venerdì 24 maggio 2013

Marco Mengoni fa tappa a Firenze: trionfo!



Se l'Ucraina aveva la "Anti-crisis girl", l'Italia può dichiarare a buon diritto di avere gli "Anti-crisis Eurovision singers"! Davanti ai nostri eroi eurovisivi, e in particolare davanti a Marco Mengoni, non c'è crisi che tenga: i teatri si riempiono, le date vanno sold out dopo pochi giorni, il pubblico si accalca e riempie platea e palchi, puntando macchine fotografiche e cellulari verso il palcoscenico, brandendo cartelli e striscioni, seccandosi la gola a furia di cantare le parole di tutte le canzoni, nessuna esclusa.

Non ha fatto certo eccezione la data di ieri sera al Teatro Verdi di Firenze, dove si sono recati Presidente, Vicepresidente, e alcuni iscritti di OGAE Italy. I biglietti erano introvabili già da tempo, e ogni angolo del teatro ridondava di entusiasmo, di grida gioiose e di applausi.

Marco è apparso in piena forma, sebbene, come suo solito, un poco timido e imbarazzato nelle parti parlate, non facilitato, peraltro, dall'entusiasmo dei fans che a malapena gli lasciavano la parola. Al contrario, dal punto di vista canoro e musicale è stato grintoso e deciso in ogni sua interpretazione. Ha iniziato, in modo appropriato, con "Pronto a correre", per poi accompagnarci in un viaggio fra i brani del suo ultimo album. Non sono mancate, però, incursioni nel "passato", come una versione quasi posta fra il jazz e il prog di "Credimi ancora", una struggente "Tanto il resto cambia", e l'ormai mitica "Come ti senti", alla quale ogni intervistatore che conosca bene il proprio soggetto non può fare a meno di pensare durante uno scambio di battute con Marco.

Durante una delle pause parlate, Marco ha orgogliosamente ricordato il suo "viaggetto" in Svezia e il suo settimo posto, ma non ha neppure avuto il tempo di specificare di cosa si fosse trattato, prima che un boato di urla di assenso scuotesse letteralmente il teatro. Decisamente i suoi fans sono informati, e ci sembra che l'avventura di Marco all'ESC abbia lasciato il segno!

Impossibile fermarlo dopo il concerto: la folla fuori dal teatro, che invadeva la stradina posteriore, lo ha costretto a salire rapidamente in auto per allontanarsi, sebbene sorridendo ai fans e salutandoli. Certo, ci si può chiedere se questa limitazione di movimento non gli pesi, qualche volta. Ma è il prezzo da pagare per chi è grande come lui, per chi è amato dai propri fans e rende orgoglioso il proprio Paese.



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