cantare e ballare in mezzo alla sala. Bella inquadratura per i fans di OGAE Italy alla fine!

Il flauto traverso fa il suo effetto: Tinkara Kovac ha inaspettatamente portato la Slovenia in finale, e spera in un buon successo. E' un'artista, e se lo meriterebbe, tanto più che la canzone è pregevole. A contrasto, arriva il rock finlandese. Il genere non è nuovo, ma il pezzo coinvolge e convince. Stupendo l'aspetto scenico, tutto in argento.

Effetto pioggia (fino ai capelli effetto bagnato), logicamente, per Ruth Lorenzo. Gli spagnoli in sala stampa sono stranamente tranquilli, probabilmente aspettano solo la fine della canzone per esplodere in grida di giubilo. Ah, no, non sono riusciti a trattenersi oltre il secondo ritornello. Ma c'è poco da dire, hanno di che essere orgogliosi. SebAlter, invece, conquista con la simpatia e con il suo essere ticinese, quindi quasi italiano. Movimento sul palco, divertimento e ritmo frenetico per una canzone estremamente radiofonica.

La performance ungherese è veramente da brividi, con il violento confronto fra i ballerini e con l'interprete che li divide nel finale. Anche una canzone può servire a concentrare l'attenzione del pubblico su di un tema scottante come la violenza domestica. Non meno importante anche la dedica dei maltesi Firelight a tutti coloro che non sono tornati dalla Seconda Guerra Mondiale. Un allegro country con uso di strumenti particolari e una grande voce femminile.            

Un vero tripudio accoglie in sala stampa la performance del rappresentante danese Basim. Sicuramente il rappresentante di casa vince in allegria e spensieratezza. Sfidiamo chiunque a non ritrovarsi in meno di quattro secondi a canticchiare il ritornello della sua canzone: il suo "Shubidubidu" è scritto anche sui muri di Copenaghen! Netto contrasto con la entry olandese, intitolata propriamente "Calm after the storm". Un soft country il cui stile "on the road" è accentuato dalla proiezione di una strada sul palco.

Con Valentina è arrivato di nuovo il momento di alzarsi e sventolare la bandiera durante tutta la performance. Ultima esibizione, quella del Regno Unito con Molly e la trionfale "Children of the universe". Oro e piume per la cantante, nero e piume per i coristi, per un pezzo che resta molto ben quotato.

E con questo abbiamo terminato l'ascolto e la visione delle 26 canzoni in gara: tempo di prepararsi a una votazione che si preannuncia all'ultimo respiro!
    

Sergej Ćetković ci saluta in italiano!


Ma guardate chi sono andata a incontrare, a meno di due ore dalla finale: Sergej Ćetković e´ passato dalla sala stampa, e per niente al mondo me lo sarei fatto scappare!

Ecco per tutti voi il suo saluto, in perfetto italiano! Noi qui tifiamo anche per lui, e voi? Forza Montenegro!

Dieci anni di ESC: tanti auguri Enrico!



Festa grande, oggi, in sala stampa: il nostro Enrico Picciolo festeggia quest´anno il suo decimo ESC dal vivo, e per l´occasione ha voluto offrire a tutti una torta eurovisiva.

Festa diretta, ovviamente, prima di tutto a OGAE Italy, che ha comunque scatenato la curiosita´ di gran parte dei giornalisti stranieri, che sicuramente si sono chiesti: e´ un "Cheesecake" o una "Cake to bake"?

Che importa: e´ comunque deliziosa! Cento di questi ESC, Enrico!

I volontari italiani: i nostri angeli eurovisivi!


Si chiamano Monica, Francesco, Giuditta e Irene. La loro caratteristica principale? Il sorriso.

Sono in Danimarca per studio, ma per queste due settimane sono stati i nostri "angeli custodi" nella sala stampa. Sono quattro degli italiani che lavorano come volontari nell´organizzazione dell´ESC.

Non sono i soli: vogliamo nominare anche Viviana, che vive qui stabilmente. Altri sono qui per studio: Erasmus o un master. Tutti, però, hanno in commune l´entusiasmo, la gentilezza e la disponibilità. Chiedete loro qualsiasi cosa, e faranno il possibile.

Insieme ai loro colleghi di tutta Europa, sono i veri angeli dell´ESC. Il nostro grazie va a loro, che ci hanno accompagnati in questa avventura, rimanendone anche incuriositi e affascinati:
l´ESC è contagioso!

Jöran degli Aarzemnieki: ciao Italia!


Incredibile quanti dei partecipanti all´ESC parlino italiano! Stavolta abbiamo beccato in sala stampa Jöran degli Aarzemnieki, il gruppo lettone purtroppo non in gara stasera. Simpaticissimo, ci manda come vedete un saluto, e ci spiega perche´ parla italiano cosi´ bene.



venerdì 9 maggio 2014

Axel Hirsoux: è un gioco, nessuna delusione



Subito dopo la seconda semifinale, nel frastuono dell'Euroclub, abbiamo incontrato Axel Hirsoux.

Rilassato e sorridente, è stato felice di fermarsi a scambiare due parole con noi e a salutare i fans italiani. Axel ha molti progetti, e la sua vita e la sua carriera continuano anche dopo l'eliminazione.

Eccovi il breve filmato che abbiamo registrato con lui.

 

Italia al 16, San Marino al 25



Dopo la fine della seconda semifinale l'EBU ha diramato il running order della finale di domani, seguendo i criteri di suddivisione tra prima e seconda metà estratti a sorte.

Ad aprire sarà l'Ucraina e a chiudere il Regno Unito.

Emma canterà "La mia città" in sedicesima posizione mentre Valentina Monetta riproporrà "Maybe" per venticinquesima, penultima.


  1. Ucraina
  2. Bielorussia
  3. Azerbaigian
  4. Islanda
  5. Norvegia
  6. Romania
  7. Armenia
  8. Montenegro
  9. Polonia
  10. Grecia
  11. Austria
  12. Germania
  13. Svezia
  14. Francia
  15. Russia
  16. Italia
  17. Slovenia
  18. Finlandia
  19. Spagna
  20. Svizzera
  21. Ungheria
  22. Malta
  23. Danimarca
  24. Paesi Bassi
  25. San Marino
  26. Regno Unito

Qualcuno sarà più soddisfatto e qualcun altro meno ma alla fine... vincerà il migliore!

Seconda semifinale, le sorprese continuano!



E' davvero l'anno delle sorprese per l'Eurovision Song Contest! Anche stasera ne abbiamo avuto la nostra bella razione. Sorprese negative, come il mancato accesso alla finale di Israele, una delle canzoni preferite dai fans. Ma anche positive, come l'insperata promozione di un pezzo di classe come quello della Slovenia. Ma andiamo per ordine.

La serata è stata aperta dalla ballata country di Malta, interpretata con allegria e impegno. La gioia dei fratelli Micallef e dei loro amici ha contagiato la platea. Secondo Paese a esibirsi Israele, e sembra che la maledizione del numero due, purtroppo, funzioni anche in semifinale. Non è bastata la grinta di Mei Feingold né l'essenziale ma incisiva presentazione scenica.

Carl Espen, il norvegese, ha incantato la platea con la sua fine e impalpabile ballata, evocando una notte stellata del nord. Dopo di lui la Georgia, con una canzone veramente troppo di nicchia per essere apprezzata dal grande pubblico, con quella fusione di prog e jazz. Peccato.

La Polonia ha convinto con il ritmo incalzante e moderno mescolato con elementi etnici, e anche con l'avvenenza di Cleo e delle sue amiche. La vera e propria ovazione è però arrivata con Conchita Wurst, definita "la regina d'Austria" dalla presentatrice: quasi non la si sentiva cantare in mezzo alle urla del pubblico.

Originale la prestazione lituana, con la Vilja di "Attention", ma forse un poco troppo azzardata. Un buon pop rock, invece, per la Finlandia, che strizza l'occhio all'airplay.

La dance dell'Irlanda, invece, non ha convinto malgrado gli elementi etnici e la bellezza di Casey. Gli spettatori hanno invece trovato molto gustoso il cheesecake del bielorusso Teo, mandandolo agevolmente in finale.

Ci dispiace molto per Tijana e Tamara, che non sono riuscite a portare avanti la Macedonia. Siamo invece felici per SebAlter, che con la sua spensieratezza e il suo violino ha assicurato la promozione della Svizzera.

Spettacolare la prestazione della Grecia, con tanto di acrobata sul tappeto elastico. Ritmo coinvolgente che ha infiammato l'arena. Per la Slovenia, Tinkara ha affidato al suo flauto le sue speranze e la sua voglia di andare avanti, e non è stata delusa.

Ultima a esibirsi la Romania, forse un poco sottotono rispetto alla fortissima "Playing with fire", ma sicuramente aiutata non solo dal sorprendente pianoforte circolare dal quale Ovi "emerge", ma anche dalla sempre splendida voce di Paula.

Passano quindi in finale: Malta, Norvegia, Polonia, Austria, Finlandia, Bielorussia, Svizzera, Grecia, Slovenia e Romania.





Conferenza stampa gremita con ovazioni per Conchita, ma domande interessanti anche per gli altri partecipanti. La presidente di OGAE Italy ha domandato a Tinkara, musicista oltre che cantante, se non le fosse risultato strano dover fare finta di suonare per regolamento. Tinkara ha detto che in effetti non era stata una cosa molto piacevole, e che vuole chiedere all'EBU di cambiare la regola e di permettere all'artista principale di suonare il suo strumento. Siamo d'accordo!

La polacca Cleo ha sottolineato come un passaggio in finale non dipenda esclusivamente da un certo tipo di presentazione, ma anche da una canzone forte. Richard dei Firelight si è detto convinto che la posizione nella quale ci si esibisce non abbia alcuna influenza sul risultato, si tratta solo di impegnarsi e dare il massimo, e ha dichiarato di essere pronto ad accogliere qualsiasi sorteggio. A dimostrazione del fatto che le cose belle arrivano a chi non le cerca, ha estratto la seconda metà della finale.

Conchita è stata splendida come al solito nel sottolineare che non si sta battendo per i diritti dei gay, ma di tutti, perché ciascuno di noi deve essere quello che preferisce. Ha anche confermato che non si taglierà la barba, almeno per il momento, perché non vuole diventare una donna ma essere semplicemente sé stessa.

E così, questa serata completa il cast della finale. Pronti per il batticuore di Sabato?     


mercoledì 7 maggio 2014

Hersi, notte senza rabbia



"Sono felice di me stessa e di quello che ho dato al pubblico": ecco cosa ci ha raccontato Hersi Matmuja, che abbiamo incontrato all'Euroclub dopo la prima semifinale. Sorridente e serena, non se l'è presa più di tanto per il mancato accesso alla finale, lanciandosi invece subito nel divertimento della nottata eurovisiva e nel calore dei fans.

Richiestissima da tutti i presenti per foto e saluti, Hersi si è fermata volentieri con noi. Ecco il filmato in cui ci parla un poco di sé è manda a tutti i suoi saluti.



Jon Ola Sand: l'importanza dell'Italia



Girando per la sala stampa a volte si fanno incontri davvero inaspettati: oggi ci siamo imbattuti in Jon Ola Sand, l'Executive Supervisor dell'ESC, che molto gentilmente si è fermato qualche minuto con noi per salutarci e parlarci dell'importanza della partecipazione italiana all'ESC.


Eccovi il filmato del nostro incontro. Grazie a Jon Ola Sand per la sua disponibilità!


Maybe... yes! Valentina in finale!



"Bandiera vecchia onor di capitano", recita un vecchio proverbio. E la bandiera sammarinese la vedete qui sopra, sullo sfondo dell'arena: ha fatto tante battaglie, ma finalmente ce l'ha fatta! Valentina Monetta è promossa alla finale dell'ESC 2014!



Non si può descrivere quale esplosione di gioia ci sia stata fra gli amici di OGAE Italy al solo sentire pronunciare "San Marino!", oltretutto dopo un'altra sorprendente promozione in finale, quella del Montenegro, la cui canzone ci ha veramente conquistati tutti.

Eppure la prima semifinale è stata probabilmente la più difficile di questa edizione. I concorrenti erano agguerriti, a partire dalla favoritissima Armenia, che ha aperto la serata presentando un'esibizione di gran classe e pathos. E' stato poi il turno della Lettonia, che dal vivo ha reso benissimo e ha coinvolto il pubblico al punto di farci pensare a una possibile qualificazione. Terza esibizione quella dell'Estonia, e bisogna dire che Tanja è stata davvero "sorprendente" nel ballare e cantare contemporaneamente con quelle mosse a dir poco acrobatiche.

Quarta esibizione quella della Svezia, sicuramente di classe e suggestiva. Quinti gli islandesi, colorati e simpatici, che hanno coinvolto il pubblico. Si è esibita poi l'Albania di Hersi Matmuja, che ha forse pagato una certa staticità dell'esibizione, visto che dal punto di vista vocale è stata ineccepibile. E' stato poi il turno delle gemelline russe, in equilibrio su di un'enorme bilancia.

L'Azerbaijan ci ha regalato una grande ballata jazzy che ha funzionato benissimo. A seguire, l'Ucraina con la curiosa ruota "da criceto" e la bellezza della sua interprete. Decima esibizione quella del Belgio, grandissima voce ma probabilmente canzone poco apprezzata. Poi la Moldavia, che ha cantato con molta grinta e impegno.

Di Valentina abbiamo parlato e continueremo a parlare in abbondanza, passiamo quindi al Portogallo, che ha fomentato la platea con la sua allegria. I Paesi Bassi hanno convinto con un pezzo country rock di ispirazione americana. Penultima esibizione, quella del Montenegro, che ha creato un'atmosfera di magia propria di una favola. Infine l'Ungheria, con il suo balletto violento e forte, particolarmente centrato per un tema come la violenza domestica.

Non è facile descrivere l'atmosfera nella quale si è svolta la conferenza stampa dei promossi: si sentiva nell'aria l'eccitazione che circonda le grandissime sorprese. Adesso sappiamo che anche i piccoli Paesi, quelli che sembrano ignorati da tutti, possono essere promossi in finale: ci vuole impegno, un grande interprete e una grande canzone. Stavolta, sia per San Marino che per il Montenegro, questi elementi c'erano tutti.



La presidente di OGAE Italy ha voluto per sé l'onore della prima domanda a Valentina in conferenza stampa: ora che la crisalide è una farfalla e il forse è diventato un sì, come immagini la tua prima finale eurovisiva? Valentina era emozionatissima e ha detto che era una cosa straordinaria, che la rendeva felicissima e che questi sono i risultati quando si fanno le cose con amore. A riprova di questo, l'ovazione che l'ha accolta in sala stampa ha parlato da sola.

Come ciliegina sulla torta, Valentina ha estratto la seconda metà della finale per la propria esibizione.

I Paesi promossi alla finale sono quindi: Armenia, Svezia, Russia, Azerbaigian, Ucraina, San Marino, Paesi Bassi, Montenegro, Islanda e Ungheria.

A Sabato, Valentina!!!

martedì 6 maggio 2014

La nostra intervista con Emma e un messaggio a Michele Perniola




Ragazzi, non è stato facile, perché Emma è richiestissima dai media di tutta Europa. Noi però abbiamo pazientato e ce l'abbiamo fatta: eccovi la nostra videointervista con lei.

Ascoltatela con calma e apprezzate la semplicità e la franchezza di Emma. C'è anche un piccolo "avvertimento" per Michele Perniola, che Sabato sera darà i voti per San Marino: attento Michele, aspettiamo i vostri 12 points!


Conferenza stampa di Emma: canterà nella seconda parte della finale



Scongiurata la maledizione del numero due per la nostra rappresentante italiana! Durante la conferenza stampa successiva al suo secondo set di prove, Emma ha infatti estratto la seconda metà della finale. Posizione, quindi, favorevole per la nostra esibizione.








Il secondo set di prove si è svolto questa mattina. Emma ha indossato per l'occasione il costume di scena, un miniabito bianco con inserti in oro, mantello bianco e foglie dorate in testa, ed è apparsa ancora più a proprio agio sul palco, anche se, come ha detto nella conferenza stampa, non è stata pienamente soddisfatta dalla sua seconda prova. Una vera perfezionista!

Godiamoci, oltre alle belle foto di Alessandro Banti, anche il filmato della sua conferenza stampa.


Emma, showcase esclusivo con grinta



L'Italia è veramente partita in quarta, con l'evento che si è svolto questa sera al Lille Vega, il privé dell'Euroclub. Uno showcase esclusivo di Emma, riservato a giornalisti e fan accreditati ed espressamente invitati.

Trattandosi di un privé, palco e pista sono sensibilmente più ridotti rispetto alla sala principale del club, ma esattamente questo era ciò che si domandava dall'evento di ieri sera: atmosfera da club, maggior contatto con il pubblico, aria carica di vibrazioni. Del resto, gli invitati non sono certo rimasti tranquilli e compassati, anzi si sono accalcati contro il palco facendosi trascinare dalla potenza dell'esibizione.



Con un leggero ritardo, Emma si è presentata sul palco, circondata dai suoi musicisti. Il look scelto per l'esibizione, molto più duro e metropolitano rispetto a quello del primo set di prove, è apparso semplicemente perfetto, con la giacca in pelle nera, il top senza maniche e gli stivaletti guarniti di borchie. Un saluto, e la musica è cominciata.

Si inizia con "Amami", ed è apparso subito chiaro che Emma non è un personaggio che possa stare ferma davanti a un microfono a interpretare i suoi motivi. Movenze da rockstar, sensuali, decise. Subito, però, l'atmosfera è stata stemperata da un tema lento, sensuale: "Schiena", la title track del suo CD.


Emma ha proseguito con un'altra ballata, "Trattengo il fiato" altrettanto suggestiva ma con un crescendo di pathos verso la seconda parte. Subito dopo, però, l'atmosfera soft ha lasciato il posto al ritmo cadenzato e preciso di "Dimentico tutto".



Non poteva mancare, a questo punto, una hit come "L'amore non mi basta". Emma vi ha sfogato la sua energia stringendo il microfono e dimenandolo a tempo di musica, e il pubblico ha risposto alla sua energia con grida di entusiasmo. Parlando di hit, è arrivata subito "Calore", il brano con il quale si è imposta ad "Amici", in una versione più dura e graffiante.

Gran finale con "La mia città" e tutto l'orgoglio di Emma di rappresentare l'Italia. Prima di lasciare il palco l'ha ribadito: "Sorry Copenhagen, this year I wanna win!"


Per la vittoria, possiamo solo tenere le dita incrociate: chi vivrà vedrà. Di certo Emma ha già conquistato il pubblico eurovisivo, al di là di quello italiano. E come primo passo non è per niente male!

lunedì 5 maggio 2014

Red Carpet nel salotto buono di Copenaghen

Una bellissima giornata di sole ha salutato, ieri, la consueta cerimonia del Red Carpet. Teatro della passerella eurovisiva è stata la Piazza del Municipio: proprio in tale palazzo, infatti, si è tenuto il ricevimento riservato alle delegazioni, che però, nella serata, si sono ritrovate all'Euroclub per l'esibizione di alcuni degli artisti e per finire la serata ballando.

Eccovi alcune impressioni dal Red Carpet.

Iniziamo con Conchita Wurst, quasi una sposa in un abito bianco decorato da tipici motivi austriaci, con tanto di scritta "Austria" sul bordo della scollatura posteriore.

 
Axel Hirsoux si è presentato insieme alla sua "mamma", cioè alla ballerina che lo accompagna nella sua esibizione.

 
In crescita nei pronostici della vigilia, ecco arrivare Molly, rappresentante del Regno Unito, in un curioso look vagamente hippy.

 
Anche l'ungherese András Kállay-Saunders è in crescita nei pronostici: merito di un'ottima prova di scena che esalta un pezzo dal tema difficile e importante.

 
La nostra Emma solleva la bandiera italiana: vuole vincere, l'ha detto, ed è orgogliosa del proprio Paese e della propria lingua.

 
Ruth Lorenzo, anche lei fra le più quotate, esibisce il suo radioso sorriso: il carattere vivace degli spagnoli si rispecchia pienamente in lei.


L'albanese Hersi Matmuja, sbarazzina come sempre, in un prezioso abito di pizzo. Prima di iniziare la camminata si è anche esibita in un'aria d'opera, meravigliando il pubblico.

 
Carl Espen dalla Norvegia, un altro superfavorito. Pacato e distaccato anche se cordiale, sembra quasi non credere a quello che gli sta succedendo intorno. 

 
Basim, il padrone di casa, non molto danese come aspetto ma sicuramente come cuore. Giovanissimo ed entusiasta.

 
Last but not least, la nostra Valentina in un'espressione di gioia che la descrive pienamente. Accompagnata dagli amici del suo team, era una vera e propria visione luminosa.

 
In un tripudio di applausi, urla da stadio e microfoni puntati, i protagonisti di questa edizione si sono avviati verso la sala del Municipio nella quale era stato allestito il ricevimento in loro onore. Ancora una volta i fans presenti e quelli collegati in diretta hanno potuto vivere un sogno. Hollywood? Figurarsi! Il vero Red Carpet è qui!
 
 


OGAE Italy su RAI2


Ci riconoscete? OK, a parte quello con la camicia rossa e quello con la parrucca biondo platino, che vi sono noti per altri motivi, anche eurovisivi. Eccoci qui, dietro la bandiera, insieme a Filippo Solibello e Marco Ardemagni, durante il collegamento finale con "Quelli che il calcio".

Come certamente sapete tutti, Solibello e Ardemagni ci hanno raggiunti a Copenaghen per due giorni, per respirare da vicino l'atmosfera caotica e fantastica della sala stampa e delle prove. Durante la puntata di ieri di "Quelli che il calcio" ci sono stati quattro collegamenti con Copenaghen: il primo per trasmettere un frammento della prima prova di Emma, il secondo per un'intervista con Conchita Wurst, il terzo per una chiacchierata con Emma e il quarto per i saluti finali, insieme a noi fans italiani.

Sembra scontato sottolineare la simpatia e la disponibilità di Solibello, Ardemagni e del loro staff. Catturati dall'atmosfera folle dell'ESC, i due conduttori sono stati dispiaciuti di doversene andare così presto, e sperano in un bis, magari più approfondito, il prossimo anno!
  
Potete rivedere la replica del nostro intervento e degli altri collegamenti da Copenaghen qui.
Grazie a Solibello e Ardemagni e a tutto lo staff di "Quelli che il calcio"!

Emma: meet and greet al press center



Si è tenuto oggi pomeriggio il primo meet and greet di Emma, consecutivo al suo primo set di prove. Emma si è presentata nella sala conferenze con gli abiti di scena, accompagnata dal suo addetto stampa Raffaele Viganò e dall’Head of Delegation italiano Nicola Caligiore.
Ha iniziato scusandosi per il suo inglese, che in tutta onestà non ci è proprio sembrato così terribile. Il presentatore le ha chiesto innanzitutto come le fosse parsa la sua prova, ed Emma ha risposto che è molto soddisfatta: ha avuto la classica paura del palco, ma era anche felice ed eccitata dalla situazione così importante, un’ottima possibilità per lei.

Ha ribadito che è orgogliosa di cantare in italiano, essendo italiana. Ha poi spiegato che la sua canzone parla di tutte le città che ha visitato finora per lavoro. Spera di visitarne molte altre. In effetti, il suo primo pensiero sul palco è stato che era favoloso, un palco grande per una grande esperienza che spera le servirà per portare la sua musica fuori dall’Italia. Le è stato chiesto se cambierà qualcosa della sua performance: forse qualcosa, ma la sua opinione è che la prima prova sia stata perfetta.
Alcuni giornalisti maltesi, che la seguono dall’inizio della sua carriera, le hanno chiesto che cosa voglia dire per lei rappresentare l’Italia e se abbia intenzione di visitare Malta, ovviamente per un concerto. La risposta è stata che rappresentare l’Italia è una grande possibilità per la quale si sente pronta, e che spera comunque di spingersi fino a Malta e altri Paesi.

Riguardo a un’eventuale ulteriore partecipazione a Sanremo dopo la sua vittoria, non esclude nulla ma in questo momento sta pensando all’ESC, poi penserà al tour che partirà il 7 Luglio dall’Arena di Verona
Da un giornalista australiano è arrivata una domanda sulla sua partecipazione al film "Benvenuti al Nord" e sulla canzone di Modugno che ha interpretato in questa pellicola. Emma ha risposto che il regista era già da tempo un suo ammiratore, e che ha pensato a lei per farle interpretare proprio un brano di Modugno, un autore della sua terra, proposta che lei ha accolto come un grande onore. La canzone, ovviamente "Nel blu dipinto di blu", le è stata fatta cantare brevemente a cappella a completamento della risposta.
Riguardo al suo look, Emma ha ammesso di non essere una fashion victim anche se non disdegna il vestirsi alla moda; sul palco vestirà Stefano De Lellis, ma usualmente il suo stilista preferito è Francesco Scognamiglio.
Inevitabile un riferimento a Copenaghen come simbolo della vittoria italiana del 1964: le è stato chiesto se lo vede come un segno e se spera di festeggiare come a suo tempo fece Gigliola Cinquetti. Emma ha risposto che lo spera, lo vede come un auspicio positivo, e ha poi aggiunto che, avendo iniziato a cantare a nove anni insieme a suo padre, il suo desidero è di continuare a farlo per tutta la vita.
Richiesta di scegliere la sua preferita fra "Non è l'inferno", suo brano vincitore a Sanremo, e "La mia città",  ha risposto che è molto difficile decidere, ma che certamente in questo momento il brano eurovisivo vince su tutta la linea.
Dalla presidente di OGAE Italy è arrivata la penultima domanda: visto che nella sua canzone parla di vivere in fretta, volere, prendere tutto, è così anche nella vita? Certamente sì, ha risposto Emma, voglio vivere la vita adesso e fino in fondo. Una ragazza decisa e positiva!
L'ultima domanda è stata incentrata sui rumors relativi a un suo presunto rifiuto di rappresentare l'Italia nel 2012, dopo la sua vittoria a Sanremo. Emma ha chiarito di non essere mai stata interpellata in merito, altrimenti sicuramente non avrebbe rifiutato. Ha aggiunto però che è positivo che sia successo solo adesso, perché si sente più matura e preparata a questa esperienza.
Un'ultima frase: sono qui per vincere. Una vera tigre, che ha certamente fatto un'ottima impressione sui presenti, come testimoniano gli applausi scroscianti che hanno chiuso questo primo incontro di Emma con la stampa. Una brevissima sessione fotografica, e via, verso il red carpet!  

Ein bißchen Siegel: una festa per i 40 anni di musica del grande Ralph



Festa grande, ieri sera, allo Huset, trasformato per queste settimane in EuroFan Café: la delegazione sammarinese ha organizzato una celebrazione per i 40 anni di musica di Ralph Siegel, autore delle ultime tre entries del Titano e vero e proprio mito eurovisivo, senza bisogno di presentazioni.

La serata si è aperta con un'intervista fiume, basata sulle canzoni preferite dai fan tra quelle da lui presentate all'ESC. Abbiamo così visto passare sullo schermo "Johnny Blue", "Dschingis Khan", "Lass' die Sonne in dein Herz" e molti altri successi, intervallati da ricordi e aneddoti raccontati da Siegel stesso sotto la guida dell'intervistatore.

Arrivati alla canzone numero uno, al commento dell'intervistatore su come sarebbe stato più appropriato ascoltarla dalla viva voce dell'interprete, da una porta laterale è uscita Nicole, che, già cantando, ha raggiunto Ralph sul palco per fargli il regalo più gradito della serata.



Non poteva mancare di unirsi ai festeggiamenti Valentina Monetta, che ha intonato una delicata versione acustica di "Maybe" e poi, con i suoi quattro coristi e insieme a Nicole, Fabrizio Raggi, Mauro Balestri e Alessandro Capicchioni, con Siegel al pianoforte, ha coinvolto tutti in un'appassionata versione di "Nel blu, dipinto di blu".

Per concludere, una nota romantica, quando Ralph Siegel ha domandato sul palco la presenza della moglie, il soprano Kriemhild Maria Siegel, a coronamento di una serata densa di affetto e gratitudine.



domenica 4 maggio 2014

Primo set di prove per Emma



E' il grande giorno: siamo arrivati alle prime prove di Emma! Prove strettamente riservate alle delegazioni, che stiamo guardando dai maxischermi della sala stampa.

Emma ha appena concluso la sua prima esibizione. La messa in scena è basata sull'accostamento di blu e giallo/oro su sfondo bianco, con elementi che richiamano il gusto dell'antica Roma (come le foglie d'alloro tra i capelli dei musicisti). La stessa Emma indossa un giubbotto blu e giallo. Sullo sfondo a led vengono proiettate immagini del viso di Emma che sottolinea le parole della canzone, mentre occhi indiscreti la osservano dal palco sotto di lei. Durante il bridge, Emma si abbassa a terra e striscia verso il pubblico, come una vera pantera.

Nella seconda prova Emma, che si è tolta il giubbotto rivelando un top aderente sui toni del viola, appare sicuramente molto più sciolta rispetto alla prima: evidentemente ha superato un certo senso di soggezione che questo palco dà anche agli artisti più smaliziati. I movimenti sono più decisi e si adattano molto meglio al ritmo e alla grinta del brano.

Anche la terza e la quarta prova filano via molto rilassate e fluide Un buon inizio!

SebAlter, ma come ti chiami?



Chi non avrebbe voglia di intervistare, anche se per pochi minuti, un ragazzo simpatico e talentuoso come SebAlter? Tanto più che, essendo ticinese, possiamo parlargli in italiano: per noi, sentire la nostra lingua all'ESC è ancora una specie di miracolo ogni volta.

Non riuscivamo a deciderci su chi l'avrebbe intervistato, quindi stavolta siamo andati a incontrarlo in due. Poche domande, ma significative: eccole. 

 

Cantando con la Macedonia



E' incredibile: in sala stampa succede di tutto. Anche di riuscire a intonare due canzoni italiane con l'attuale rappresentante e una ex rappresentante della Macedonia! Sì, perché Tijana Dapčević, in gara con "To the sky", e Tamara Todevska, rappresentante nel 2008 insieme a Vrčak & Adrian con "Let me love you", sono sorelle. Due sorelle scatenate: guardate qui cosa combinano insieme alla presidente.

Sempre e comunque Valentina!



Quante interviste abbiamo fatto finora con Valentina Monetta, la rappresentante sammarinese? Eppure ogni volta è un'esperienza nuova. Sono sempre interviste leggermente più lunghe del consueto, perché non è facile calcolare le tempistiche mentre si sta parlando in modo rilassato e allegro, proprio come fra amici: così ci si sente con Valentina e con i suoi collaboratori.

Ecco l'intervista, sperando che vi piaccia quanto è piaciuto a noi farla.


Vi maler byen rød: gli eurofans danesi sono così



I jukebox musical vanno di moda, non soltanto in Italia. Anche molti altri Paesi si sono lasciati coinvolgere e affascinare da questo nuovo genere teatrale, e la Danimarca non ne è certo immune. Come non farsi tentare, quindi, da questa produzione basata sui maggiori successi danesi fra quelli che hanno partecipato all'ESC e altri che si sono fermati alle selezioni nazionali?

Attenzione, però: questo "Vi maler byen rød" non è stato, come potrebbe sembrare, montato a bella posta per l'ESC 2014: è invece una produzione presente in Danimarca già da qualche anno. Ieri sera abbiamo potuto assistere a una delle ultime repliche della stagione, che ha registrato il tutto esaurito con aggiunta di date per soddisfare il maggior numero possibile di richieste.

A onor del vero, il Folketeatrets, dove viene rappresentato lo spettacolo, è di dimensioni modeste e dispone della sola platea; nondimeno, il pubblico è entusiasta e decisamente eterogeneo per età e tipologia: coppie giovani, più agés, famiglie, gruppi di amici. Tutti attenti e molto divertiti dalla varietà di suoni e colori che proviene dal palco.

Non capiamo il danese, ma fortunatamente la parte parlata è minore rispetto alle canzoni, e la trama, a grandi linee, si intuisce dalla mimica dei protagonisti. Una storia nostalgica e piuttosto triste nel finale, la storia di una coppia sui cinquanta alle prese con la grave malattia di lei, che le causa perdite di memoria. Il marito, per aiutarla a ricordare, le porta un album di vecchie foto scolastiche: in un flashback scorre davanti a loro tutto il loro passato. I problemi di lei con la madre alcolizzata, lo scandalo della figlia del preside, insospettabile vandalo ai danni di una professoressa, le tre dive della scuola e le tre ragazzine insignificanti che decidono di mettersi in competizione con loro, le amiche che litigano per colpa dei ragazzi e fanno pace, tutti i piccoli e grandi drammi dell'adolescenza. Verso il finale, il marito stupirà la moglie portandole la stessa sciarpa rossa che le aveva regalato il giorno in cui si erano finalmente messi insieme. Un ultimo gesto d'amore prima che la ragazzina di una volta si avvicini a lei, la prenda per mano e la porti con sé, via dalla vita.

Irrinunciabile sale della storia, le canzoni che tutti conosciamo: da "Smuk som et stjerneskud" ("Fly on the wings of love") a "Hallo-hallo", da "Lige der hvor hjertet slår" a quella, naturalmente, che dà il titolo al musical, per finire con "Only teardrops" e uno scoppio di stelle filanti in puro stile eurovisivo. Gli attori sono dinamici e professionali, e fra le voci se ne trova qualcuna veramente notevole.

Una serata davvero piacevole, divertente, e, a modo suo, istruttiva nel mostrarci uno dei modi in cui gli eurofans danesi vivono la loro passione.