venerdì 29 aprile 2016

Intervista a Francesca Michielin: e abbiamo detto tutto!


Non c'è bisogno di titoli a effetto per presentare l'intervista alla nostra rappresentante a Stoccolma! Ha già conquistato tutti con la sua simpatia e la sua semplicità, oltre che per il suo talento, e adesso vi conquisterà anche con la sua comunicativa e con la sua dialettica. Eccovi l'intervista che abbiamo realizzato con lei, in attesa di accoglierla a Stoccolma all'arrivo del suo mini tour "Beat the street", del quale vi abbiamo parlato nel precedente articolo.
La parola a Francesca!

OGAE Italy: Ciao Francesca! Siamo felici di scambiare ancora due parole con te, in questi giorni a dir poco frenetici e in attesa di vederti di nuovo a Stoccolma. Noi di OGAE Italy siamo orgogliosi di te quale nostra rappresentante, sia dal punto di vista artistico sia per il tuo essere così disponibile e carina con i fans, cosa che ti fa onore. Grazie per la tua gentilezza e semplicità!
Quando ci siamo incontrati, alla fine del tuo showcase, la sera prima del Festival di Sanremo, ci hai detto che ti sarebbe piaciuto vincerlo principalmente perché questo ti avrebbe permesso di rappresentarci all’Eurovision Song Contest. Nel giro di cinque giorni, è successo tutto e il contrario di tutto: il tuo secondo posto, la vittoria degli Stadio, la loro rinuncia e il tuo essere scelta come nostra rappresentante. Sinceramente, ti saresti mai aspettata tutto questo?

Francesca Michielin: Assolutamente no! Per me era già un sogno essere sul palco di Sanremo.
Da fan dell’Eurovision poi ho sempre dichiarato che sarebbe stato per me un vero onore potervi partecipare ma non avrei mai pensato che si sarebbe realizzato tutto.
L’atmosfera che si respira all’Eurovision è di vera condivisione, anche tra gli artisti: ho cominciato ad incontrare i miei “compagni di viaggio” prima ad Amsterdam e poi a Londra, abbiamo fatto subito amicizia, ci scambiamo consigli, battute e ci confrontiamo su tutto. Come dice il motto “come together”…è proprio così. Ora sono molto concentrata in vista dell’ESC, sto lavorando sulla performance, sulla “resistenza fisica” (vado in palestra tutti i giorni) e sul mio inglese (guardo film in lingua originale e, appena posso, faccio conversazione in lingua), per me è un impegno molto serio, ho la responsabilità di fare bene rappresentando il mio paese.

OGAE Italy: Immagino che le ore più difficili siano state quelle dopo la fine del Festival, quando la decisione degli Stadio era in bilico e, ovviamente, la tua speranza si era riaccesa. Che cosa ti è passato per la testa, in quelle ore?

Francesca Michielin: Ero già felicissima per il mio secondo posto: è una grandissima soddisfazione trovarsi sul podio del Festival della Musica italiana con gli Stadio, una delle band storiche e più importanti della nostra musica, a 21 anni e alla mia prima esperienza sanremese!
Quando poi mi hanno detto che avrei rappresentato l’Italia all’Eurovision sono rimasta pietrificata e poi sono esplosa di gioia; non smetterò mai di ringraziare gli Stadio per l’opportunità che mi hanno regalato e alla RAI per avermi scelto come rappresentante.
Sto lavorando per dare il meglio di me con questa partecipazione, anche per ripagare la loro fiducia.

OGAE Italy: Fra l’altro, proprio nei giorni del Festival i fans avevano promosso una petizione online per chiedere la tua nomina a rappresentante italiana all’Eurovision. Quanto ha significato per te quel gesto, e quanto realmente credi che queste iniziative possano influire su di una decisione del genere?

Francesca Michielin: Non so quanto possa influire ma posso dire che per me è un grandissimo attestato di stima e di affetto: l’Eurovision Song Contest è un evento musicale in grado di raggiungere una platea televisiva sterminata, sparsa in tutti i paesi del mondo (lo ha citato anche il Presidente Obama!) dove si presentano artisti di oltre 40 paesi che ormai travalicano anche i confini europei (penso a Israele o Australia) e pensare che il pubblico abbia pensato a me per rappresentare il mio paese non può che inorgoglirmi e spingermi a fare il meglio possibile.

OGAE Italy: Tu sei probabilmente la più entusiasta verso l’Eurovision Song Contest fra i nostri rappresentanti dal 2011 a ora. Che cosa ti affascina tanto di questa manifestazione? Che significato le dai, che cosa ti aspetti, come la immagini?

Francesca Michielin: Io sono una grande fan dell’Eurovision, e come me anche tutta la mia famiglia. Ho sempre visto questa manifestazione come un evento europeo, un momento di unione e condivisione, un evento dome protagonista è la musica, in tutte le sue sfaccettature, e i messaggi che è in grado di trasmettere. Ho respirato un po’ di aria Eurovisiva già alle preview di Amsterdam e Londra e quello che si sente è grande energia, voglia di conoscersi, di scambiarsi esperienze, consigli e visioni artistiche. A Stoccolma poi saremo tutti insieme, la condivisione sarà molto intensa.

OGAE Italy: Non è facile, per un’artista che ha già intrapreso un’ottima carriera, pensare di mettersi in gioco in una competizione come Sanremo o come l’Eurovision Song Contest. Non ti spaventa la gara? Non la vedi anche un poco come un rischio?

Francesca Michielin: Prima di tutto io mi sento all’inizio della mia carriera, ho ancora tantissime esperienze da fare e possibilità di crescita.
Sanremo è IL festival della musica in Italia, un po’ di paura ci vuole! Tantissimi artisti molto famosi raccontano come il palco dell’Ariston sia il più difficile in assoluto da affrontare…credo sia vero perché rappresenta la storia della musica italiana, le sue eccellenze e perché davanti alla TV c’è veramente tutto il paese e le critiche sono, a volte, molto dure. Ma sono salita con l’incoscienza dei miei 20 anni, la voglia di fare bene e con alle spalle tanta preparazione, tante prove e il desiderio di far arrivare a tutti il messaggio di “Nessun grado di separazione”. Ed è esattamente quello che sto facendo per l’Eurovision: mi preparo per salire sul palco e affrontare questa esperienza nel miglior modo possibile.
E poi nella vita bisogna prendere dei rischi per andare avanti, per confrontarsi con se stessi e gli altri e anche, perché no, per tenere i piedi sempre ben saldi a terra.

OGAE Italy: Hai deciso di mantenere il brano sanremese “Nessun grado di separazione” traducendo in inglese il ritornello e facendolo diventare “No degree of separation”. Come sei arrivata a questa decisione, sia rispetto al brano da presentare che alla lingua nella quale interpretarlo?

Francesca Michielin: Non è stata una scelta facile, ci ho pensato molto e mi sono confrontata con il mio team.
So che l’italiano è una lingua molto musicale che il pubblico di tutti i paesi ama ascoltare, ma allo stesso tempo volevo che il messaggio di “No Degree of Separation” arrivasse forte e potente a tutti e inserire un ritornello in inglese mi è sembrata la soluzione migliore.

OGAE Italy: E, sempre a proposito della canzone, hai in programma di inciderne una versione completamente in inglese, o magari anche in altre lingue?

Francesca Michielin: Sarebbe fantastico! Chi non sognerebbe di farlo? Ma per ora mi concentro sulla versione che porterò a Stoccolma.

OGAE Italy: “Nessun grado di separazione” può essere letto come un messaggio forte e importante, in un momento storico nel quale, purtroppo, le divisioni sono ben presenti e talmente evidenti da sembrare irreparabili. Quanto può aiutare, il messaggio contenuto in una canzone, ad avvicinare le persone fra di loro, anche in un contesto internazionale come l’Eurovision Song Contest?

Francesca Michielin: Il motto 2016 di ESC è “Come together”, lo scorso anno era “Building bridges”: nello spirito dell’Eurovision Song Contest è ben radicato il concetto di unione e coesione. La mia canzone parla esattamente di questo:
Nessun grado di separazione
Nessun tipo di esitazione
Non c’è più nessuna divisione fra di noi
Siamo una sola direzione in questo universo che si muove
Non c’è nessun grado di separazione
Sono tempi difficili per l’Europa, tempi in cui è facile perdere la speranza, in cui abbiamo bisogni di messaggi forti, anche attraverso la musica e parole importanti come queste.

OGAE Italy: Parliamo del tuo tour e della serie di firmacopie che ti hanno portata nelle più importanti città italiane. Che tipo di esperienza è stata? Come hai percepito il tuo rapporto con il pubblico, sia dal palco che nell’ambiente più ristretto dei negozi di musica?

Francesca Michielin: Il mio tour “Nice To Meet You” è stata per me una vera palestra, era un modo per farmi conoscere, così come sono, con la mia musica e i miei strumenti nei club, in giro per l’Italia.
E’ stato formativo perché mi sono trovata a confrontarmi sia con il mio pubblico ma anche con i frequentatori abituali dei club che magari non mi conoscevano proprio. Devo dire che la reazione è stata molto positiva, sono riuscita nel mio intento: farli entrare nel mio mondo J
I firmacopie per me sono vere e proprie iniezioni di fiducia e di affetto!

OGAE Italy: Stoccolma si avvicina. Intanto incrociamo le dita, ma… e dopo? Quali progetti hai, una volta terminata questa esperienza che, ti auguriamo, sarà straordinaria?

Francesca Michielin: Io non so stare ferma...non ci riesco proprio. Anche quando ero più piccola e andavo a scuola per me l’estate era la stagione più complicata, non vedevo l’ora tornasse settembre per riprendere le lezioni! Ed è ancora così: ad ottobre, infatti, riparto in tour, questa volta anche con la mia band, per far conoscere ancora qualcosa di me.

OGAE Italy: Grazie mille Francesca, per essere stata ancora una volta così gentile e avere risposto a tutte queste domande. Ci vediamo a Stoccolma, e nel frattempo ti facciamo tantissimi “in bocca al lupo” per una pioggia di “twelve points”!

Francesca Michielin: VIVA IL LUPO!

In attesa di ritrovarci a Stoccolma, Francesca ci ha mandato questo breve video di saluto. Oltre a lei ringraziamo Francesca Maffetti che ha reso possibile questa intervista, Martina Pirli e il sempre prezioso Alessandro Ragni.


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