Non ha fatto certo eccezione la data di ieri sera al Teatro Verdi di Firenze, dove si sono recati Presidente, Vicepresidente, e alcuni iscritti di OGAE Italy. I biglietti erano introvabili già da tempo, e ogni angolo del teatro ridondava di entusiasmo, di grida gioiose e di applausi.
Marco è apparso in piena forma, sebbene, come suo solito, un poco timido e imbarazzato nelle parti parlate, non facilitato, peraltro, dall'entusiasmo dei fans che a malapena gli lasciavano la parola. Al contrario, dal punto di vista canoro e musicale è stato grintoso e deciso in ogni sua interpretazione. Ha iniziato, in modo appropriato, con "Pronto a correre", per poi accompagnarci in un viaggio fra i brani del suo ultimo album. Non sono mancate, però, incursioni nel "passato", come una versione quasi posta fra il jazz e il prog di "Credimi ancora", una struggente "Tanto il resto cambia", e l'ormai mitica "Come ti senti", alla quale ogni intervistatore che conosca bene il proprio soggetto non può fare a meno di pensare durante uno scambio di battute con Marco.
Durante una delle pause parlate, Marco ha orgogliosamente ricordato il suo "viaggetto" in Svezia e il suo settimo posto, ma non ha neppure avuto il tempo di specificare di cosa si fosse trattato, prima che un boato di urla di assenso scuotesse letteralmente il teatro. Decisamente i suoi fans sono informati, e ci sembra che l'avventura di Marco all'ESC abbia lasciato il segno!
Impossibile fermarlo dopo il concerto: la folla fuori dal teatro, che invadeva la stradina posteriore, lo ha costretto a salire rapidamente in auto per allontanarsi, sebbene sorridendo ai fans e salutandoli. Certo, ci si può chiedere se questa limitazione di movimento non gli pesi, qualche volta. Ma è il prezzo da pagare per chi è grande come lui, per chi è amato dai propri fans e rende orgoglioso il proprio Paese.