Pronti, via! Sono le 19 di Sabato 30 Novembre, e siamo tutti
davanti alla TV, fra patatine e bibite, per sostenere il debutto di San Marino
al Junior Eurovision Song Contest! Stasera si tifa per Michele Perniola e per
il team sammarinese che inizia questa nuova, grande avventura.
Iniziamo con un delizioso balletto ispirato alle fiabe
popolari ucraine, seguito da un siparietto “space-disco”, alla fine del quale
le delegazioni dei Paesi partecipanti sfilano, in un’atmosfera a metà strada
fra le Olimpiadi e la bellissima introduzione dell’ESC di Malmoe. In questo
momento sta passando il nostro favorito, Michele Perniola, che indossa una
giacca dorata, chiaro riferimento al suo idolo Michael Jackson.
Sono ora apparsi i presentatori, Timur e la sempre splendida
Zlata Ognevich, vestita come una principessa delle favole, in giallo e verde.
Lui porta invece una cravatta a puzzle che riprende il logo della
manifestazione. Dall’alto abbiamo anche una bella prospettiva del palco, la cui
base riprende ugualmente una tessera da puzzle.
Molto belle le cartoline, nelle quali l’onnipresente puzzle
forma il paesaggio del Paese in gara. Subito dopo, il cantante presenta sé
stesso. Il primo è lo svedese Elias, che interpreta “Der ar dit vir ska”,
“Insieme siamo forti”. Look da piccolo rocker ed esplosioni di rosso sullo
sfondo per una canzone che non sfigurerebbe, se cantata da un artista con
qualche anno in più, all’ESC.
Il rappresentante dell’Azerbaijan è uno dei più piccoli in
gara. Si chiama Rustam Karimov e canta “Me and my guitar”. Già dall’inizio,
dall’inquadratura dei fans che indossano occhiali a forma di chitarra, e dalla
formazione dei ballerini che imitano una bicicletta, si capisce come il gusto
azero per la spettacolarità investa anche il Junior Eurovision. Nastri colorati
a formare un pentagramma, formazioni di ballo, il tutto a incorniciare un pezzo
orecchiabile e facile.
L’Armenia porta una canzone sicuramente gustosa, visto che
il titolo è “Choco factory”. Monika, la cantante, è circondata dalle sue amiche
che le fanno da corpo di ballo e si muovono fra giganteschi calici di frutta e
una tavoletta di cioccolato in versione maxi. Il pezzo è una “mini-dance”, più
ritmo che melodia, che fa venire voglia di muovere i piedi… e di sgranocchiare
qualche cioccolatino.
Ci siamo! Arriva Michele Perniola con “O-o-O Sole intorno a
me”! Bellissima la ricostruzione di San Marino nella cartolina, spigliata e
grintosa l’autopresentazione di Michele.
Inizia nel più puro stile Valentina Monetta, inginocchiato in un cono di
luce, poi il ritmo parte e la splendida voce si fa sentire. Senza scenografie
ridondanti, con un corpo di ballo vestito di nero e una dance routine
impeccabile, Michele coinvolge totalmente l’ascoltatore. Grande debutto, San
Marino!
Per la Macedonia arriva Barbara Popovic con “Ohrid i
muzika”, un uptempo deciso e scatenato. Date a Barbara qualche anno in più e la
vedremo all’ESC. In scena con lei tre ballerini, due ragazze e un ragazzo, con
vestiti stravaganti e una grande energia: tre minuti a ballare con questo ritmo
senza perdere un passo non sono cosa da poco.
E’ la volta dei padroni di casa. L’Ucraina è rappresentata
da Sofia Tarasova con “We are one” (non so come, ma questa frase l’abbiamo già
sentita). Il look di Sofia ricorda la Primavera, con tutte quelle margherite
attorcigliate ai lunghi capelli. A metà strada fra una ballata e un uptempo,
anche questa è una canzone molto più “adulta” della sua interprete, ma Sofia la
canta con grande convinzione.
Un breve stacchetto con i ballerini, e i due presentatori
introducono la seconda parte dello spettacolo. E’ il turno della Bielorussia
con Ilya Volkov che, ci dicono, è più un ballerino che un cantante. Interpreta
“Poy so mnoy”, “Canta con me”, un onesto uptempo, sul genere Sakis Rouvas per
intenderci, divertente e ben interpretato. Molta energia per questi ragazzi!
Arriviamo alla Moldavia con Rafael Bobeica e “Cum sa fim”. I
suoi quattro ballerini, che iniziano la loro dance routine in piedi su dei
parallelepipedi stampati come quadri impressionistici, indossano vestiti nello
stesso stile. Rafael vuole studiare da tenore, e lo si capisce dalla sua
impostazione vocale. La canzone è un piacevole midtempo. Ma bisogna dirlo, il
volatile bianco che arriva verso la fine ci sembra un po’ già visto e rivisto
(Thea Garret docet).
I georgiani Smile Shop sembrano usciti dagli anni Cinquanta,
e infatti l’esibizione inizia in bianco e nero. La canzone è “Give me your
smile”, e a essere sinceri sembra più un pezzo disco anni Settanta. La canzone
è pregevole e l’armonia delle voci è ottima. Qualcuno li paragona ai Manhattan
Transfer. Senza dubbio una delle esibizioni di maggior qualità della serata.
Cosa potevano cantare due gemelle? Ovviamente “Double me”!
Si chiamano Mylène e Rosanne, e rappresentano l’Olanda. L’abbigliamento da
cheerleaders, malgrado riprenda i colori della loro bandiera, le fa sembrare
piuttosto americane, impressione accentuata dagli armadietti presi pari pari da
qualche college. Anche questo è un
uptempo, divertente e leggero.
Ecco la favorita, la maltese Gaia Cauchi con la sua “The
start”. Una ballata in stile americano interpretata con una bellissima voce
grande precisione e sentimento. Gaia è sola con il suo microfono, a dimostrare
che, se c’è la sostanza, non si ha bisogno di tanti orpelli.
Ultimo Paese in gara, la Russia con Dayana Kirilova che
interpreta “Dream on”. Dayana canta su di una barchetta, che a un certo punto
abbandona per portarsi avanti insieme ai ballerini. Un uptempo coinvolgente e
molto “schlager” che non sfigurerebbe in qualche serata all’Euroclub.
"Det är dit vi ska" in svedese significa letteralmente "La è dove andiamo" :)
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