Inizio
scoppiettante con le varie selezioni a cui i partecipanti hanno partecipato per
arrivare fino qui. Seguito da Charlotte Perrelli stile sirena che ha cantato
canzoni tratte da La Sirenetta Disney, Wonderful Copenhagen di Frank Loesser,
omaggio alla città che ospiterà il prossimo Eurovision Song contest. Tra il
pubblico cartelloni colorati a rappresentare i vari artisti e tantissimi
palloncini gialli e blu. Ed eccoli i finalisti: chi fra loro rappresenterà la
Svezia?
1. Anton Ewald - Natural
2. Ellen
Benediktson - Songbird
3. Alcazar - Blame
It On The Disco
4. Oscar Zia - Yes
We Can
5. Linus
Svenning - Bröder
6. Helena
Paparizou - Survivor
7. YOHIO - To
The End
8. Sanna
Nielsen - Undo
9. Panetoz - Efter
Solsken
10. Ace Wilder - Busy
Doin' Nothing
Primo
ad esibirsi Anton Ewald 21enne cantante e ballerino che ha già partecipato ad altre edizioni del Melodifestivalen come ballerino e corista. “Natural” è molto
simile alla canzone proposta lo scorso anno . Due ballerini raggiungono Anton
sul palco non appena parte il primo coro. Segue la giovanissima Ellen Benediktson che canta una ballata accompagnata dal suono
di una chitarra . Esegue la canzone in piedi sulla piattaforma che si trova
alla fine della passerella in mezzo alla folla con sei grandi lampade che
proiettano una luce gialla alle sue spalle. Il fatto che la sua canzone è una
ballata potrà rappresentare la sua carta vincente? Arrivano gli Alcazar, gruppo eurodance che si è affermato come uno dei
gruppi musicali di maggior successo a livello nazionale e internazionale. La
loro esibizione inizia con un'enorme palla da discoteca. Offrono una
performance molto energica. La canzone è da discoteca uptempo in tipico stile
Alcazar. Ed è sempre dance il brano proposto da Oscar Zia,
giovanissimo (17 anni) cantante di origini italiane che ha partecipato a varie
trasmissioni televisive. Uno degli autori della canzone che presenta stasera è Fredrik Kempe, che ha scritto molti
successi, fra cui “Hero” (2008), “La Voix” (2009) e “Popular” (2011).
Segue Linus Svenning che interpreta una canzone commovente, omaggio
al fratello morto. Inizia la canzone in piedi su una piattaforma in mezzo alla
folla per poi spostarsi verso il palco sul quale compaiono immagini di Linus e
di suo fratello. Di certo la sua canzone arriverà al cuore del pubblico televisivo. Poi Helena Paparizou, volto noto al pubblico eurovisivo. La
canzone inizia con Helena sola sul palco al buio con un riflettore blu e un
microfono. Durante il ritornello il palco si illumina di blu. La sua canzone è
un inno andare avanti nonostante le avversità della vita. Poi YOHIO che è molto
cambiato rispetto allo scorso anno. Con lui tre membri della band sul palco. Verso la fine
della canzone YOHIO fa un movimento improvviso con il braccio e una palla di
fuoco esce dalla sua mano: è l'inizio di un inizio di una fontana di fiamme che
fuoriescono intorno al palco.
Ed
ecco una delle favorite della serata Sanna Nielsen che si presenta con una
ballad. Inizia in piedi da sola sul palcoscenico buio. Mentre la canzone
prosegue Sanna è circondata da dodici faretti blu che creano uno spettacolo di
luce. A seguire il gruppo hip hop Panetoz che ci dice che dopo il sole arriva
la pioggia. Le canzoni rap sono abbastanza rare al Melodifestivalen, anche se
ricordiamo che nel 2008 la canzone “Upp och hoppa” di Frida aveva riscontrato
un buon successo. E infine l’altra favorita della serata: Ace Wilder. Alice
(Ace) Wilder, è nata in Svezia, ma è cresciuta in Florida. Insieme a Joy &
Linnea Deb ha scritto la canzone che presenta stasera che dovrebbe servire come
promemoria a non prendere tutto troppo sul serio. Ace dice che vuole creare
energia sul palco, intrattenere il suo pubblico e lasciare un segno
duraturo. Ci riuscirà?
Interval act dedicato
agli ABBA, in occasione del
40esimo anniversario dalla vittoria del gruppo all’Eurovision Song Contest del 1974 con “Waterloo”, che li portò al
successo internazionale. Charlotte
Perrelli, Malena Ernman, Robin Stjernberg e
Marie Bergman ci hanno intrattenuti con un medley di “Take a chance on me”, “Knowing
me knowing you”, “Chiquitita”, Gimme gimme gimme (a man after midnight) e “Thank
you for the music”.
Dopo l'interval act spazio alle giurie per decidere chi rappresenterà la Svezia a Copenhagen.
E anche quest'anno tra le undici giurie straniere c'era una giuria italiana
presieduta da Nicola Caligiore (capo delegazione italiana) e composta anche da
tre membri di Ogae Italy: la nostra presidente Cristina Giuntini, il
giornalista Eddy Anselmi e lo speaker Massimiliano Nucci. A completare il
quintetto il blogger Alessandro Pigliavento di Eurofestival News e la giovane
deejay Federica Geirola. I nostri hanno premiato con 12 punti "Busy doin'
nothin'" di Ace Wilder, che pur avendo vinto per le giurie internazionali, è arrivata al secondo posto nella classifica finale e con 210 punti. A soli due punti dall'altra favorita e vincitrice Sanna Nielsen.
Ascoltiamo la vincitrice.
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