lunedì 25 aprile 2016

Argo, il viaggio e l'utopia


Da "Europond" ad "Argo": per rappresentare la Grecia all'Eurovision Song Contest, hanno cambiato nome. Con la loro nuova identità, iniziano il loro viaggio verso Stoccolma alla ricerca della loro "Utopian land".

Prima di dare loro appuntamento nella capitale svedese, abbiamo scambiato qualche parola con loro. Ecco la nostra intervista. Entriamo nel loro mondo, fra mitologia e realtà, fra musica e pensieri vari: ne rimarremo affascinati!

OGAE Italy: Ciao a tutti, e piacere di conoscervi! Grazie per avere accettato questa intervista e congratulazioni per essere stati scelti quali rappresentanti della Grecia all'Eurovision Song Contest di quest'anno!
Siete stati selezionati internamente per rappresentare il vostro Paese. Qual è stata la vostra prima reazione quando vi è stato chiesto di rappresentare la Grecia? Avete detto subito di sì o avete avuto qualche dubbio?

Argo: Nessun dubbio: l'onore di rappresentare il nostro Paese all'Eurovision Song Contest è immenso, e ci sentiamo estremamente grati.

OGAE Italy: Prima che fosse annunciata la vostra partecipazione all'Eurovision Song Contest vi chiamavate "Europond", ma avete cambiato il vostro nome. Perché avete deciso di cambiarlo, e da dove viene "Argo"?

Argo: Abbiamo iniziato la nostra collaborazione come gruppo 10 anni fa con il nome "Europond", e adesso continuiamo a lavorare insieme con il nuovo nome "Argo". Abbiamo scelto questo nuovo nome perché vediamo in questo modo il viaggio che stiamo per fare. Come gli Argonauti, iniziamo il nostro viaggio che ha per destinazione finale Stoccolma, per vincere il "Vello d'oro", che, in questo caso, non è altro che una presentazione professionale della nostra canzone al 61° Eurovision Song Contest.

OGAE Italy: La vostra canzone "Utopian land" parla della voglia di andarsene da una situazione difficile e spostarsi verso un mondo migliore, una terra migliore. A che cosa si ispira, qual è per voi il suo vero significato?

Argo: La nostra ispirazione viene dalla vita reale, dalle nostre esperienze di ogni giorno e anche dalla storia dei nostri antenati così come ce l'hanno narrata i nostri genitori e i nostri nonni. Il messaggio della nostra canzone tratta di persone che si uniscono per creare qualcosa di ideale. Come sapete bene, "utopia" non vuol dire impossibile, ma ideale. "Utopia" è un termine che descrive essenzialmente una società immaginaria, che ha un sistema sociale, politico e legale apparentemente perfetto. Questo termine era usato per descrivere società che cercavano di creare qualcosa di grande. Per noi, la terra dell'utopia è un posto difficile da trovare, ma non impossibile. Ciascuno di noi ha il suo proprio ideale nella mente.

OGAE Italy: L'Eurovision Song Contest è solitamente noto come il regno delle canzoni di facile ascolto, le cosiddette "La-la-la songs". Il vostro brano ha delle parole importanti, e la musica si alterna con l'hip hop. Quale pensate possa essere la reazione del pubblico eurovisivo?

Argo: Crediamo che il pubblico apprezzerà la differenza della nostra musica e la nostra combinazione di musica moderna e tradizionale. La nostra musica è un mix di tradizione e contemporaneità. La composizione di "Utopian land" è ispirata alla tradizione musicale Pontica, ed è combinata con l'hip hop contemporaneo. E' un approccio moderno alle difficoltà che la gente di tutto il mondo sta affrontando al giorno d'oggi, viste attraverso gli occhi dei giovani che fanno esperienza, essi stessi, nel loro proprio viaggio.

OGAE Italy: Metà Inglese e metà Greco: sembra un buon compromesso. Quali sono le ragioni di questa scelta? Perché avete deciso di cantare in due lingue?

Argo: Per raggiungere un pubblico più vasto e perché volevamo che il testo della nostra canzone venisse facilmente capito da una grande varietà di persone.

OGAE Italy: Inciderete anche diverse versioni della vostra canzone? Tutto in Inglese, tutto in Greco o magari in qualche altra lingua?

Argo: No, non abbiamo in programma di farlo.

OGAE Italy: E' stato deciso, solo per quanto riguarda la vostra esibizione a Stoccolma, di sostituire uno dei vostri membri, Elias Kesides, con il ballerino e cantante Vasilis Roxenos, per rendere la vostra esibizione più spettacolare e accattivante. Che cosa aggiungerà Vasilis alla vostra performance? Potete già dirci qualcosa circa lo staging?

Argo: E' vero, Vasilis sarà con noi sul palco. Abbiamo deciso congiuntamente che un ballerino professionale avrebbe notevolmente aiutato la nostra performance sul palco e abbiamo chiesto che Vasilis Roxenos entrasse nel nostro team. Abbiamo preso questa decisione tutti insieme con lo scopo finale di ottenere il miglior risultato possibile per la nostra esibizione.

OGAE Italy: L'Eurovision Song Contest ha lo scopo di unire persone di Paesi diversi per mezzo della musica, ma è anche una gara: come immaginate il posto, l'atmosfera? Quali sono le vostre speranze e aspettative?

Argo: Ora come ora vediamo il viaggio eurovisivo come unico, e aspettiamo con ansia il momento di partire e di incontrare tutti a Stoccolma, oltre che di esibirci sul palco della Ericsson Globe Arena. Amiamo questo entusiasmo creativo, che è un sentimento predominante, e lo spirito che prevale, l'attenzione alla musica.

OGAE Italy: Parliamo della musica che amate e ascoltate. Quali solisti e gruppi sono i vostri preferiti, e quanto direste che hanno influenzato la vostra musica?

Argo: Ascoltiamo ogni tipo di musica e amiamo usare diverse combinazioni quando scriviamo la nostra. Dal moderno al tradizionale, e dal jazz al lindy hop.

OGAE Italy: Per ultimo, ma non meno importante: ascoltate musica Italiana? Ci sono solisti o gruppi che amate particolarmente, qualche canzone preferita?

Argo: Abbiamo molte canzoni preferite per quanto riguarda la musica italiana! Per esempio, amiamo Biagio Antonacci e la sua canzone "Dimenticarti è poco", Emma Marrone con "Non è l'inferno", Renato Carosone con "Tu vuo' fa' l'americano", Domenico Modugno con "Nel blu dipinto di blu" e per ultimo, ma non meno importante, "Caruso" di Lucio Dalla!

OGAE Italy: Grazie mille per essere stati così gentili nel rispondere alle nostre domande. Vi auguriamo tutto il meglio a Stoccolma, e speriamo di vedervi là!

Oltre agli Argo, vogliamo ringraziare Areti Bita che ha reso possibile questa intervista.

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