domenica 27 marzo 2016

Serhat: il lyric video di "Non ero io" e la nostra intervista


E' stato pubblicato l'altro ieri il lyric video di "Non ero io", la versione italiana di "I didn't know" di Serhat, con il testo di Mariella Nava. Com'era prevedibile, i fans hanno gradito moltissimo le parole scritte da Mariella, che ha saputo cogliere in pieno lo spirito della canzone confermandosi, se ancora ce ne fosse stato bisogno, autrice di altissimo livello.

Non poteva esserci occasione migliore per fare un'altra chiacchierata con Serhat, che è ormai, prima di tutto, un amico di OGAE Italy. Gli abbiamo rivolto alcune domande chiedendogli come ha vissuto questi mesi, quali sono state le ragioni per le sue scelte e molte altre cose. Ecco quello che ci ha raccontato.

OGAE Italy: Ciao Serhat! Siamo felici di parlare di nuovo con te, due mesi dopo il nostro incontro a San Marino. Sembra che il tempo voli, ma davvero sono passati due mesi da quando sei stato annunciato come loro rappresentante all'Eurovision Song Contest 2016. Come sono stati questi due mesi? Qual è la tua prima impressione di questa esperienza?

Serhat: E' un piacere per me incontrare di nuovo OGAE Italy. Siete stati fin dal primo giorno i testimoni del mio viaggio eurovisivo. Questi primi due mesi sono stati pieni dal punto di vista della produzione. Il tempo vola così in fretta. Come sapete ho realizzato versioni diverse della canzone, non solo lingue diverse ma anche stili diversi. Abbiamo, in pratica, prodotto cinque canzoni in luogo di una. Forse, rispetto ad altri Paesi, abbiamo dovuto lavorare di più in studio. Poi abbiamo girato il video a Parigi con Manfred Thierry Mugler, e il 9 Marzo abbiamo tenuto la conferenza stampa, sempre a Parigi. Mi sono reso conto che l'Eurovision è un lavoro a tempo pieno. Ho messo in stand by tutto il resto della mia vita e mi sono concentrato solo sul festival. Il primo periodo è stato stancante ma tranquillo. Tuttavia, ogni giorno ho scoperto che è facile come avevo pensato. Sono sicuro che la seconda parte sarà ancora più stancante.

OGAE Italy: Nel frattempo, la tua canzone "I didn't know" è stata pubblicata e presentata. Il testo parla del trovare l'amore quasi a sorpresa, dopo una lunga attesa. Che cosa ti ha colpito di più in questa canzone, facendoti decidere di sceglierla? La melodia, il testo?

Serhat: "I didn't know" è una canzone molto personale per me. E' il riflesso di una parte della mia vita. Ma sono sicuro che chiunque sia stato innamorato abbia avuto gli stessi sentimenti e la stessa esperienza. Ecco perché credo che la mia canzone toccherà i cuori di molte persone. Il testo inglese è stato scritto da Nektarios Tyrakis espressamente per me. In seguito, Olcayto Ahmet Tuğsuz ha scritto la musica sulla base delle parole. Si tratta non solo di due musicisti con i quali collaboro, ma di miei amici stretti, parte della mia vita, che percepiscono i miei sentimenti quando scrivono per me. Una volta deciso di realizzare una versione italiana della canzone, ho avuto un'enorme sorpresa dalle parole di Mariella Nava. Così poetiche, così emozionanti e vicine a me come se mi avesse conosciuto da tanti anni. Sono molto contento che Mariella sia entrata nella mia vita. Come potete vedere, la melodia e le parole, insieme, danno potenza alla canzone: è il caso di "I didn't know" e "Non ero io". Volevo salire sul palco dell'Eurovision con una canzone che potessi sentire nel profondo del mio cuore, per questo ho deciso per "I didn't know".

OGAE Italy: In seguito, sulla base delle reazioni positive dei fans alla versione disco, hai deciso di portare quella sul palco di Stoccolma. Non è facile trovare un artista che prenda così tanto in considerazione l'opinione dei fans! Quanto sono importanti i fans nella carriera di un artista?

Serhat: Vi confesserò qualcosa di molto particolare. Tutti gli artisti hanno un solo desiderio. Ci esprimiamo con la nostra musica e talento, e ci aspettiamo l'amore della gente. Non riesco a immaginare altra professione, a parte l'artista, nella quale le persone chiedano così tanto l'amore. :-) Tutti pensano che chi appare sul palco, sotto i riflettori, sia molto sicuro di se, ma la realtà è che tutti noi pensiamo a come possiamo fare felice il nostro pubblico con la nostra musica e a quanto amore possiamo ricevere da loro. Questo vuol dire che i fans, il pubblico, sono molto importanti per ogni artista. Ho preso la decisione di usare la versione disco sul palco perché credo che l'Eurovision sia un concorso che esiste attraverso i suoi fans. Tutti noi cantiamo in special modo per loro. Amo i miei fans e prenderò sempre in considerazione la loro opinione: questo è quello che ho fatto nello scegliere la versione per Stoccolma.

OGAE Italy: Avevi tre lingue fra le quali scegliere: Inglese, Italiano e Francese. Alla fine hai deciso di cantare in Inglese a Stoccolma. E' stata una decisione difficile? Quali sono stati i motivi di questa scelta?

Serhat: "I didn't know" è una canzone che suona diversamente in ogni lingua. Dopo avere terminato ciascuna versione ho pensato "Questa è la migliore"... :-) A essere onesto, è stata una decisione difficile. Ho sempre cantato in varie lingue nel corso della mia carriera, ecco perché ho registrato il brano in tre lingue diverse. Fino all'ultimo momento non ero sicuro se avrei dovuto scegliere l'Inglese o l'Italiano. La versione italiana ha un'atmosfera molto speciale che amo molto. E, devo aggiungere, è la prima volta che canto in Italiano. Spero di poter continuare... Comunque, non è stata una decisione presa solo da me: tutto il mio team mi ha dato opinioni e ragioni, e insieme abbiamo deciso per l'Inglese.

OGAE Italy: E' stato pubblicato il lyric video di "Non ero io", che i lettori vedranno in fondo all'intervista. Le parole sono di Mariella Nava, una della autrici italiane che godono di maggiore considerazione. Quali sono i tuoi sentimenti rispetto a questa versione? Pensi che, in qualche modo, la lingua italiana dia un sapore diverso alla canzone?

Serhat: Come ho detto prima, sono innamorato della versione italiana. Grazie a Mariella Nava abbiamo avuto un capolavoro. Le sue parole colpiscono e si adattano perfettamente alla canzone. E non ha solo scritto le parole italiane: mi ha dato supporto in ogni livello di questa produzione. Non posso dimenticare le sue parole di incoraggiamento per me. In studio, mentre stavamo registrando, ho avuto una sensazione molto strana. Più tardi, il mio manager Marco Vannuzzi mi ha detto che anche il mio linguaggio corporeo era cambiato mentre stavo cantando la versione italiana. Sicuramente la lingua italiana contiene una magia, e ha dato un sapore meraviglioso alla canzone.

OGAE Italy: Il titolo "Non ero io" può essere letto in molti modi diversi. Se pensiamo ai recenti attacchi terroristici che molti Paesi, compresa la Turchia, hanno dovuto subire, potrebbe perfino diventare un motto per le migliaia di persone che sono completamente estranee al terrorismo e, anzi, lo condannano, in ogni Paese. Cosa pensi che potremmo fare, nella nostra vita di ogni giorno, per combattere odio e divisioni? Può la musica avere un ruolo in questo, può costruire davvero ponti fra di noi?

Serhat: La domanda migliore che mi sia stata fatta. Grazie. Sì, può diventare un motto per noi. Viviamo in un mondo che diventa sempre più pazzo e pericoloso: io prego ogni giorno per l'umanità. Ma pregare non è abbastanza: dobbiamo combattere l'odio e vincere questa lotta. La musica è sempre il ponte più importante fra le culture, per riuscire a capirci. La musica è tolleranza, la musica è pace. Quindi, come musicisti abbiamo una grande responsabilità e dobbiamo lavorare molto per far diventare il mondo un posto più bello nel quale vivere.

OGAE Italy: Parlando del tuo videoclip, il regista è molto speciale: nientemeno che Manfred Thierry Mugler. A essere sinceri, lo conoscevamo principalmente come stilista e per i suoi profumi, e molti di noi sono stati sorpresi dal fatto che sia anche un regista. Come è stata la tua esperienza lavorativa con lui?

Serhat: Manfred Thierry Mugler è uno degli uomini più geniali del mondo. Forse non è di questo mondo. :-) Qualche volta ne dubito. Lavorare con lui è un'esperienza straordinaria dalla quale si può imparare molto. Visto che anch'io sono un perfezionista non ho avuto difficoltà a lavorare con lui. Mi piace il fatto che curi i dettagli. Ci si sente molto rilassati perché si ha fiducia in lui. In futuro continueremo la nostra collaborazione.

OGAE Italy: Hai un programma promozionale molto nutrito! Sei stato in Azerbaijan, e poi andrai in Georgia, Montenegro, Serbia, Grecia, Malta, Macedonia, Bulgaria... Non avrai neppure tempo di respirare! Quanto è importante la buona promozione per un artista come te?

Serhat: La promozione è importante per qualsiasi artista, specialmente se sei in una competizione come l'Eurovision. Credo che noi tutti diamo differenti colori alle canzoni con le nostre personalità: il pubblico che conosce solo una nostra canzone o il video dovrebbe avere l'opportunità di conoscere meglio la personalità dell'artista. Questo può dare la possibilità a entrambe le parti di costruire un legame speciale fra di loro. Inoltre, amo visitare i Paesi dove non sono ancora stato. Mi interessano le diverse culture. Vorrei avere tempo di visitare tutti i Paesi partecipanti. :-)

OGAE Italy: Come ho detto prima, il temo vola e Stoccolma si avvicina: mancano meno di due mesi! Non vediamo l'ora di vederti sul palco! Puoi già dirci qualcosa sulla tua esibizione?

Serhat: Avendo cambiato la versione della canzone, abbiamo dovuto rivedere anche l'esibizione. A essere onesti, è stato molto difficile, ma adesso è tutto sotto controllo. :-) Non posso dire di più perché ci stiamo ancora lavorando. Farò del mio meglio per regalare un'esibizione memorabile, in tre minuti, con un allestimento che saprà colpire.

OGAE Italy: Ultimo, ma non meno importante: c'è qualcosa che vorresti dire ai nostri amici di OGAE Italy, prima di incontrarli a Stoccolma?

Serhat: Voglio ringraziare in particolare OGAE Italy per il sostegno che mi ha offerto sin dal primo giorno. Hanno dimostrato di essere veri amici con un buon cuore. Lo apprezzo moltissimo e non lo dimenticherò mai. Spero, quando ci incontreremo a Stoccolma, che ci divertiremo moltissimo insieme e che ci godremo l'Eurovision fino all'ultimo minuto.

E noi stiamo contando i giorni! Grazie, Serhat, per questa bella intervista e per l'affetto che hai per noi. Un grazie speciale anche al nostro Marco Vannuzzi, ad Alessandro Capicchioni e a tutto il team di San Marino. E ora, ecco a voi "Non ero io".              

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