venerdì 8 novembre 2013

Françoise Hardy scrittrice, per la prima volta in italiano


"L'amour s'en va", cantava Françoise Hardy nel 1963, in rappresentanza del Principato di Monaco. E probabilmente stava anche vivendo i tormenti che cantava sul palco, almeno a giudicare da questo suo romanzo di ispirazione autobiografica. "L'amore folle", da poco uscito in Italia, è il suo secondo libro, ma il primo a essere tradotto in italiano. Io l'ho letto, e l'ho trovato molto attuale nel descrivere l'approccio malsano e sbagliato che, ancora oggi, molte donne hanno nei confronti del rapporto a due.

Per darvi un'idea di quello che Françoise racconta, vi riporto la recensione che ho scritto e che è stata pubblicata dal sito Sololibri.net. Buona lettura, se vorrete affrontarla!

"Forse i più giovani non la ricordano, ma Françoise Hardy è stata, negli anni sessanta, una delle cantanti straniere più amate in Italia. Lanciata dal brano “Tous les garçons et les filles”, più volte in gara al Festival di Sanremo, rappresentante del Principato di Monaco all’Eurofestival, la delicata francesina sembrava avere dalla vita ogni cosa che potesse desiderare: la dolcezza di una bambina unita alla classe di una donna vera, il triste esistenzialismo alla francese profuso di un’acerba e misteriosa sensualità, Françoise Hardy popolava i sogni e i desideri di legioni di uomini. Eppure anche lei, eterea e irraggiungibile come una dea, conosceva i tormenti e perfino la disperazione di un amore non corrisposto, un’ossessione che divora la vita, inondando mente e cuore di veleno travestito da miele.
Dopo “Le despoir des singes”, sua autobiografia, questo, “L’amore folle”, è il secondo libro di Françoise Hardy, nonché il primo tradotto in italiano ed edito da Clichy. Si tratta di un romanzo con una forte base autobiografica, anche se, per indicazione della stessa scrittrice, sarebbe sbagliato voler cercare nella trama il ricordo di un particolare amore della sua vita: semmai, nella figura di X., l’uomo del quale la protagonista, una donna senza nome, si innamora fino alla follia, si può ritrovare l’unione e il miscuglio di molti degli uomini che hanno accompagnato i suoi anni. Una donna apparentemente forte, indipendente, sessualmente liberata, incrocia un uomo che, a prima vista, non la impressiona neppure. Nasce una storia che non è amore: ne’ da parte di lui, che, dopo avere soddisfatto per un paio di volte i propri istinti, rifiuta ogni ulteriore approccio, attento, però, a non farsi scappare la sua adoratrice, essenziale per alimentare il proprio narcisismo; ne’ da parte di lei, che, non amando se stessa, non può pensare di amare un partner e si intestardisce su quella che ormai è solo un’idea rimasta ancorata all’incanto dei primi incontri, ma avulsa dalla realtà attuale del rapporto.
Si tratta di un romanzo praticamente senza trama, nel quale lo svolgimento si riduce a un alternarsi di illusioni e disillusioni, essenzialmente da parte di lei, che si sforza di resistere e liberarsi dalla ragnatela, ma trova poi ogni scusa, ogni pretesto per continuare a ossessionare se stessa e quello che lei considera il suo uomo con una storia che solo lei si ostina a voler costruire. Lui si tiene da parte, si nega, la rifiuta, a volte si concede a piccole dosi e gettandole poi addosso mille sensi di colpa per averlo trascinato controvoglia in una situazione che, sostiene, non aveva ragion d’essere. Ma più lui si allontana, più lei lo insegue con concitazione e determinazione, avvolta sempre più strettamente in una spirale di perdizione. Nel vortice delle emozioni, la narrazione passa dalla terza persona alla prima, e in quel momento si intuisce che è Françoise stessa che si rivela come protagonista e si rivolge a tutti quegli uomini che, nella sua vita, l’hanno portata a una situazione di autodistruzione come quella che descrive.
L’analisi minuziosa di ogni situazione, di ogni gesto, di ogni parola, non porta salvezza, ma ulteriori illusioni, in un giro vizioso che non trova soluzione. Inquietante il fatto che la narrazione non abbia una conclusione, ma, anche dopo quella che sembrava la rottura definitiva, riprenda esattamente come poche pagine prima, simboleggiando l’impossibilità di divincolarsi da uno stato mentale di sudditanza e dipendenza. Inquietante, ma profondamente vero."

giovedì 7 novembre 2013

Eurovision Top 250 2013


OGAE International partecipa alla promozione della votazione Eurovision Top 250 in collaborazione con 12points.tv, Escradio, INFE International, EurovisionBelgium.blogspot.com, Songfestivalweblog,nl e Ilkar,blogspot.com.

Per la sesta volta 12points.tv organizza questa fondamentale classifica eurovisiva, per scoprire quale canzone di tutta la storia eurovisiva è la preferita dai fans quest'anno. La prima votazione risale al 2008 con una partecipazione limitata e una vittoria sorprendente: la Finlandia del 1977 (Monica Aspelund - "Lapponia"). Un anno più tardi, nel 2009, il primo premio andò alla croata Daniela, per la sua canzone eurovisiva del 1998 "Neka mi ne svane". Nel 2011, l'islandese Yohanna ebbe il primo posto con "Is it true", seguita da "Lane Moje" di Zeljko Joksimovic (Serbia e Montenegro 2004).

Nel 2012 non fu possibile evitarlo: Loreen non solo vinse l'ESC, ma anche l'ESC250.

Quest'anno si riparte da zero. Quindi, iniziamo a votare ora! Tutti possono votare fino all'8 Dicembre! Sono graditi i voti per le canzoni meno recenti, ma ognuno ovviamente è libero di votare chi preferisce.

La Eurovision Top 250 sarà trasmessa il 31 Dicembre da ESCRadio.com. Seguiranno ulteriori dettagli.

Per votare, l'indirizzo è http://12points.tv/esc250

Per rivedere le Top250 degli scorsi anni: http://12points.tv/all-news/item/1370-and-the-winner-is

Che aspettate? Tutti a votare!

mercoledì 6 novembre 2013

Il 5 aprile ad Amsterdam l'Eurovision in Concert 2014

Sarà ancora il "Melkweg" ("La Via Lattea") di Amsterdam ad ospitare l'Eurovision in Concert anche nella prossima edizione. Quello che è ormai diventato un classico antipasto dell'Eurovision Song Contest celebrerà la sua sesta edizione sabato 5 aprile 2014.




Nato nel 2009 per presentare dal vivo i concorrenti dell'Eurovision Song Contest a un mese dal festival, di anno in anno l'Eurovision In Concert ha raccolto l'adesione di un sempre maggior numero di cantanti in gara toccando il record di 26 partecipanti nel 2013 tra cui Marco Mengoni per l'Italia e Valentina Monetta per San Marino.





Gli organizzatori sono già a caccia dei primi nomi per battere un nuovo record, voi cosa aspettate a prenotare un weekend nella capitale olandese?

domenica 3 novembre 2013

"Tale e Quale Show" o "Carramba, che sorpresa!"? Riccardo e Patty, 40 anni dopo

"Ci voleva Carlo Conti per farci incontrare di nuovo!" ha esclamato una divertita Patty Pravo trovandosi davanti al proprio doppio, interpretato da un Riccardo Fogli in parrucca bionda e completo scuro. Quanto a Riccardo, trovatosi faccia a faccia, dopo una buona quarantina d'anni, con la sua fiamma degli anni d'oro, sembrava ancora più emozionato che durante la propria esibizione in "Pazza idea", capolavoro di gestualità e (auto)ironia.

Diciamoci la verità: la scorsa settimana, quando è stato annunciato che Riccardo, questo Venerdì, avrebbe impersonato Patty, quasi tutti avevano predetto che proprio la Pravo sarebbe stata, in questa puntata, il VIP imitato presente in studio. Con un pizzico di malizia e di vago sadismo, la produzione non si è fatta certo scappare l'occasione di rinverdire quella vecchia storia che, nei primi anni Settanta, ha riempito le pagine dei rotocalchi. Per chi fosse troppo giovane per ricordare, diciamo brevemente che Riccardo, allora voce dei Pooh e sposato con Virginia Minnetti non ancora diventata Viola Valentino, perse la testa per l'affascinante e anticonformista Patty, tanto da lasciare non solo la moglie, ma anche il gruppo per iniziare una carriera solista. La storia con la Pravo finì presto, e se il matrimonio con Virginia si ricucì andando ancora avanti per diversi anni, non fu così per la collaborazione con i Pooh, essendo stato Riccardo sostituito da Red Canzian. Ma forse non fu un male: una vittoria a Sanremo e una partecipazione all'ESC sono solo i punti salienti di una carriera che ha comunque regalato a Fogli grandissime soddisfazioni.



A parte questo gustoso "momento gossip", segnaliamo ancora due imitazioni eurovisive che hanno ravvivato la puntata di Venerdì sera. Iniziamo con Mia Martini, indimenticata interprete e nostra rappresentante per ben due volte ("Libera" e "Rapsodia"). Fiordaliso ha affrontato con passione ed emozione la sua "Gli uomini non cambiano".



Chiara Noschese, invece, si è cimentata con un'altra nostra rappresentante, Iva Zanicchi, in "Non pensare a me", il pezzo che le valse la vittoria al Festival di Sanremo del 1967 insieme a Claudio Villa. Chiara ha immaginato che, a cantarlo, fosse la Zanicchi di oggi piuttosto che quella degli anni Sessanta.



Non c'è che dire, l'ESC continua a fornire ottimo materiale ai VIP imitatori del Venerdì sera!