domenica 29 settembre 2013

Andrius Pojavis: Il giro della Lituania in 33 date, giocando il tuo gioco

Andrius Pojavis, trent'anni da compiere il 25 novembre, ha, come abbiamo già avuto occasione di raccontarvi, un legame con l'Italia perché è sposato con Elisabetta dalla quale ha avuto due belle bambine, e vive tra Milano e la Lituania da ormai quasi due anni.

Dopo aver rappresentato la Lituania all'Eurovision Song Contest di quest'anno in Svezia, a Malmoe, garantendo per il terzo anno consecutivo la finale al paese baltico, ha lanciato, da qualche giorno il suo nuovo singolo, Play your game, disponibile su I-Tunes insieme alle altre sue canzoni più belle: "Lietuva" (Lituania), "Traukiniai" (Treni), "Žmones (Rankas į viršų)" (Gente (Alza le mani)), "Gyvenimas" (Vita). E sul suo canale YouTube è disponibile il video che, come anche negli altri casi, è fatto in casa, e, come negli altri casi, esita in un risultato interessante.



Come annuncia dal suo sito internet con il volto pitturato dei colori della Lituania: rosso, verde e giallo, questo bravo ragazzo ha in programma un lungo tour di lancio della canzone, che comprende 33 date da un capo all'altro della Lituania, e che lo terrà impegnato dal 10 ottobre fino al 31 gennaio dell'anno prossimo.

Come raccontarvi questa canzone? Meglio lasciar parlare l'Io narrante, sperando che, dopo aver osservato il video e meditato sulle parole, l'Io narrante sia anche la vostra voce:

"In un'aria spessa, umida e carica di pioggia di un freddo pomeriggio autunnale, su una strada sterrata in mezzo a due campi, che un tempo sono stati dorati, attraverso una piccola porta blu, ora che sono dentro, al suono della musica che mi circonda, profonda, morbida e gentile, mi rendo conto che per tutta la mia vita non ho voluto rendermi conto che c'era questo posto per me. E sul mio taccuino rosso, dove scrivi, su una pagina sporca di terra: "La vita è cambiata, e così sono cambiato io". E' li che mi trovi, mentre contemplo quest'aria spessa e l'odore della pioggia e della terra bagnata, mentre rabbrividisco leggermente ai soffio del vento del nord, e penso: "Qual è il senso della vita?", e tu, con quello sguardo dimesso, quasi timido, che guarda distrattamente altrove, concentrato. E mi dici, ansiosamente, ripetutamente: "Dai un senso alla tua vita, gioca il tuo gioco, in ogni caso, ad ogni condizione, anche se ti sembra che non ti vada, anche se ti senti stanco, afflitto e atterrito.

E non c'è una strada stabilita. Ci succederà che esauriremo il nostro tempo, lasciando il mosaico per qualcuno dopo di noi, che provi a metterlo insieme, che capisca, qual è il gioco, e qual è la fine. Ma tu intanto gioca il tuo gioco, perché questo è il senso, in ogni caso, sempre, e sempre e poi sempre."

Stefano Porciani
OGAE Italy

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