sabato 30 novembre 2013

JESC2013: cronaca dell'Eurovision in miniatura



Pronti, via! Sono le 19 di Sabato 30 Novembre, e siamo tutti davanti alla TV, fra patatine e bibite, per sostenere il debutto di San Marino al Junior Eurovision Song Contest! Stasera si tifa per Michele Perniola e per il team sammarinese che inizia questa nuova, grande avventura.

Iniziamo con un delizioso balletto ispirato alle fiabe popolari ucraine, seguito da un siparietto “space-disco”, alla fine del quale le delegazioni dei Paesi partecipanti sfilano, in un’atmosfera a metà strada fra le Olimpiadi e la bellissima introduzione dell’ESC di Malmoe. In questo momento sta passando il nostro favorito, Michele Perniola, che indossa una giacca dorata, chiaro riferimento al suo idolo Michael Jackson.

Sono ora apparsi i presentatori, Timur e la sempre splendida Zlata Ognevich, vestita come una principessa delle favole, in giallo e verde. Lui porta invece una cravatta a puzzle che riprende il logo della manifestazione. Dall’alto abbiamo anche una bella prospettiva del palco, la cui base riprende ugualmente una tessera da puzzle.

Molto belle le cartoline, nelle quali l’onnipresente puzzle forma il paesaggio del Paese in gara. Subito dopo, il cantante presenta sé stesso. Il primo è lo svedese Elias, che interpreta “Der ar dit vir ska”, “Insieme siamo forti”. Look da piccolo rocker ed esplosioni di rosso sullo sfondo per una canzone che non sfigurerebbe, se cantata da un artista con qualche anno in più, all’ESC.

Il rappresentante dell’Azerbaijan è uno dei più piccoli in gara. Si chiama Rustam Karimov e canta “Me and my guitar”. Già dall’inizio, dall’inquadratura dei fans che indossano occhiali a forma di chitarra, e dalla formazione dei ballerini che imitano una bicicletta, si capisce come il gusto azero per la spettacolarità investa anche il Junior Eurovision. Nastri colorati a formare un pentagramma, formazioni di ballo, il tutto a incorniciare un pezzo orecchiabile e facile.

L’Armenia porta una canzone sicuramente gustosa, visto che il titolo è “Choco factory”. Monika, la cantante, è circondata dalle sue amiche che le fanno da corpo di ballo e si muovono fra giganteschi calici di frutta e una tavoletta di cioccolato in versione maxi. Il pezzo è una “mini-dance”, più ritmo che melodia, che fa venire voglia di muovere i piedi… e di sgranocchiare qualche cioccolatino.

Ci siamo! Arriva Michele Perniola con “O-o-O Sole intorno a me”! Bellissima la ricostruzione di San Marino nella cartolina, spigliata e grintosa l’autopresentazione di Michele.  Inizia nel più puro stile Valentina Monetta, inginocchiato in un cono di luce, poi il ritmo parte e la splendida voce si fa sentire. Senza scenografie ridondanti, con un corpo di ballo vestito di nero e una dance routine impeccabile, Michele coinvolge totalmente l’ascoltatore. Grande debutto, San Marino!

Per la Macedonia arriva Barbara Popovic con “Ohrid i muzika”, un uptempo deciso e scatenato. Date a Barbara qualche anno in più e la vedremo all’ESC. In scena con lei tre ballerini, due ragazze e un ragazzo, con vestiti stravaganti e una grande energia: tre minuti a ballare con questo ritmo senza perdere un passo non sono cosa da poco.

E’ la volta dei padroni di casa. L’Ucraina è rappresentata da Sofia Tarasova con “We are one” (non so come, ma questa frase l’abbiamo già sentita). Il look di Sofia ricorda la Primavera, con tutte quelle margherite attorcigliate ai lunghi capelli. A metà strada fra una ballata e un uptempo, anche questa è una canzone molto più “adulta” della sua interprete, ma Sofia la canta con grande convinzione.

Un breve stacchetto con i ballerini, e i due presentatori introducono la seconda parte dello spettacolo. E’ il turno della Bielorussia con Ilya Volkov che, ci dicono, è più un ballerino che un cantante. Interpreta “Poy so mnoy”, “Canta con me”, un onesto uptempo, sul genere Sakis Rouvas per intenderci, divertente e ben interpretato. Molta energia per questi ragazzi!

Arriviamo alla Moldavia con Rafael Bobeica e “Cum sa fim”. I suoi quattro ballerini, che iniziano la loro dance routine in piedi su dei parallelepipedi stampati come quadri impressionistici, indossano vestiti nello stesso stile. Rafael vuole studiare da tenore, e lo si capisce dalla sua impostazione vocale. La canzone è un piacevole midtempo. Ma bisogna dirlo, il volatile bianco che arriva verso la fine ci sembra un po’ già visto e rivisto (Thea Garret docet).

I georgiani Smile Shop sembrano usciti dagli anni Cinquanta, e infatti l’esibizione inizia in bianco e nero. La canzone è “Give me your smile”, e a essere sinceri sembra più un pezzo disco anni Settanta. La canzone è pregevole e l’armonia delle voci è ottima. Qualcuno li paragona ai Manhattan Transfer. Senza dubbio una delle esibizioni di maggior qualità della serata.

Cosa potevano cantare due gemelle? Ovviamente “Double me”! Si chiamano Mylène e Rosanne, e rappresentano l’Olanda. L’abbigliamento da cheerleaders, malgrado riprenda i colori della loro bandiera, le fa sembrare piuttosto americane, impressione accentuata dagli armadietti presi pari pari da qualche college.  Anche questo è un uptempo, divertente e leggero.

Ecco la favorita, la maltese Gaia Cauchi con la sua “The start”. Una ballata in stile americano interpretata con una bellissima voce grande precisione e sentimento. Gaia è sola con il suo microfono, a dimostrare che, se c’è la sostanza, non si ha bisogno di tanti orpelli.

Ultimo Paese in gara, la Russia con Dayana Kirilova che interpreta “Dream on”. Dayana canta su di una barchetta, che a un certo punto abbandona per portarsi avanti insieme ai ballerini. Un uptempo coinvolgente e molto “schlager” che non sfigurerebbe in qualche serata all’Euroclub.


Mentre la votazione è in corso e noi ci apprestiamo a goderci l’esibizione di Emmelie De Forest sempre con la sua “Only teardrops”, vi diamo appuntamento a dopo per il vincitore!      

1 commento:

  1. "Det är dit vi ska" in svedese significa letteralmente "La è dove andiamo" :)

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