venerdì 20 gennaio 2017

Eurovision 2017: la Bielorussia sceglie i Navi


Il duo Navi, con la canzone "Гісторыя майго жыцця" (Historja majgo gizia - Storia della mia vita) hanno vinto la selezione nazionale bielorussa di stasera e rappresenteranno il paese slavo all'Eurovision Song Contest 2017.

Solo quinti nel televoto, sono stati i preferiti della giuria, che invece non ha particolarmente apprezzato i primi classificati del pubblico, i PROvocazia, lasciandoli in fondo alla propria classifica.

E sarà questo duo che suona e canta hindi pop ad esibirsi sul palco di Kiev, e per la prima volta da quando la Bielorussia partecipa all'Eurovision, con una canzone in lingua originale.

Ecco il video della loro canzone:

Eurovision 2017: Tako Gachechiladze canterà per la Georgia



Tako Gachechiladze rappresenterà la Georgia al prossimo Eurovision Song Contest 2017 che si svolgerà a Kiev, Ucraina, dal 9 al 13 Maggio.

La canzone che canterà sul palco della International Exhibition Centre si intitola "Keep the faith" della quale è anche autrice. "Keep the faith" è una bellissima ballata che sembra appena uscita da una colonna sonora dei film di James Bond. L'interpretazione di Tako poi ne fa la differenza.

Tako, classe 1983, ha vinto la selezione georgiana "Evroviziis Erovnul Konkurss" sfidando altri 24 concorrenti dei quali era sicuramente la più famosa. Inizia da giovanissima a cantare in numerosi concorsi vincendone anche alcuni a livello internazionale. Nel 2004 pubblica il suo primo album e si trasferisce in Germania per qualche anno.

Nel 2009 vince la selezione georgiana per l'Eurovision come membro del gruppo Stephane & 3G. La loro canzone "We don't wanna put in" fu oggetto di numerose polemiche in quanto l'assonanza "put in" era troppo evidente con Putin, il presidente russo. Ovviamente la cosa sollevò un vespaio e la tv georgiana si vide costretta al ritiro dalla gara europea.




In diretta dagli studi della Philarmonic Concert Hall di Tbilisi, la capitale georgiana, 25 canzoni si sono sfidate per il posto di rappresentante del paese caucasico alla 62° edizione dell'Eurovision Song Contest 2017.

Eccole in ordine di esibizione:

01. Giorgi Chikovani - Make it Right
02. Brandon Stone & Eter Beriashvili - Heyo Song
03. Rati Durglishvili - Why
04. Andria Gvelesiani - Revolutionise
05. Alisa Danelia - We Are Eternity
06. Nutsa Buzaladze - White Horses Run
07. Malibu - We Live Once
08. EOS - Urban Signs
09.
Dima Kobeshavidze - Scream
10. Trio Mandili - Me da Shen
11. Tako Gachechiladze - Keep the Faith
12.
Nino Basharuli - Lileo
13. Elene Mikiashvili - Fighter
14. MISHO - Magic
15. Mariko Lejava - Light It Up
16. The Mins - Crime
17. Sparkle - On The Top
18. Tornike Kipiani - You Are My Sunshine
19. Temo Sajaia - All The Same
20. Sabina Chantouria - Stranger
21. Mariam Chachkhiani - Fly
22. Asea Sool - Nature
23. Nanuka Giorgobiani - Let The Sunshine In
24. Oto Nemsadze & Group Limbo - Dear God
25.
Davit Shanidze - Mtveris Katsi

La serata ha visto l'alternarsi sul palco dei più svariati generi musicali; dal rock al pop, dal folk alla dance.

I 25 concorrenti sono stati giudicati da una giuria internazionale, per il 60% di voti, e dal televoto,  per il restante 40%.

Solo la top 5 è stata annunciata:

1. Tako Gachechiladze - 122 punti
2. Nutsa Buzaladze - 107 punti
3. Malibu - 105 punti
4. The Mins - 105 punti
5. Miriam Chachkhiani - 83 punti


domenica 15 gennaio 2017

Michele Perniola entra nell'accademia di Amici 16



Michele Perniola, il rappresentante di San Marino al Junior Eurovision Song Contest 2013 e all'Eurovision Song Contest 2015, entra a far parte del programma di Maria De Filippi "Amici".

Entrato come sfidante, persa la sfida contro Riccardo Marcuzzo, primo su iTunes con la canzone "Sei mia", è ugualmente promosso ad entrare nell'accademia per le sue evidenti doti canore. A supportarlo nell'entrata tutto il gruppo di professori del programma  formato, fra gli altri, da Fabrizio Moro, Alex Braga, Boosta e Rudy Zerbi.

Michele canta "Master blaster" di Stevie Wonder e "Oggi sono io" di Alex Britti. A giudicare i due ragazzi c'è il presidente della Universal Alessandro Massara che, a malincuore, sceglie Riccardo. La conduttrice però chiede al nostro Michele di non abbandonare lo studio perché i professori lo vogliono nella scuola. Ovviamente non sono mancate le critiche da parte dei compagni di classe che non vedono di buon occhio che il nuovo allievo abbia avuto molte esperienze live anche a livello internazionale.



Michele, 18enne, oltre che avere partecipato agli Eurovision, ha vinto il talent di Rai1 "Ti lascio una canzone" 2012, ha recitato nella serie "Bracialetti rossi" e ha rappresentato l'Italia al "New Wave" di Sochi, Russia, classificandosi al 4° posto con la canzone "Panico".

Ecco Michele allo Junior Eurovision 2013.



E all'Eurovision 2015 di Vienna con Anita Simoncini.


I Baustelle: "Eurofestival" e una dedica per noi


13 Gennaio 2017 è una data che tutti gli eurofans italiani debbono segnare in rosso sul calendario. Un giorno storico per noi, perché segna l'uscita di quella che ci risulta essere la prima canzone italiana che sia stata mai dedicata all'Eurovision Song Contest. Sì, ci sono stati dei precedenti a livello internazionale (uno su tutti "Euro-Vision" dei belgi Telex, che partecipò proprio all'Eurovision Song Contest nel 1980), ma in Italia, finora, non era mai successo. E non si tratta di un brano destinato a rimanere confinato fra le tracce di un CD di qualche artista di nicchia, ma di una canzone contenuta in uno degli album più attesi degli ultimi anni: il nuovo lavoro dei Baustelle, "L'amore e la violenza", che i fans attendevano da ben quattro anni è che è schizzato subito in testa alle classifiche di iTunes.

Ma come, ci si chiede subito: un gruppo indie rock come i Baustelle che dedica una canzone all'Eurofestival? Apparentemente, questi due mondi non potrebbero essere più diversi. Ma l'Eurovision Song Contest esiste proprio per avvicinare quello che sembra essere agli antipodi. Sembra, appunto: in realtà, chi conosce il repertorio dei Baustelle sa quanto le loro melodie siano marcatamente pop. Anzi, la loro forza è proprio nello stridente contrasto fra testi duri, crudi, perfino scioccanti, e musiche orecchiabili e rassicuranti.

Il nostro "Eurofestival" non fa eccezione. Si tratta di un brano nel più puro stile Baustelle, il cui testo utilizza l'Eurovision Song Contest per fare da contrappunto e, allo stesso tempo, metafora di un'Europa in rovina e di un amore che è arrivato al capolinea.

Dalla Turchia all’Albania
Posti di blocco, posti di polizia, la guerra avanza
Ragazzo mio ci vuol pazienza
Interventisti, jihadisti e scambisti in lontananza
Nazi e giudei, demoni e dei, macchine, fiamme, terroristi e cortei, scuole di danza
E viva il re e l’indipendenza
Bravi registi, preti e lacryma christi in abbondanza
Gravi stati di allucinazione mentre passa l’ultima canzone all’Eurofestival
E il nostro amore è ai titoli di coda
Chi siamo noi? Chissà quest’anno cosa andrà di moda?
Epicurei, etero e gay, giovani rapper occultisti e DJ nella mia stanza
Ragazza mia non c’è speranza
Vieni Justine in questo mondo d’amore e di violenza
Gravi stati di allucinazione mentre passa l’ultima canzone all’Eurofestival
E il nostro amore è ai titoli di coda
Chi siamo noi? Chissà quest’anno cosa va di moda?
Via, portatemi via, lontano da qui
Io non voglio più soffrire così
Ho perso la fede e la verginità
Buttatemi fuori dal festival!
Via, portatemi via, lontano da qui
Che non voglio più cantare così
Ho perso la voce e la tonalità
Vorrei ritirarmi dal festival
Via, portatemi via…

Come si vede, nel testo c'è tutto: il presente che precipita, la disillusione, la paura del futuro, mentre l'Eurofestival fa da sfondo rassicurante e inconsapevole al tormento di chi canta. La musica, invece, a contrasto, è accattivante e piena di energia, tanto da suonare veramente molto eurovisiva. Le voci di Rachele e Francesco sono maturate, molto più sicure e ben definite, e si dividono letteralmente il brano a metà: la prima parte a lei, la seconda parte a lui, che arriva quasi come una voce dal televisore, a spezzare le ansie della protagonista ma, al tempo stesso, a dare loro espressione.

Il firmacopie di poche ore fa alla Feltrinelli Red di Firenze è stata una vera e propria lotta, un assalto da parte dei fans entusiasti del ritorno della loro band preferita. Nell'intervista che l'ha preceduto, Francesco Bianconi ha evidenziato come il pop abbia sempre fatto parte dei loro gusti e del loro stile, con le sue caratteristiche di ritmo, orecchiabilità e cantabilità. E questo loro ultimo album, per sua stessa ammissione, è "oscenamente pop": impressione che è accentuata dall'utilizzo di strumenti analogici piuttosto che digitali, e dalla scelta dei temi (non per niente il primo singolo, in programmazione da ieri, si intitola "Amanda Lear": più pop di così!).

La mancanza di tempo e la concitazione non ci hanno lasciato molto spazio, ma c'è stato comunque modo di salutare i Baustelle da parte di OGAE Italy e di ricevere la dedica la cui foto vedete in apertura dell'articolo: una dedica al fan club italiano dell'Eurovision Song Contest, da parte della prima band italiana che abbia mai cantato l'Eurofestival. 

Insomma, adesso anche noi eurofans italiani abbiamo la nostra canzone! E, attenzione, il brano è già fra i più graditi di questo ultimo lavoro, tanto che mi sento di azzardare una previsione: "Eurofestival" potrebbe diventare presto il secondo singolo tratto da "L'amore e la violenza". Sicuramente lo ascolteremo molto spesso, d'ora in poi. E attraverso questa canzone l'Eurovision Song Contest si insinuerà, sottile e inesorabile, nelle orecchie degli ascoltatori italiani. Bravi Baustelle!