I bookmakers li mettono sul podio, insieme a Svezia e Italia: Elina Born e Stig Rästa, rappresentanti Estoni, sono pronti a incantare l'Europa con la loro "Goodbye to yesterday". Prima, però, hanno scambiato due parole con noi. Ecco la nostra intervista.
OGAE
Italy: Ciao Elina, ciao Stig. Piacere di conoscervi, grazie per esservi presi
il tempo di rispondere alle nostre domande, e congratulazioni per essere stati
scelti quali rappresentanti Estoni all’Eurovision Song Contest 2015!
Per
quanto ne so, “Goodbye to yesterday” è la prima canzone che cantate insieme
come duo, ma la vostra collaborazione è iniziata un poco prima: Stig scriveva
canzoni per Elina. Come siete arrivati all’idea di formare un vero e proprio
duo e cantare insieme questa canzone?
Stig:
Si tratta di una canzone che è stata scritta un paio di anni fa, come duetto.
E’ successo che Elina ha ascoltato il demo, le è piaciuta e ha pensato che
magari avrei potuto cantarla con lei.
OGAE
Italy: Entrambi avete cercato in precedenza di rappresentare l’Estonia, ma
stavolta ci siete riusciti. Quale pensate sia il motivo principale di questo
successo? L’unione fa la forza, è solo una questione di avere la canzone
giusta, o semplicemente era il momento giusto?
Elina
e Stig: Pensiamo che la maggior parte del merito sia da attribuire alla
canzone. Crediamo che si possa trattare di un pezzo senza tempo, di quelli che
ancora si ricordano e cantano a distanza di molti anni.
OGAE
Italy: Subito dopo la vostra vittoria nella finale nazionale Estone, la vostra
canzone è saltata al primo posto nelle preferenze dei fans ed è diventata una
delle maggiori favorite per vincere il contest. Come vi sentite? Credete che
sia un vantaggio o uno svantaggio?
Elina
e Stig: In realtà non ci pensiamo per niente. Vogliamo solo dare il meglio di
noi.
OGAE
Italy: “Goddbye to yesterday” ha un gusto chiaramente anni 60. Cosa ha ispirato
questa canzone? E di cosa parla?
Stig:
E’ vero, in effetti. Si tratta di un brano ispirato alla musica degli anni 50 e
60. In quanto all’argomento, parla semplicemente di una storia d’amore finita
male.
OGAE
Italy: La maggior parte dei partecipanti, quest’anno, canterà in Inglese. Ci
possono essere molte ragioni per questo: la vostra qual è? Perché non scegliere
l’Estone?
Elina
e Stig: Semplicemente perché in Inglese ci sembrava che la canzone suonasse
meglio, che fosse una lingua più adatta a questo tipo di pezzo.
OGAE
Italy: State andando a Vienna: siete emozionati? Come vi immaginate il tutto?
Cosa sognate, cosa sperate?
Elina
e Stig: Speriamo semplicemente di dare una performance memorbaile davanti alle
migliaia di persone che ci guarderanno.
OGAE
Italy: Avete avuto occasione di ascoltare qualcuna delle alter canzoni
partecipanti? Avete dei preferiti, qualcuno che pensate sarà difficile battere?
Elina
e Stig: Purtroppo ancora non abbiamo potuto ascoltare tutte le canzoni, quindi
non ci pronunciamo.
OGAE
Italy: Quali sono I vostri progetti dopo l’Eurovision? Continuerete a suonare
come duo? Un album, un tour?
Stig:
Faremo qualche concerto come duo, ma principalmente al momento ci stiamo
concentrando sull’album di debutto di Elina!
OGAE
Italy: Parliamo adesso dei vostri gusti musicali. Quali sono i vostri artisti e
complessi preferiti, quelli che vi hanno più ispirati?
Elina: Christina Aguilera, Beyoncé, Frank Ocean,
Marylin Manson, Sam Smith, Queen.
Stig:
Max Martin, Sia. Acolto vari tipi di musica, dal jazz al metal e dal trance al
rap. Per esempio, quando vado a fare jogging ascolto gli Slipknot o i Korn. Un
autore ha il dovere di mantenersi aperto a tutta la musica che circola.
OGAE
Italy: Restando in tema, lasciate che ve lo chiediamo: ascoltate mai la musica
italiana? Avete qualche cantante o complesso preferito?
Stig:
Non particolarmente, ma dobbiamo dire che in Estonia è sempre stata suonata
molta musica pop italiana e viene ancora suonata a molti eventi.
OGAE Italy: Grazie
Elina, grazie Stig per essere stati così gentili e pazienti nel rispondere alle
nostre domande. Speriamo di vedervi a Vienna e vi auguriamo buona fortuna
all’Eurovision Song Contest!
Ringraziamo anche Kristjan Vardja che ha reso possibile questa intervista.
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