sabato 14 marzo 2015

La Norvegia manda un mostro a Vienna

"A monster like me" è la canzone vincitrice del Norsk Melodi Grand Prix 2015 e rappresenterà la Norvegia nella seconda semifinale dell'Eurovision 2015 a Vienna.



Tra i candidati, spiccava il nome di Elisabeth “Bettan” Andreassen, volto noto ai fan eurovisivi per aver partecipato all’Eurovision 1982 per la Svezia e alle edizioni 1985, 1994 e 1996 per la Norvegia. L’Eurofestival 1985 fu particolarmente fortunato per lei, perché riuscì a incantare l’Europa come parte del duo Bobbysocks (ospiti della serata) conquistando la prima vittoria eurovisiva per la Norvegia con il brano “La Det Swinge“. Nel 1996, invece, giocando in casa, arrivò seconda con “I Evighet“. L'emozione del brano presentato con Tor non è stato sufficiente però per poter vincere l'edizione 2015 e rappresentare la Norvegia a Vienna.
Kjetil Møorland è stato il cantante della band britannica Absent Elk, Debrah Scarlett è un'artista svizzero-norvegese che ha preso parte a The Voice nel 2012. Si sono conosciuti via Skype. La loro canzone, "Un mostro come me" si distingue per una musicalità classica con influssi teatrali.  Molto amata dal pubblico non ha lasciato indifferente nemmeno la giuria questa sera. 
E chissà se piacerà anche al pubblico dell'Eurovision e se riuscirà ad eguagliare l'ottimo ottavo posto dello scorso anno di Carl Espen (ospite della serata con una versione molto emozionante di “Silent storm” in duetto con Josefin Winther che ha scritto la canzone).

Intanto ascoltiamo la canzone vincitrice. 


Måns eroe di Svezia!


Ce l'ha fatta! Måns Zelmerlöw ha vinto la finale del Melodifestivalen 2015 e rappresenterà la Svezia all'eurovision Song Contest con "Heroes".

Pronosticato da molti, aveva incantato fin dalla sua prima esibizione per il ritmo travolgente e la presentazione accompagnata da piccoli personaggi virtuali che catapultano il telespettatore quasi in una fiaba.

Finale a dodici quest'anno, "Heroes" è stata la più votata sia per le giurie internazionali che per il televoto. Al secondo posto "Jag är fri" di Jon Henrik Fjällgren e al terzo "Don't stop believing" di Mariette.

Ospite l'onnipresente Conchita Wurst.

Måns ci aveva già provato nel 2007 ("Cara mia") e nel 2009 ("Hope & Glory"), ma evidentemente doveva ancora arrivare il suo momento, e quest'anno è arrivato.

"Heroes" balza subito nelle prime posizioni nei pronostici di vittoria per Vienna, sarà un avversario temibile per "Grande amore".


venerdì 13 marzo 2015

Siamo tutti tuoi, Austria



Wer singt fur Österreich? Chi canta per l'Austria, la selezione con la quale la ORF, televisione nazionale, ha scelto il rappresentante del Paese all'Eurovision di quest'anno si è appena conclusa. Ed ha vinto il gruppo The Makemakes, formatosi circa tre anni fa, che ha portato "I'm yours", canzone ballad rock, dopo aver vinto la votazione delle giurie internazionali (tra cui quella italiana) e il televoto che permetteva di accedere alla superfinale.

In competizione all'ultimo con l'altro gruppo, i Dawa, che portavano invece la canzone "Feel alive", una uptempo folk, hanno prevalso anche lì e sono stati selezionati.

Altre due o tre notazioni sulla serata: c'era Conchita Wurst, ovviamente, che ha cantato la sua nuova canzone "You are unstoppable", con la sua solita grandissima voce. "Rise like a phoenix" è stata invece interpretata da tutti i partecipanti all'inizio della serata, in una rivisitazione che ha reso la canzone un po' folk, un po' rock e un po' svariate altre cose, dando un senso complessivo di equilibrio e bellezza.

E stessa emozione, e anche commozione, quando Udo Jürgens, il primo vincitore dell'Eurovision per l'Austria (1966 - "Merci Chérie"), da poco deceduto, ha duettato con i partecipanti, che hanno reinterpretato la sua canzone. Hanno iniziato una cantante dei Dawa e Celina Ann, poi è stato fatto partire il video dell'esibizione del 1966 di Jürgens, e insieme hanno ripreso a cantare le partecipanti, a cui si sono poi uniti, alternatamente, anche tutti gli altri.

Riascoltiamo la canzone vincitrice. Lo stile è quello dei Coldplay, ma a noi è sembrato di sentire un inizio simile anche a "Someone like you" di Adele.

The Makemakes - "I'm yours"


giovedì 12 marzo 2015

Nadav, che ragazzo d'oro!


A cosa può portare un cuore spezzato? Spesso a lasciarsi andare, a volte a lasciarsi ispirare per scrivere una canzone come questa: "Golden boy", che Israele ha presentato oggi come propria entry per l'Eurovision Song Contest 2015.

Nadav Guedj, l'interprete, ha solo 16 anni, ma sa certamente il fatto suo, sia dal punto di vista della voce che da quello della grinta e della presenza scenica. Il pezzo inizia con un paio di strofe molto lente, per poi cambiare repentinamente in un uptempo, nel quale si inseriscono quasi subito elementi etnici. Il tutto, per raccontare come un ragazzo appena scaricato possa reagire in modo positivo al solito mal d'amore, senza perdere stima in se stesso, ma, anzi, affermando di essere, senza tema di smentita, un ragazzo d'oro!

Una curiosità: questa è la prima entry israeliana a essere scritta completamente in inglese. E' stata infatti cancellata la regola che prevedeva che il testo della canzone scelta per rappresentare Israele all'Eurovision contenesse un minimo del 50% di parole in ebreo. Questo un poco ci dispiace, ma il pezzo è talmente trascinante che ci sentiamo di perdonarglielo.

E voi, che aspettate a lanciarvi sulla pista da ballo?



"Don't deny", un brano importante per la nuova generazione dell'Armenia


L'attesa è finita: dopo averci pian piano rivelato tutti i nomi dei membri del gruppo Genealogy, formato da giovani di origine armena residenti in tutti i continenti (Inga Arshakyan, Essaï Altounian, Stephanie Topalian, Vahe Tilbian, Mary-Jean O’Doherty Vasmatzian e Tamar Kaprelian), oggi l'Armenia ha presentanto anche "Don't deny", il brano con il quale il gruppo prenderà parte all'Eurovision Song Contest di Vienna, e il relativo video.

Si tratta di un midtempo dall'andamento non lineare, ricco di variazioni e assolutamente non di facile presa, ma che ricorda piuttosto lo stile di un musical moderno. L'insieme, però, colpisce più di un motivo orecchiabile, specialmente se unito al significativo video che lo accompagna.

Sappiamo che il tema di questa "Don't deny", "Non negare", è una ferita ancora dolorosamente aperta nel cuore degli armeni (il genocidio, del quale quest'anno ricorre il centenario), e le parole sono un'esortazione a non negare i propri dolorosi ricordi, le proprie paure, la parte oscura della vita. Tuttavia, canzone e video si prestano a molteplici interpretazioni, che possono essere diverse per ciascuno di noi. Quelle sedie che restano sempre più vuote man mano che il video va avanti possono parlarci anche, ad esempio, della crudele caducità della vita in senso lato. Bello il contrasto fra passato (la famiglia che si assottiglia a ogni foto che viene scattata nel tentativo di fermare un momento relativamente felice) e presente (i sei interpreti che si muovono come fra quinte di un teatro, dentro un'illusione o una negazione che tentano di superare). Il finale, con i sei membri del gruppo che si sostituiscono ai protagonisti della foto di famiglia, ci suggerisce il tramandarsi della memoria e della speranza.

Si tratta sicuramente di una canzone che non passerà inosservata, e che forse farà discutere, ma capace anche di trasmettere note di speranza per il futuro. Eccovi il video!

mercoledì 11 marzo 2015

Per la Russia un milione di voci, ma ne basta una: Polina Gagarina


Selezione interna, quest'anno, per la Russia, e, se i risultati sono questi, non possiamo che approvare: sarà Polina Gagarina a rappresentare il grande Paese all'Eurovision di Vienna.

Non possiamo che rallegrarci di una scelta che testimonia una grande attenzione verso il concorso e la volontà di gareggiare con i propri artisti di maggiore importanza: Polina Gagarina è infatti un grande nome in Russia, e non solo come cantante (ha iniziato vincendo il talent "Star Factory" nel 2003 e da allora ha proseguito la carriera con successo, vincendo un buon numero di premi), ma anche come autrice, attrice e modella.

Non è stata ancora rivelata la data in cui potremo ascoltare la sua canzone per Vienna: sappiamo solo che si intitola "A million voices" e che è stata scritta da un team internazionale.

Nel frattempo, per rinfrescarci la memoria, riascoltiamo la sua partecipazione all'OGAE Song Contest 2012, con  "Спектакль окончен" ("Spektakl akònchen", "Lo spettacolo è finito").


martedì 10 marzo 2015

Sogno di un valzer per Anita e Michele


 


Mentre si sta concludendo la scelta dei cantanti e delle canzoni da parte dei Paesi in gara, molti fra quelli che hanno già nominato i loro rappresentanti sono al lavoro per filmare la cartolina che introdurrà la loro esibizione sul palco di Vienna. Proprio oggi eurovision.tv ha pubblicato le foto di una delle prime cartoline a essere realizzate: guarda caso, quella di San Marino.



Avete già visto le immagini? Se sì, sicuramente avrete sgranato gli occhi e, almeno per un attimo, desiderato di essere al posto di Anita e Michele, splendidi nei loro vestiti degni di un principe e di una principessa, al Ballo dell'Opera di Vienna!



Un grande onore, per i rappresentanti di San Marino, quello di essere scelti per quella che potremo definire la cartolina-simbolo di Vienna, che la rispecchia così come è presente nell'immaginario collettivo. D'altronde, era anche logico che tale privilegio spettasse, fra le tante coppie uomo-donna di quest'anno, alla più giovane, e, lasciatecelo dire, alla più solare!



Il nostro augurio è che il valzer che Anita e Michele balleranno insieme per introdurre la loro esibizione li conduca dritti dritti fino alla finale del 23 Maggio, senza sbagliare un passo!


Repubblica Ceca: una coinvolgente ballata per Marta e Václav


Poche ore fa, anche la Repubblica Ceca ha svelato la propria canzone, quella "Hope never dies" che è stata affidata alle voci di Marta Jandová e Václav Noid Bárta. Nella giornata di ieri era stato reso noto il testo, mentre per il video dovremo attendere domani.

Si tratta di una ballata fluida e ben costruita, che sembrerebbe quasi essere tratta da un musical o da un'opera rock. Ma, se rock è l'andamento della melodia, l'arrangiamento sul quale la stessa viene appoggiata è essenziale, con un inizio di piano solo e rafforzato dapprima da strumenti a corda e a fiato, poi da batteria e violini, in un'atmosfera fra il classico e il pop. Ottimo il contrasto fra la voce graffiante di Václav e quella sottile ma potente di Marta.

Un ottimo ritorno, ci sembra, per la Repubblica Ceca, che potrebbe arrivare alla sua prima finale eurovisiva. Quantomeno, questo è l'augurio che facciamo a questo bel brano.



Il Belgio ha il ritmo dentro!



Ecco "Rhythm Inside", la canzone belga per Vienna appena presentata sulla tv belga: colpisce perché diversa dalle altre canzoni in gara quest'anno, presentandosi come un uptempo con richiami soul e gospel.

"Rhythm Inside" è composta dallo stesso Loïc Nottet con Beverly Jo Scott. Il produttore è Luuk Cox/Shameboy, produttore anche di Stromae.

La voce di Loïc, diciannovenne arrivato secondo nell'ultima edizione di The Voice Belgique, sembra poterla esaltare.


lunedì 9 marzo 2015

Nel nome dell'amore e della Polonia!



Anche la Polonia ha annunciato il proprio rappresentante per l'Eurovision Song Contest: Monika Kuszyńska porterà sul palco di Vienna "In the name of love", versione inglese del suo ultimo successo "Obudź Się I Żyj".

Monika Kuszyńska è una cantante molto conosciuta in Polonia. Ha cominciato nel gruppo Varius Manx. Dal 2006, a seguito di un incidente d'auto, è rimasta parzialmente paralizzata ma ha continuato la sua passione e la sua carriera.

"In the name of love" è una splendida ballata composta da suo marito Kuba Raczyński. Il testo invece è della stessa Monika.

domenica 8 marzo 2015

La Romania ricomincia... dalla fine.


Saranno i Voltaj con "De la capăt" ("Dalla fine") a rappresentare la Romania a Vienna!

Anche la Romania, questa sera, ha selezionato il suo rappresentante per Vienna. Il tutto si è svolto, in diretta dala Sala Polivalentă di Craiova, con una gara serrata, svelta, scorrevole, che ci ha portati per mano fino alla proclamazione finale.

La prima esibizione è stata quella dei Voltaj, una band di cinque elementi. La scenografia comprendeva una donna intenta a mettere a letto un pelouche e varie valigie sparse per il palco. Il brano, "De la capăt" ("Dalla fine"), è una melodia scorrevole, dolce, un poco anni 70.

Sono arrivati poi i Băieţii con "Dragoste in lanturi" ("L'amore in catene"). Si tratta di tre ragazzi molto giovani, con un pezzo ritmato, da boyband, ma non eccessivamente orecchiabile, con un arrangiamento solare.

Tudor Turcu ha presentato "Save us". Personaggio e voce rock, canzone dalla cadenza ripetitiva che passa da un inizio malinconico a uno sviluppo drammatico.

Ha fatto poi la sua entrata un duo uomo-donna, degno di particolare nota trattandosi del trend di quest'anno. Aurelian Temisan feat. Alexa è il nome del duo, "Chica latina" è la canzone che hanno proposto. Ritmo allegro, ma non troppo latino e non troppo scatenato. Ciò nonostante, un brano sorridente e piacevole.

La bionda Rodica Aculova, completamente vestita di giallo, ha cantato "My light". Si tratta di una ballata un po' disneyana, che, nella seconda parte, acquista un ritmo un poco più accentuato.

Hanno fatto poi il loro ingresso i Blue Noise, in pratica i Witloof Bay romeni, trattandosi di un gruppo che canta a cappella. La loro "Love won't run away" è però molto meno jazzata e più melodica rispetto allo stile del gruppo belga. Molto delicata.

Ovidiu Anton ha cantato per settimo. Aspetto rock con cuoio, borchie e figure dark ai lati, contrastante con la sua canzone, "Still alive", una ballata potente e melodica. Verso il finale... sorpresa! Ha fatto il suo ingresso una bionda voce femminile. Questo è l'anno dei duetti uomo-donna, quindi meglio allinearsi!

E' stata poi la volta della bionda Lara Lee con "Superman". Circondata da ballerini, Lara ha cantato un midtempo dall'atmosfera rarefatta, urlato nel ritornello.

I Super Trooper ci hanno riportati come aspetto agli anni 70 (abiti disco, parrucche colorate), ma come musica anche agli anni 80, con una certa reminiscenza degli Spargo, pur se mixati con un motivo in puro stile disco. "Secret place" sarebbe perfetta per l'Euroclub!

E' arrivata poi la "vecchia" conoscenza eurovisiva Luminita Anghel, che stavolta ha proposto una ballata dal ritornello vagamente a tempo di valzer, "A million stars". Certo che quei tre ballerini vestiti di strisce di cuoio non erano proprio intonati allo stile del brano.

Per nona ha cantato Cristina Vasiu, che ha stupito per lo straordinario gonnellino fatto di specchi e per i ballerini completamente avvolti in tute bianche. "Nowhere" è un pezzo fra il ritmato e l'epico, che Cristina ha interpretato con bella voce, chiara e grintosa.

Ultimi a esibirsi i CEJ con "We were in love". Melodicissima, la canzone è un mitempo con due voci guida, uomo e donna, tanto per non discostarsi dalla tradizione del 2015!

Mentre si svolgevano le votazioni abbiamo assistito all'esibizione dell'ospite: Ruslana, più bella e guerriera che mai, che ha eseguito quella "Wild dances" che ha portato l'Ucraina alla vittoria nel 2004, riprendendola poi anche in rumeno, leggendo le parole su di un iPhone. A seguire, ha interpretato altri brani del suo repertorio in un vero e proprio mini concerto.

Dopo l'esibizione di Ruslana è stato dato lo stop al televoto, e i risultati mostrati sullo schermo hanno indicato come chiarissimi vincitori, almeno nel gusto del pubblico, i Voltaj.

La giuria, mettendo al terzo posto Ovidiu Anton e al secondo Luminita Anghel, ha confermato il giudizio del pubblico: saranno i Voltaj a rappresentare la Romania a Vienna!


Solo un mare ci separa dal Portogallo


Si è appena concluso il Festival da Cançao 2015, che anche quest'anno, come d'abitudine, è servito a selezionare la canzone che rappresenterà il Portogallo all'Eurovision di Vienna.
La scelta è caduta su Leonor Andrade, che con la canzone "Ha um mare que nos separa" (C'è un mare che ci separa) ha conquistato, due volte, il favore del pubblico.
La selezione si è svolta su sei canzoni, dopo due semifinali che ne avevano presentate un totale di dodici, e le finaliste sono state poi ulteriormente selezionate, due dal voto del pubblico, e una dalla giuria composta dai compositori delle canzoni.
Quindi si può dire che questa brava cantante, che ha partecipato a The Voice of Portugal, sia stata votata esclusivamente dal pubblico.
Da segnalare anche che proprio oggi la RTP, la televisione nazionale portoghese, compie 58 anni.
E da raccontare, naturalmente, l'omaggio che i partecipanti alla selezione hanno reso ad alcuni cantanti che hanno partecipato all'Eurovision per il Portogallo, come Dulce Pontes (1991 - Lusitana paixao [Passione lusitana]) e Dora (1986 - Nao sejas mau para mim [Non essere cattivo con me] e 1988 - Voltarei [Indietro]).
Prima di sentire la sua canzone, ci prendiamo un momento per segnalare l'esibizione di Paulo De Carvalho (1974 - E depois do Adeus). La sua canzone è diventata famosa perché è stata legata alla Rivoluzione dei Garofani. Il 24 aprile la trasmissione della canzone nel programma musicale Limite fu il primo segnale della Rivoluzione, seguito, il 25, da "Grandola, vila morena".
Paulo ha cantato la sua canzone, e ha poi duettato con il rapper Agir.

Riascoltiamo la canzone che ha vinto: Leonor Andrade - Ha um mare que nos separa